【Protocollo Speranza】
Capitolo IX
Peter ha le mani ancora bagnate; raggrinzite per il tempo infinito che ha passato sotto l'acqua bollente, impegnato a far scivolare i propri demoni nel tubo di scarico della doccia, senza successo. Si infila un accappatoio e raggiunge la sua stanza. Afferra il telefono e lo sblocca, con quel nodo allo stomaco che lo accompagna ormai da mesi. Non c'è più la foto con Tony, sul suo schermo; è riuscito a trovare il coraggio di toglierla, solo qualche giorno fa, nella sola e unica speranza che, risparmiandosi quella visione, avrebbe sofferto meno. Balle. Tutte balle. Ha solo peggiorato le cose. Dopo anni che non succedeva, ha pure ricominciato a dormire con la luce accesa. Come se servisse a qualcosa, solo... a Peter sembra un faro guida, nell'assurdo caso Tony decidesse di tornare da lui. Sa che è assurdo, ma il cuore gli dice questo e lui... lui ha bisogno di assecondarlo. Di assecondarsi.
Ha così tante notifiche che non sa da dove iniziare, ma quella che spicca tra tutte è una telefonata della signorina Potts. Lo chiama ogni giorno; gli chiede come sta, lo invita a pranzo. Gli dice ogni volta che Morgan ha il desiderio di vederlo, perché Tony le ha parlato così tanto di Spider-Man che ora lei vuole parlare di Tony con lui. Si sente uno schifo, al sol pensiero di aver sempre rifiutato quegli inviti, eppure Peter sa che sarebbe una vera carogna, ad accettare. Un vile. Un bugiardo. Se accettasse, dovrebbe fingersi troppe cose che non è stato – specie con Tony – e non vuole. Così inventa scuse, su scuse, su scuse...
Non ho tempo, signorina Potts, Ho da fare i compiti, Zia May ha bisogno di me..., Magari passo la prossima settimana per un caffè, okay?, e altre bugie patetiche accatastate per mesi, alla quale Pepper comunque risponde con gentilezza e, malgrado tutto, non ha mai smesso di chiamarlo per domandargli se va meglio, se la sta superando, se la vita, alla fine, continua a dargli qualcosa; qualunque cosa. Ma la vita è vuota. Senza uno scopo, senza un senso, capace solo di prendere e non dare mai nulla in cambio. La vita è crudele.
Peter guarda il buffet imbastito per l'occasione. Ha lo stomaco gonfio da quando Tony è morto. Non tocca cibo dal giorno prima. Ogni boccone messo sotto ai denti sembra un masso di marmo e lava che scende a fatica nell'esofago. Ogni microframmento di cibo lo riempie e lo distrugge, come se il suo apparato digerente avesse smesso improvvisamente di funzionare. È la tristezza, lo sa. È la voglia di cedere; di crollare. Di lasciare che la vita smetta di fare il suo corso, siccome senza Tony niente ha più uno straccio di senso. Niente. Nemmeno quel suo caro e infantile proposito di salvare tutti. Proprio tutti. Nessuno escluso.
Non ha salvato Tony? Bene, allora non tenterà di farlo più con nessun altro. Non ne è in grado; sebbene ha sempre preteso di poterlo fare.
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Protocollo Speranza [ Starker - Tony x Peter - Infinity War/Endgame]
Fanfiction(Conclusa) L'immenso dolore che provoca la perdita di un amore troppo grande, deriva dalla consapevolezza che in ogni individuo v'è qualcosa che è solo suo e che, attraverso la morte, è perduto per sempre. Tony lo ha perso una volta, Peter, e basta...