Parte IV - Capitolo X - Protocollo Speranza

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Capitolo X


«Ti ha lasciato questo», dice Pepper e lui le incastra gli occhi nei suoi. Non piange. Vorrebbe ma non lo fa. No, in realtà non vuole. Non vuole più. È stanco di farlo. Per cosa, poi?

«Perché? Non mi ha dato già abbastanza?»

«Non abbastanza. Non tanto quanto gli hai dato tu, Peter. Se siamo salvi, è anche grazie a quello che tu hai dato a lui. Una possibilità.»

«Una possibilità?», ride senza entusiasmo. Si passa una mano tra i capelli. Sbuffa. È insofferente. Si odia. «Non a lui. No di certo. O sarebbe... lui sarebbe...» qui...

«Ha fatto quello che ha fatto, anche – e soprattutto, per te.» È come una coltellata in mezzo agli occhi, quella frase, detta con dolcezza e comprensione. Con orgoglio, quasi.

È una responsabilità troppo grande, quella che Tony – a suo tempo –, la signorina Potts, Happy, Zia May – che tutti, gli stanno gettando sulle spalle come un mantello di ferro. Credono tutti che, quel fatto, sia incoraggiante, quando invece Peter si sente responsabile. Se non fosse stato per lui, per la sua salvaguardia, Tony non avrebbe mai infilato quel guanto e non sarebbe morto per salvare tutti e lasciare una voragine nel mondo. Una voragine troppo grossa, per essere colmata. Nessun uomo sarà più come lui. Nessuno. Nessuno, nessuno, nessuno! Peter si sente l'ingranaggio che ha dato inizio a un'irrisolvibile tragedia. Tony non voleva risolvere, non voleva mettersi in gioco, non voleva far tornare nessuno, solo per non perdere ciò che finalmente era riuscito a guadagnarsi. Poi Tony si era ricordato di lui, di quanto gli mancasse, e aveva cambiato idea. Se solo avesse continuato a fingere che non erano stati niente... se solo avesse ignorato la sua esistenza, lui non sarebbe tornato, ma Tony sarebbe ancora qui, con la sua famiglia, a godersi quella vita che per tanto tempo ha sognato. Aveva la sua possibilità di vivere ancora a lungo, circondato da chi amava e invece Peter ci si era infilato nel mezzo, in quel piano a lungo termine, e Tony aveva deciso di riportarlo indietro, e poi abbandonarlo. E poi morire.

Pepper gli spinge sul petto una scatola. Una custodia. È nera, semplice. Ha il nome di Tony ricamato sopra con un filo d'oro. Peter la guarda, quella cosa, e non la vuole. Non vuole niente. Non vuole più niente da Tony. Non merita regali, doni, pezzi di lui che non ha mai meritato. Anche da morto, continua a pensare a lui e a riempirgli la testa di dolore e sensi di colpa.

«Peter... sarebbe morto comunque», sbotta lei, che sembra avergli letto quelle domande con solo uno sguardo.

Alza gli occhi sui suoi. Reprime la collera. «No. No, non è detto», risponde, laconico. Lapidario. Quasi l'ha interrotta, e lei scuote la testa. Non è colpa tua. Non è colpa di nessuno. E invece Peter sa di aver innescato qualcosa di distruttivo, inconsapevolmente, solo perché Tony ha deciso, in passato, di innamorarsi di lui.

«Voleva la pace e la salvezza di tutti più di ogni altra cosa. È sempre stato così, anche prima di te. Non lo avresti fermato. Non ci saresti mai riuscito. Lo conosci... come lo conosco io.» Pepper gli dona un sorriso, e gli lascia in mano la custodia e un vuoto nel cuore, quando se ne va, senza dargli modo di replicare ancora e di distruggersi da solo. Di denigrarsi, odiarsi, di mortificarsi come se solo questo potesse cancellare ogni cosa e riportare Tony indietro.


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Protocollo Speranza [ Starker - Tony x Peter - Infinity War/Endgame]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora