La Canzone

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"Stavo pensando a me
E all'infanzia che la vita mi ha dato
Non ho mai giocato coi soldatini
Ma ero incazzato come un bimbo soldato
Io che faccio più soldi che sogni
Ma rispondo va tutto ok
E mi tengo vicini i sentimenti altrui
Perché vivo ad un metro dai miei
E stavo pensando a te
Una bimba dagli occhi vivaci
Che capisco da come mi abbracci
Che hai avuto più giochi che baci
Tu che quando prevedono neve
Poi ti imbamboli un'ora sui fiocchi
Tu che guardi l'oroscopo in tele
Ma non credi nemmeno ai tuoi occhi
E stavo pensando a noi
Una coppia svampita e sbandata
Che spingiamo l'amore in salita
Quando l'odio ci lascia per strada
Che non serve che andiamo in vacanza
Mentre il mondo ci guarda perplesso
Noi vinciamo in un'altra galassia
Siamo al centro del nostro universo"

non so per quale motivo mi riportava a pensare a Duncan, come se lui mi dicesse queste parole...beh, sappiamo tutti che ne sarebbe in grado, la bambina ero io e lui quello nella parte iniziale, combaciava con il nostro passato, e quando dice "stavo pensando a noi" mi viene da pensare a Duncan e a me come coppia, lui era in grado di leggermi dentro anche se non dicevo nulla, il nostro gioco di sguardi o la storia di sta sera...

uscii dalla doccia e mi misi il pigiama, mi fiondai nel letto e provai a prendere sonno, solo in quel momento mi accorsi che non c'era Duncan a farmi compagnia provando a spostare i cuscini... un letto troppo grande per una persona.

il giorno dopo

mi alzai contro voglia, erano le 9:00 e diedi un'occhiata al mio caso  e poco dopo ottenni un appuntamento con la mia cliente, alle 14:30 Central Park.
mi preparai subito il mio discorso, le domande che avevo da farli, pranzai e prima di andare entrai nell'appartamento di Bridgette e Geoff

"Duncan?"
"Buongiorno principessa! sta notte sono rimasto qui, non volevo darti fastidio"

ma davvero Duncan? mi hai dato fastidio per 5 stagioni e adesso non hai dormito da me perché avevi paura di creare disturbo? li volevo dire così ma dalla bocca mi uscì solo un "okay"

"comunque sto andando a incontrare la mia cliente al Central Park... sai dove è Bri?"
"Lei e Geoff sono usciti mezz'ora fa hanno detto che dovevano andare a incontrare quelli della torta per il matrimonio"
"Oh capisco, ehm io vado"
"Posso venire?"
"Dove?"
"Al Central Park, non voglio farti andare da sola ci sono un sacco di malintenzionati in giro..."
"Duncan si tratta di un caso difficile e delicato, e del mio lavoro"
"Non darò alcun fastidio, promesso."
"Muoviti hai 5 minuti per preparati decentemente"
"Okay grazie"
"Prego" rotai gli occhi, non potevo crederci che si era preoccupato per me.

Uscimmo di casa e prendemmo l'autobus per andare nel luogo dell'incontro.

"Signorina Barlow! da questa parte" c'era una signora che mi fece segno con la mano, era con una ragazzina.

"Suppongo che sia la tua cliente" disse Duncan
"Si"

Ci dirigemmo verso di loro, e insieme andammo in un bar per stare tranquille e parlare del fatto accaduto.

"Allora Jessica dico bene?"
"Si"
"Che ne dici se andiamo a parlare io e te lontano da tua mamma e il mio collega, scommetto che sarai più tranquilla..."
"Si, certo" era davvero spaventata, le tremava la voce, si vedeva che non stava bene.
"Quando hai compiuto 18 anni?"
"il 24 Aprile"
"Oh pochi giorni fa, Auguri in ritardo"
non rispose, adesso mi feci anche io un po' più seria
"Parlami del fatto accaduto, delle circostanze, se eri ubriaca e se hai dato il tuo consenso"
"Si ehm, allora" fece una piccola pausa per prendere fiato "Eravamo a una festa c'era parecchia gente, io ho bevuto ma non ero ubriaca da non capire cosa stesse succedendo, all'inizio ero con delle mie amiche, e c'era anche mio fratello è lui che mi fece bere un po' ma dopo poco io mi fermai perché non volevo ubriacarmi"

preso nota di ogni singola parola
"È stato lui a violentarti?"
"Si signorina Barlow"
"Tu sai il motivo per cui l'ha fatto?"
"Non lo so, so soltanto che era ubriaco e lui è sempre stato geloso di me, ha dato mille delusioni a nostra madre fin quando lei non l'ha cacciato di casa, la psicologa mi ha detto che l'ha fatto come "vendetta" ma io dico, come puoi farmi del male così, sono tua sorella" li scese una lacrima, non ho voluto approfondire e li dissi che era meglio se ci vedevamo domani, così si sarebbe un po' ripresa...

"Che cosa hai fatto?" disse Duncan
"Le ho chiesto chi era stato e mi ha dato la conferma che è stato suo fratello."
"Brutta storia"
"Si, tra pochi giorni la rincontrerò"

uscimmo dal locale tornando a casa mia
"Guarda io ho trovato un posto dove andare sta notte e per le prossime"
"Dove?"
"In un hotel non è tanto lontano da qui così posso venire quando voglio" mi fece l'occhiolino e un sorrisetto al quale io ricambiai...

se ne andò e io rimasi da sola, ancora.

Quella foto di noi due.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora