II- Una lunga e dura strada fuori dall'inferno

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"Oh Maria, Maria

Essere così giovane è così spaventoso,

Maria, Maria

sono così giovane e ho così paura"

- Long hard road out of hell, Marilyn Manson 

Le pesanti occhiaie nere non sono di certo il miglior accessorio che un addetto all'inventariazione e all'accoglienza di ricercatori e studenti possa indossare, ma quel giorno Tyler non è al pieno delle sue energie.

Si sente shockato, scosso, mette in dubbio per un momento la sua sanità mentale.

Ha davvero visto quello che crede di aver visto?

Per tutto il tempo è distratto, scatta sull'attenti non appena qualche avventore gli chiede un'informazione, prorompe in risolini isterici e fatica a mantenere la concentrazione per più di pochi secondi.

Forse avrebbe dovuto prendersi un giorno di ferie, ma stare a casa da solo lo avrebbe reso più paranoico che mai.

Quanto vorrebbe che Nicolle fosse lì con lui: gli avrebbe preparato una tisana calda, lo avrebbe cullato come se fosse un pargolo in fasce, avrebbe distrutto la cassetta e non ne avrebbero mai più parlato, archiviando il caso come un atto da teppisti da quattro soldi.

Il fatto è che lui prova una sensazione forte, prorompente, che lo sta convincendo di una verità improponibile ma plausibile: lui sa chi è la giovane del cortometraggio, sa di averla già vista, di averla conosciuta. Forse ci ha pure parlato insieme.

Anche se non riesce a inserirla in nessun arco temporale di cui abbia memoria.

E forse è proprio questo che lo assilla: lei appartiene a quel passato che il suo inconscio ha arbitrariamente censurato.

Durante la pausa pranzo declina un invito di una collega, spiegando che vuole allenarsi con l'uso del computer.

Una mezza verità, una bugia parziale.

Dopo dieci minuti passati a cercare l'icona di Internet Explorer, alla fine Tyler si ritrova nella rete, il cursore posizionato su una specie di banda bianca: un motore di ricerca.

Cosa potrebbe mai scrivere?

Ha la fobia che qualcuno lo scopra, e non ha idea di come cancellare la cronologia, ma è determinato a scoprire anche quello.

Con dita incerte, l'uomo digita una domanda alquanto vaga: "Ragazza uccisa con un pugnale".

Come aveva immaginato, le pagine di risposta sono generali e inconcludenti.

Scrivendo in inglese, convinto che potrà reperire più materiale, Tyler sceglie con più cura le parole: "Video di ragazze uccise con pugnale".

Una schermata piena di video sconci gli si para davanti, e lui arrossisce come se l'avessero già beccato in flagrante.

Passano altri quindici minuti, in cui Tyler si imbatte in contenuti assurdi e improponibili, in fatti di cronaca che sembrano distanti dal suo quesito, finché non approda su una chat il cui topic del forum riguarda il sadomasochismo nella vita di coppia.

È il caso di lasciar perdere, Internet è un buco nero in cui si trova di tutto, tranne quello che serve. Sta per digitare sulla tastiera "come far sparire le tracce delle ricerche", quando nota una notifica che ha tutta l'aria di essere una pubblicità truffaldina.

Prova a cliccare sulla x, ma per sbaglio apre il messaggio: "Posso aiutarti a trovare quello che cerchi, Tyler".

L'uomo sgrana gli occhi per la sorpresa, controlla che nessuno sia nei paraggi e, scuotendo la testa, elimina il messaggio.

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