La sua vita era sempre stata dietro un mirino. Assurdo come lui vedesse l'intero mondo all'interno di una piccola lente, ma ancora più assurdo era il fatto che il suo intero mondo fosse l'obiettivo che per quel giorno gli era stato assegnato.
Ogni giorno, di prima mattina, riceveva un fascicolo contenente un nome, le caratteristiche fisiche e una foto della persona che per quel giorno avrebbe dovuto uccidere. Per lui era una routine da dover rispettare, ma anche ciò che era lui stesso. Lui era un assassino, nulla di più, nulla di meno. Non poteva aspirare ad essere qualcun altro, perché lui era cresciuto in quel modo e non c'era verso che qualcosa potesse cambiare il suo modo di pensare.
Come ogni giorno, il ragazzo di ventiquattro anni, compiuti pochi giorni prima, si alzò e si trascinò al bagno. Quando aprì la porta, con il gomito fece scattare l'interruttore e inondò la piccola stanza di luce artificiale calda. Sospirò socchiudendo gli occhi per il fastidio e si diresse verso il lavandino ancora umido dalla notte precedente, quando si era alzato in preda all'ansia e si era dovuto scapicollare in bagno per sciacquarsi il viso e riprendere aria.
L'acqua con il suo scorrere incantò per un istante il ragazzo che con la mente era tornato alla notte e a ciò che l'aveva svegliato causandogli un attacco di ansia, obbligandolo a scoprirsi dal lenzuolo zuppo di sudore e a poggiare i piedi sul freddo pavimento.
Passò le mani sotto il getto freddo e lasciò che i rivoli d'acqua gli rinfrescassero gli avambracci piano, scivolando per la lunghezza fino al gomito. Si portò le mani chiuse a coppetta, contenenti acqua, al viso e si sciacquò cercando di lavare via anche i pensieri che ancora lo facevano star male.
Quando risollevò il viso, lo specchio gli restituì l'immagine di un ragazzo stravolto dalla stanchezza e da ciò che ancora non sapeva fossero sensi di colpa. Le occhiaie erano profonde e disegnavano due perfette mezzelune viola sul viso pallido e scavato.
I capelli scompigliati si appicciarono alla fronte umida e gli andarono a infastidire gli occhi arrossati per le lacrime versate inconsapevolmente. Quei capelli lo distinguevano dal resto dei ragazzi della sua età. Nell'intera vita, mai aveva incontrato un altro ragazzo con le sue stesse caratteristiche, più volte aveva pensato che se fosse mai diventato il bersaglio di un cecchino, sarebbe stato molto semplice da trovare nella folla e da far fuori.
Si passò una mano nella chioma e lasciò che le ciocche bianche si mischiassero con quelle rosse. Quei colori, così diversi, si trovavano a padroneggiare la sua figura. Altra caratteristica particolare erano i suoi occhi, occhi di due colori diversi, uno grigio fumo e uno blu oceano. Non sapeva quale colore gradisse di più, o se odiava entrambi, lui semplicemente si guardava e sospirava, come se l'immagine che gli restituiva lo specchio fosse un estraneo per lui.
Riportò alla mente la sensazione del mirino poggiato contro l'occhio, necessariamente il destro, perché il sinistro era stato danneggiato anni prima, quando suo padre, preso dall'ira causata da fiumi di alcool, era tornato a casa e, dopo aver constatato che non aveva nessuno con cui prendersela, era andato nella sua cameretta, l'aveva prelevato con crudeltà dal suo piccolo letto e l'aveva cominciato ad insultare e picchiare per quanto fosse deludente come figlio. Un bambino di appena quattro anni che non aveva ancora combinato nulla nella vita, per quell'uomo era solo una vergogna e per porre rimedio alla macchia di vergogna che quel figlio, da lui definito ingrato, stava riversando su di lui, aveva pensato di punirlo versandogli dell'acqua bollente su metà del viso. L'occhio, dopo anni, aveva ripreso a funzionare, ma per quanto riguardava il dover prendere la mira di un bersaglio lontano kilometri, era praticamente inutile.
Si passò i polpastrelli su ciò che rimaneva di quell'incidente che l'aveva segnato anni addietro e sospirò di nuovo, era forse la settima o ottava volta che sospirava da quando si era svegliato, ma di certo non poteva dire di avere una vita entusiasmante.
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Gunshot
FanfictionUn assassino professionista e il suo nuovo obiettivo, qualcosa gli impedisce di premere il grilletto... -Tododeku-