-Part 17-

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"Che c'è?" chiedo.

"Ho solo... paura di sbagliare. Non voglio perderti" mormora con gli occhi bassi.

Gli tendo la mia mano. Lui la prende, e noto che trema.

"Ehy Luca, guardami" dico appena abbassa lo sguardo "Non importa se sbaglierai di nuovo..."

"Si che importa!" ammonisce.

"Luca. Io sono qua, non me ne vado, sono con te."

"Non dovresti, ti ferirò ancora..."

"Lo so. Ma lo farò anche io, in qualche modo..."

Sospira e si calma. Mi tira a sé, abbracciandomi.

"Scusami" dice ancora con voce tremolante. Poi inizia a piangere. Sorrido leggermente. Lo bacio ancora, approfondendolo di più di stamattina.

"Ti amo" soffia sulle mie labbra. Sorrido impercettibilmente, ma lui lo nota ed è questo che conta.

"Vuoi parlare un po' sul divano?"

"Ti devo far vedere una cosa... un regalo..."

"Luca..." inizio io. Odio i regali.

"Non ho speso nulla, è una dimostrazione..."

Ci mettiamo sul divano e lui mi porge un diario. Mi fa cenno di aprire e leggere.

"Sono passati solamente pochi giorni da quando sono morti i suoi genitori e penso di amarla di più ogni giorno che passa."

Sorrido e sfoglio le altre pagine.

"Sta tornando a sorridere... la amo"

"Abbiamo litigato, sono una merda vorrei che se ne accorgesse. E io vorrei accorgermi che non la merito."

"Ho tentato... non ci sono riuscito"

Lo guardo con gli occhi colmi di lacrime

"Sono un coglione, perché mi sono messo con Naomi se l'unica che voglio è lei?" 

"Perché non mi vuole?"

"Mi odio. E la amo. E' così bella, solare... buona..."

"Voglio dirglielo"

"Non riesco a guardarla negli occhi, sono un vigliacco che non sa parlarle. Eppure è semplice, basta dire 'Ti amo'... ma no, io non ce la faccio. Forse perché non l'ho mai detto a nessuno..."

"Perché deve stare anche con gli altri? Non può stare solo con me? Non può amarmi? Non posso essere un ragazzo normale che non continua a ferirla?"

Chiudo il suo diario.

"Non vuoi andare avanti?" chiede confuso.

"Penso che sia una bella dimostrazione sai?"

"Sì?" chiede con gli occhi che lo illuminano.

Lo abbraccio, mi metto a cavalcioni sopra di lui.

"Ora, promettimi che non ci proverai mai più a suicidarti e se proprio vuoi... di parlarmi prima. O almeno di farmi un cenno, qualcosa."

"Non voglio farti venire con me, se lo deciderò" 

"Non vuoi? benissimo. Verrò da sola" lo guardo negli occhi "Come tu, verresti con me, io vengo con te. Ce lo siamo promessi, ti ricordi?"

"Certo che ricordo ma..." sospira "Camilla..." sussurra sulle mie labbra. Posa una mano sul mio culo. Siamo fronte contro fronte.

"Luca..." sorrido. 

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