Capitolo 1: Callie

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Finalmente sentii il suono più tanto atteso della giornata, quel fischio della campanella che dava il segno del termine della giornata.
Callie con molta cura rimise tutto nello zaino e si avventò all'uscita, era molto stanca, quelle ultime due ore di biologia molecolare le avevano tolto le ultime forze che rimanevano nel suo corpo.
Stava varcando la porta quando avvertii una presa al polso, così dolce da farle spiaccicare un sorriso in faccia, si girò per guardarlo, perché sapeva benissimo chi fosse.
Si ritrovò i grandi occhi grigi con le bellissime sfumature verdi di Noah proprio davanti a lei.
-ciao- fu l'unica parola che riuscì a dire poiché il suo viso era troppo felice per pronunciare altre parole.
Noah le portò le mani ai fianchi tenendola in un modo dolce ma allo stesso tempo forte e  sicuro. Callie amava quando lui faceva così, le faceva pensare a quanto era felice che lui ci fosse.
Il ragazzo aveva braccia molto possenti, istoriate da una vena molto familiare di cui Callie  era ossessionata.
Lui la avvicinò ancora di più, pose la faccia a qualche centimetro dalle sue labbra aspettando che lei chiudesse gli occhi, e le diede un bacio sfuggente sulla guancia sussurrandole all'orecchio in modo molto sensuale - ci vediamo dopo- facendo risuonare l'ultima vocale della frase nell'orecchio di Callie.
La ragazza spostò i suoi capelli da una spalla all'altra e fece un sorriso molto sfuggente, abbassando gli occhi e mettendosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio destro.
Alzò lo sguardo e non vide più Noah, ma fu travolta da un sentimento di felicità e non riuscì a togliersi quel sorriso di faccia.
Si incamminò verso il corridoio, tutta spensierata e travolta da quello che era appena successo, era a qualche metro dall'uscita quando sentii una mano sulla spalla ed un -HEY- pieno di felicità.
Senza girarsi disse anche lei - hey- con un tono abbastanza basso rispetto a quello dell'amica.
Subito lei le chiese -Come è andato il compito di matematica?-
Sarah indugiò un po', poi disse in modo ironico -Come sempre il massimo, cara migliore amica-.
Callie non stette neanche ad analizzare quanto detto dell'amica che subito la rimproverò dicendole -Sarah!-.
-Che ci vuoi fare amica mia, io non sono come te, una ragazza modello che prende come voto minimo un nove, la prossima volta andrà meglio me lo sento.- Sarah la fulminò con uno sguardo che doveva essere cattivo ma si mise subito a ridere rovinando l'atmosfera e coinvolgendo l'amica in una risata comune.
Sarah respirò intensamente e subito disse scandendo poco le parole - quindi Call, ci vediamo dopo io più te, uguale centro commerciale- con un tono molto scherzoso.
Callie le disse la verità, che doveva vedersi con Noah, e l'amica fece una faccia tutt'altro che dispiaciuta ma contenta.
-Quindi te e Noah di biologia molecolare......- -Siiii- disse Callie  con un sorriso mellifluo interrompendo l'amica e cominciandole a raccontare  di come si erano fidanzati.

Callie e Noah stavano correndo verso casa, l'acqua cadeva come se non ci fosse un domani, la strada si era trasformata in un lago, ed ad ogni passo si inzuppavano sempre di più.
Noah era giusto qualche metro più avanti di Callie, che comunque anche se non voleva farglielo capire, Callie aveva già intuito che lui stava correndo più piano per non lasciarla indietro.
Callie stava pensando a quanto fosse bello questo gesto, ma i suoi pensieri era concentrati anche all'arrivo a casa, quando di sicuro avrebbe trovato la madre seduta sul divano a rimproverarla per non aver aspettato che smettesse di piovere.
Callie era concentrata nel mondo dei suoi pensieri, quando sentii un colpo al piede e senza accorgersene stava cadendo in quel lago.
Lei era già pronta per ricevere l'acqua in faccia ma invece sentii solo le possenti mani di Noah sulle sue spalle.
Callie alzò lo sguardo e lo vide davanti a lei. Con la maglietta fradicia da cui si intravedevano gli addominali scolpiti ed i capelli che grondavano acqua.
Lui la aiutò a risollevarsi e si ritrovarono uno davanti all'altro.
Noah le prese ancora i fianchi e la attirò a se, la sollevò dolcemente ed appoggiò le sue labbra a quelle di lei, non facendo caso all'acqua che scorreva imperterrita sui loro corpi.
Callie si abbandonò al bacio che durò qualche secondo.
Quello era il loro primo bacio, proprio come in una commedia romantica, mancava solo che smettesse di piovere e comparisse l'arcobaleno.
Ma non successe ed a Callie non gliene importava niente dell'arcobaleno.
Distolse la faccia da lui e gli sorrise.
Era felice.

Callie e Sarah si erano già incamminate per strada e men che non si dica era già a casa. Salutò l'amica e varcò la porta di casa.

AnacondaWhere stories live. Discover now