{1}

1.7K 42 54
                                    

Il mio nome è...Shuichi Saihara
Sono un normalissimo ragazzo di 19 anni, pur essendo un adolescente del liceo compio già un lavoro, sono un detective
Da quando avevo solo 12 anni ho sempre sognato di fare questo mestiere ma i miei genitori me lo impedivano, dicendo che non ce l'avrei mai fatta, ma...eccomi qui.
La mia infanzia non fu leggera, nessuno mi parlava e non si accorgevano mai della mia esistenza, apparte alle verifiche, mi sentivo bisbigliare da dietro...
"ehi! psps! Shakira, qual'è la domanda 3?"
Non pronunciavano il mio nome bene perché tanto non gli interessava.
Sono un ragazzo molto intelligente e generoso, non so se chiamarlo "difetto" o meno...
Fatto sta che ho dovuto cambiare liceo quest'anno siccome successe una cosa terribile nella mia scorsa scuola e per questo divenne pure famosa. Lì avvenne il "Killing Game"
Un gioco pieno di disperazione che portava la maggior parte degli studenti al suicidio. Io fui uno tra i ragazzi sopravvissuti, e dopo esser uscito da quel edificio per ritornarmene a casa al sicuro, scoprii che i miei genitori furono massacrati... io stesso mi occupai delle indagini e in meno di 2 giorni arrivai alla conclusione che Monokuma avesse pagato qualcuno per ammazzare i genitori di tutti...

"Oh...che è questo rumore fastidioso?..."

Mi svegliai per colpa dell'allarme del telefono, allungai la mano fino al comodino per spegnere la sveglia ma esso cadette a terra

"Uh...e va bene mi alzo" sbuffai

Mi alzai prendendo il telefono finalmente per togliere quel rumore fastidiosissimo e vidi l'orario.

"7:01"

"Non posso permettermi di arrivare in ritardo il primo giorno di scuola...devo sbrigarmi"

Mi feci una doccia veloce e mi cambiai mettendomi una camicia bianca con una semplicissima cravatta nera, ovviamente indossai pure il mio cappello, senza di quello non esco di casa sennò.
Presi lo zaino e le chiavi di casa e uscii di fretta siccome dovevo prendere pure l'autobus.
Io abito in un piccolo appartamento, il mio palazzo è accanto a una stazione autobus.

Arrivai lì verso le "7:50"

"Dovrebbe arrivare tra poco..."

Aspettai poco, l'autobus arrivò dopo 5 minuti, dovevo sbrigarmi.
Salii sul veicolo per poi pagare il biglietto sedendomi in un posto qualsiasi infondo, oscurato da tutti.

Scesi alla fermata arrivando davanti alla scuola. Stavo già in ritardo, erano le "8:00" ma sentii un suono che attirò il mio sguardo a ovest.

C'era un ragazzino che veniva picchiato da due ragazzi più grandi.
In quel momento non sapevo quale via prendere, fare bella figura e entrare in orario o aiutare il ragazzino e arrivare in-

Il mio cervello non fece in tempo a ragionare che il mio corpo si muovette da solo.
Mi avvicinai a quelli due ragazzi che, vedendo me, lasciarono il ragazzino in pace buttandolo a terra.

"Hey Bambolina, come stai? Vieni a fare un giro con noi?" Disse uno dei due

"Sono maschioa, il mio nome è Saihara Shuichi, lasciate questo ragazzo in pace"

"Oh si ci eravamo pure stancati di lui, ora ci occupiamo di te tesoro" si avvicinò

Sapevo già le intenzioni del bullo, quando mancavano pochi centimetri tra di noi io lo tirai dal braccio mettendoglielo dietro alla schiena per poi appicicarlo con forza al muro bloccandolo

I corsi di polizia sono serviti a qualcosa

Sentii il rumore dell'altro che mi si avvicinava lentamente da dietro, alzai un piede a lo colpii nei testicoli facendolo cadere a terra di colpo

𝐴 𝑙𝑖𝑡𝑡𝑙𝑒 𝐿𝑖𝑎𝑟 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora