Snowballs & cats

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Era una fredda mattina di metà dicembre quando Louis uscì dal refettorio del Bristol college, soffiando tra le mani giunte a coppa davanti al suo viso, sentendo la punta delle dita iniziare a intirizzirsi. I suoi occhi blu cupo assunsero la sfumatura grigio-argentea del cielo sopra di lui, mentre osservava il paesaggio innevato intorno a lui; il campo da football era ricoperto da una soffice coltre bianca, che si estendeva sugli alti bastioni della struttura dietro di lui. Il luogo dove Louis studiare era effettivamente maestoso, per chi non vi attendeva tutti i giorni, come lui, che ormai ne era abituato. In quel preciso istante però, fermandosi sul viale che conduceva alla strada, il ventitreenne sentiva l'atmosfera magica intorno a sé. Mentre un lieve sorriso si distendeva sul suo viso stanco, Louis si sentiva quasi in pace...finché un colpo improvviso alla nuca non lo fece sobbalzare, sbilanciandolo in avanti. Un proiettile gelato e bagnato lo aveva colpito sul collo, e maledetto lui che quel giorno non si era portato una sciarpa. -ma che cazzo?!- imprecò Louis, toccandosi il retro del collo e rendendosi conto che era appena stato colpito da una palla di neve. Si voltò con sguardo omicida, pronto a uccidere il cretino che aveva avuto la brillante idea di osare mirare su di lui. -oddio, scusami tanto!- sentì qualcuno urlare con una voce profonda. Alzò lo sguardo per insultare chiunque fosse quello, ma le parole gli morirono in gola, appena si rese conto che davanti a lui si stagliava la figura affannata e dalle gote arrossate di niente meno che Harry Styles, capitano della squadra di football del Bristol College. -stavamo facendo una gara e abbiamo leggermente perso il controllo...-sorrise il ragazzo, le mani nelle tasche degli skinny neri. Indossava una giacca verde cupo anti vento sopra di essi, una sciarpa rossa gigante avvolta intorno al collo sinuoso. Louis si ricomposto subito dal precedente stupore. Harry era effettivamente uno dei ragazzi più belli dell'istituto, la maggior parte degli studenti gli sbavava dietro, gli spalti alle partite erano costellate da cartelloni per lui. Louis riassunse il piglio imbronciato, anche se con meno vigore. -dovresti fare più attenzione, ci sono altre persone qui intorno, sai, non esisti solo tu.- rispose piccato, fulminando il riccio. Ora che lo notava, Harry aveva morbidi capelli ricci castani che gli circondavano il viso, e un anellino argento gli adornava il labbro inferiore, sul lato destro. Cercò di non fissarglielo. Louis riconosceva che oggettivamente il più giovane era un bel ragazzo, ma vista la reputazione che si era creato intorno a sé non era di certo in vena di alimentare il suo ego. Gli occhi verdi bosco di Harry si oscurarono leggermente, il sorriso che si tramutava in una linea retta, nascondendo le sue adorabili fossette. Si passò una mano tra i capelli, scombinandosi il ciuffo, lo sguardo che si spostava verso i suoi anfibi neri. -mi spiace davvero...posso fare qualcosa per rimediare?- lo sguardo del riccio tornò a posarsi sul viso affilato di Louis, un sorriso furbo sulle sue labbra. Louis realizzò in quel momento la differenza di altezza tra loro, stringendo una delle spalline del suo zaino pieno di libri. Si morse un labbro e rabbrividì involontariamente sentendo il colletto fradicio del suo northface nero contro la pelle del suo collo. Harry notò questo, e immediatamente si portò le mani al collo, sfilandosi la sciarpa. -ecco, tieni.- la porse a Louis, prendendolo contro piede. Harry gli sorrise ancora, e Louis sentì le guance arrossarsi subconsciamente. Decise che in effetti la sciarpa poteva tornargli utile, e inoltre gli sembrava maleducato rifiutare...prese delicatamente la sciarpa in lana rossa, e incrociando gli occhi con il riccio, se la avvolse attorno al collo. Gli stava enorme e gli arrivava praticamente al naso. Harry lo osservò, mordendosi il labbro inferiore, tirandosi leggermente il piercing. Aveva sempre pensato che Louis fosse un bel ragazzo, lo vedeva spesso girare per il campus, solitamente solo, con le cuffie nelle orecchie, silenzioso e furtivo come un micio. Quella era la prima volta che riusciva a parlargli e osservandolo da vicino, con la sciarpa che lo inghiottiva quasi e gli occhioni blu che lo guardavano incerti e studiosi, doveva conferma che era adorabile. Non riuscì a trattenersi in quel momento: -senti, ehm...so che non ci conosciamo, ma ti ho visto altre volte prima d'ora e sembri una persona interessante. Così stavo pensando, se ...ehm, beh, vorresti uscire per un caffé?- chiese Harry, passandosi una mano sulla nuca, gli occhi verdi puntati con qualcosa simile alla speranza i quelli ora dilatati dall' sorpresa di Louis. Decisamente non si aspettava quello, che il ragazzo più popolare dell'intero college chiedesse a lui di uscire. Effettivamente il riccio non aveva fatto segreto della sua bisessualità, il college era pervaso di storie fantomatiche di notti che aveva passato in compagnia di persone di entrambi i sessi nei dormitori. Solo che lui, non aveva di certo divulgato il suo, di orientamento. -se non ti va o sei impegnato posso capirlo...-aggiunse Harry, lo sguardo quasi sconsolato che si spostava verso terra. Louis a quel punto spalancò gli occhi ancora di più, se possibile, e agitò una mano davanti al suo viso, per accentuare le sue parole: -no, no! Cioè, si, va b-bene...non me lo aspettavo, tutto qui, mi ha preso alla sprovvista...ma io non bevo caffé.- rispose Louis, senza neanche accorgersene. Grazie a dio la sciarpa gli copriva almeno in parte il viso, stava diventando un pomodoro. -oh, ehm..-rispose Harry insicuro sul come prende tale informazione. Poi il suo sorriso marchio di fabbrica fece capolino nuovamente. -magari una cioccolata, allora?- Louis non potè fare a meno di ricambiare il sorriso, annuendo. -si, una cioccolata suona bene.- si sistemò una spallina dello zaino mentre il sorriso di Harry si ampliava. -ottimo allora.- il più alto si infilò una mano in tasca, estraendone il suo iPhone X con lo schermo graffiato e rotto in diversi punti. -dammi il tuo numero così posso scriverti e mandarti la posizione, conosco un bar qui vicino che fa dei mince pies spettacolari, magari potremmo fare venerdì?- disse velocemente il riccio, gli occhi sullo schermo mentre digitava qualcosa, per poi alzarli verso Louis, passandogli il telefono. -si, direi che venerdì può andare.- concordò Louis, prendendo il telefono dalla mani di Harry, che notò essere tatuate e adornate da diversi anelli con pietre colorate. Le dita più minute del castano sfiorarono a malapena quelle del ragazzo di fronte a lui, e sentì come se delle scosse di energia elettrostatica passassero da quel punto in tutte le sue braccia e dritte allo stomaco. Strano. Louis digitò velocemente il suo numero nello spazio apposito del nuovo contatto, ignorando la sensazione degli occhi verdi puntati su di lui. Gli riconsegnò il telefono e notò come Harry sorrise nel constatare che si era segnato come 'Lou🐱'. Che poteva farci, il gatto era il suo animale preferito. Aveva addirittura avuto un permesso speciale per tenere il suo gatto Salem nel dormitorio. -devo andare ora, ho un saggio da scrivere...-disse Louis, strusciando la punta di una delle sue timberland sulla superficie cosparsa di nevischio del viale in pietra. -oh, si. Ci vediamo venerdì allora.- rispose Harry, spostandosi per lasciar passare Louis, facendogli l'occhio Lino. Louis arrosì senza volerlo, ma con un sorriso ancora sul volto. -a venerdì.- sussurrò prima di passare davanti al riccio, sentendo quegli occhi osservarlo attentamente mentre se avviava verso il suo dormitorio.
Harry osservò la silhouette di Louis allontanarsi, mordendosi il labbro e giocando con il suo piercing, lo sguardo assorto. In quel momento, una voce lo richiamò. -ohi, Haz! Che hai combinato, allora?- harry si voltò verso Zayn, uno dei suoi migliori amici che lo stava raggiungendo. -mi sono fatto perdonare per aver colpito quello schianto di Louis Tomlinson.- sorrise con un certo luccichio negli occhi il più giovane. Zayn sorrise scuotendo la testa. -è da un anno almeno che lo osservi da lontano, finalmente hai deciso di fare la tua mossa?- il mulatto aveva capelli corti e nerissimi, come i suoi occhi. portava un piercing al sopracciglio, che aveva fatto insieme ad Harry anni prima, quando il riccio aveva invece optato per il labbro. Harry scosse le spalle, sorridendo imbarazzato. -si, ho visto l'occasione e l'ho colta...- rispose, lo sguardo spostandosi verso l'uscita, ma Louis ormai era svanito nel paesaggio innevato.

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