Capitolo 1 - La Vita di un Teenager NERD Americano

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"DRIIIIN"
Il fastidioso suono della sveglia echeggió per tutta la stanza, suono che probabilmente Mike Thredson riconosceva come "Hey bello, è finita la pacchia. Preparati ad un'altra TERRIBILE giornata.". Mike aveva 13 anni, e frequentava la terza media alla Pennington Secondary School, precisamente sezione C. Contrariamente a come si potrebbe intuire dal nome, la scuola non era situata a Pennington, stessa cosa per la casa di Mike: Pennington era infatti una piccola cittadina a qualche miglio da lì, ma per colpa di qualche "clausola di rimborso" (così rispondevano tutti i genitori ai propri figli), nel 1989 la scuola media di Pennington, dopo un misterioso incendio, venne ricostruita a Holland (dove appunto viveva Mike) senza possibilità di cambiare nome. Mike, ancora sotto le coperte, guardò l'orologio situato sul suo comodino: erano le 7:24. Non che fosse in ritardo, ma non aveva un minuto da perdere se voleva entrare in classe in orario. Si alzò in fretta e afferró i primi indumenti che gli capitarono davanti (non gli era mai interessato troppo di essere elegante o roba simile, anche perchè di mattina non aveva mai tempo per cercare vestiti che andavano di moda nell'armadio o per pettinarsi troppo attentamente), quando si fu preparato e lavato, erano già le 7:40, ergo non aveva ASSOLUTAMENTE tempo per fare colazione. Uscì dalla sua stanza con lo zaino alle spalle, e corse verso la porta d'ingresso. Non si preoccupó tanto di controllare se suo padre era ancora in casa, perchè sapeva che era già uscito da un pezzo: lavorava per un'importante sede giornalistica, e perciò andava a lavoro molto presto. Uscì di casa, e salì sulla sua BMX, parcheggiata proprio sul portico. Solitamente arrivava a scuola in bici insieme al suo vicino di casa (nonché migliore amico) Luke, ma quella mattina lui era già partito da solo, probabilmente perché non voleva arrivare in ritardo. 7:50, 10 minuti all'inizio delle lezioni. In genere gli ci voleva circa un quarto d'ora a raggiungere l'istituto in bici, ma quella mattina doveva pedalare almeno 5 volte più veloce.
Mentre pedalava come un ciclista durante una maratona, pensava ad una canzone adatta a quel momento, che rispecchiava quell'attimo della sua vita, era un vizio che aveva preso da un po': quando aveva paura di qualcosa, si tranquillizzava così, pensando alla musica, che era forse una delle cose che preferiva al mondo. Per la sua età, possedeva una cultura musicale piuttosto elevata, ma quella volta nulla... Non gli veniva in mente nemmeno un titolo adatto. Pensava, pensava, pensava e... SBAM! Qualcuno in bici che proveniva dalla strada alla destra di Mike, lo colpì così forte da farlo cadere violentemente a terra. "E ora chi è questo idiota..." pensó Mike, che per via della caduta era ancora un po' scosso. Cercava di individuare con gli occhi il folle guidatore, fino a quando non lo vide sdraiato a terra, vicino a lui. Quando lo vide in faccia, lo riconobbe subito: Howard Lucky, il cui cognome non rispecchiava assolutamente la sua attuale situazione. Howard aveva l'età di Mike, ed era un suo grande amico fin dall'infanzia. Aveva avuto la grande sfortuna, in terza elementare, di avere il padre divorziato che usciva con la sua maestra. Per Howard, che era sempre stato molto ingenuo, la cosa non aveva mai creato imbarazzo o disagi, anche perché nessun suo compagno di classe lo sapeva. Purtroppo, il giorno di San Valentino, suo padre, il signor Lucky, gli diede in mano un mazzo di rose e gli fece imparare una poesia romantica a memoria (per cui il povero Howard impiegó molto tempo), per poi mandarlo a scuola, dove in privato la avrebbe recitata alla maestra. Arrivato in classe, però, il piccolo Howard voleva far sentire a tutti quanto si era impegnato con la poesia, è così la recitó davanti a tutti i suoi compagni di classe. Da quel giorno divenne lo zimbello di tutta la scuola, poiché considerato un "pervertito innamorato della signorina Hackett", e non solo! I bulli capirono che Howard era una preda ideale, e così, il 90% delle volte il povero ragazzo si trovava col culo a terra. Certo, non che i suoi amici fossero messi bene...

Mike, su tutte le furie per la brusca caduta, gridó ad Howard: "Ma che hai in testa?! Potevamo romperci qualcosa!", l'amico, che di fretta si era già rialzato, aiutó Mike a mettersi in piedi e gli rispose: "Scusa, ma dobbiamo fare presto! Lobster e i suoi amici mi seguono da casa mia! Prendiamo le bici e..." Howard guardó la sua bici, ancora a terra, e notó che la catena era uscita dal copriruota "... oddio, ci metterò tantissimo a risistemarla!" Mike, più per paura di Lobster che per il suo amico, fece salire Howard sul portapacchi della sua bici, e cominció a pedalare più veloce che poteva. La scuola non era lontana, potevano farcela...
Da lontano, i due amici sentirono delle echeggianti risate. Erano loro, la leggendaria "Lobster Gang": si trattava di un gruppo di idioti, comandato da Harvey Loster (soprannominato da tutti "Lobster", d'altra parte basta aggiungere una sola lettera), un terzaiolo pluribocciato della Pennington. Harvey amava praticare svariate attività, insieme ad Howard, tra cui: botte, botte all'americana, cazzotti in faccia, calci "dove non batte il sole", inseguimenti, e il suo preferito, "Howard nel carrello che scende per la discesa sterrata". In pratica, lo tormentava. Anche Mike non gli andava a genio, e se lo vedeva, un paio di pugni glieli offriva anche volentieri.
Dopo 5 minuti di straziante pedalata, Mike finalmente intravide la scuola: "È fatta Howard, quei bastardi non ce la fanno!" Certo, poteva evitare di gufare.
A qualche metro più in là, a sbarrare la strada, c'era Zeke, l'amico di Harvey (se così si può considerare). Zeke era conosciuto da tutti per aver rubato 16 cellulari a scuola, per poi infangare il tutto e incolpare Denis Chakan, un primaiolo con un cognome un po' buffo. Insomma, andava abbastanza d'accordo con Harvey, e quando gli veniva chiesto di pestare il povero Howard, non esitava di certo.
Quando Mike ed Howard lo videro, quasi caddero dalla bici anche solo per l'enorme paura. Non c'erano stradine o vie di fuga di fianco a loro: erano fregati. Howard sussurró a Mike: "Anche oggi nulla. Tira già fuori i soldi va'..." Mike, con un minaccioso sguardo fisso verso Zeke, gli rispose in tono deciso: "Questa volta no."
"Ma che, sei scemo? Ti prego, il ribelle lo fai un'altra volta, ora frena e..."
Mike non diede nemmeno la minima impressione di voler frenare: si dirigeva alla massima velocità verso Zeke, come se volesse schiantarsi contro di esso. Tiró fuori uno spesso libro di chimica dal cestino posizionato davanti al manubrio, e lo afferrò con la mano destra, mentre con la sinistra tentava di tenere la bici in equilibrio. L'espressione seria e menefreghista di Zeke, si trasformò in un'espressione spaventata solo quando "Mike Aka Cavaliere armato di Chimica 2" si trovava ad un paio di metri da lui. Probabilmente, dopo quel terribile, terribile, TERRIBILE gesto, Zeke avrebbe risposto con, al minimo, la distruzione della vita, ma almeno una volta, Mike voleva trionfare. Colpì Zeke dritto in faccia: in quel momento avrebbe voluto essere in un film, con la scena rallenty giusto per dare un'occhiata alla faccia del bullo, che per la prima volta si prendeva una bella botta. Purtroppo duró poco, ma era comunque qualcosa. Il ragazzo cadde a terra, con il sangue che gli colava dal naso. Dopo pochi secondi venne raggiunto da Harvey, che non poté fare molto per raggiungere le due prede, ormai troppo distanti. Si limitò a gridare un avvertimento, o meglio, una minaccia, che fu ben udita da Mike ed Howard: "Vi stacco gli occhi, marmocchi schifosi!"

POWERS - L'InizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora