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29 Settembre

5.17 PM

Alzo lo sguardo accorgendomi che il ricciolino è immobile davanti al tavolo «Buon appetito.» dice poggiando le due tazzine beige sul nostro tavolo per poi andarse , «Grazie mille!» Esclama Honey dandomi un calcio sotto al tavolo « Vedi oggi è stato gentile!» alzo gli occhi al cielo e avvicino la tazza bollente verso di me avvolgendola con le mie mani fin troppo piccole lasciando che si riscaldino. «Darleen, mi sembra di aver sentito che quindi sabato andremo a quella festa!» La voce di Charlotte proveniente dal mio telefono interrompe gli sguardi di Honey e il cameriere biondino che si fanno sempre più imbarazzanti, «No aspetta!» Dico velocemente, Honey si mette a ridere insieme alla mia migliore amica, «Ti sei fregata da sola!» Esclama la mia compagna di stanza puntandomi il dito contro; sbuffo incrociando le braccia «Va bene, ma non prendertela a vizio.» A quella frase ottengo da Honey un urletto di felicità. Continuo a chiacchierare in intimità con Charlotte mentre sto seduta al tavolo e Honey va a pagare i due tè offerti da lei; oggi c'è molta umidità . . . tipico di Newcastle . «Non vedo l'ora di vederti.» Dico improvvisamente, la mia amica sorride e arrossisce; «Anche io non vedo l'ora, mi manchi tantissimo!» Risponde a sua volta, «Ora ho da studiare, ci sentiamo stasera per messaggio!» Ci salutiamo e vedo Honey tornare al tavolo sorridente, dietro di lei i due camerieri si scambiano due parole e tornano a svolgere i propri compiti. La mia amica mi raggiunge contentissima «Ho chiesto al cameriere se studiava qui o lavorava soltanto e ho scoperto che facciamo filosofia e storia dell'arte insieme!» Dice sorridente mentre inizia a togliere i libri dallo zainetto, «Avrà pensato che sei pazza!» la prendo in giro sorridendo. «Sono pazza anche ad aver chiesto del ricciolino? » Spalanco gli occhi appena sento la parola "ricciolino" uscire dalle sue labbra; «Che hai fatto?!» le chiedo sbigottita mentre lei ride, «Tranquilla volevo dirti che pure lui studia nella nostra scuola e sono entrambi nella squadra di rugby, tutto qui!» Dice con nonchalance mentre inizia ad aprire i libri dopo averli poggiati sul tavolino. «Si stamattina era al mio stesso corso di arte» Dico ricordando la sua irruzione nella classe e il suo modo sfacciato in cui ha detto 'ci vedremo pure qui' Honey sorride «Credo sia meglio iniziare a studiare per portarci avanti così non hai scuse domani.» Mi fa l'occhiolino; sospiro e ammetto che ha ragione.


11.30PM

Abbiamo cenato e studiato alla tavola calda; siamo finalmente tornate ai dormitori nella nostra stanza e dopo esserci fatte la doccia siamo andate ognuna sul proprio letto con i nostri pigiamini. Mi si illumina lo schermo del telefono e leggo il nome "Favorite part ✨" sorrido, Charlotte, prendo il telefono e rispondo alla sua buonanotte, faccio un giro su Instagram e penso a quanto è stato difficile studiare alla tavola calda, ero fisso distratta per colpa di quel cameriere odioso che portava ordini qua e là; dopo qualche minuto il silenzio nella stanza viene interrotto da Honey, «Che farai la domenica mattina tu?» Mi guarda incuriosita mentre si poggia sui gomiti nel letto tenendo il viso sulle mani; «Andrò a trovare i miei genitori, gliel'ho promesso e mi mancano tanto.» Sorrido bloccando il telefono nel bel mezzo delle mie ricerche da stalker. Mi guarda, «Capisco.» sorride con un'aria del tutto triste a differenza del solito; aggrotto le sopracciglia e accenno un sorriso mentre mi alzo dal mio letto per dirigermi verso il suo «Tutto bene? Tu che farai domenica?» Le chiedo una volta arrivata davanti al suo letto, si siede a gambe incrociate come per farmi spazio accanto a lei. Mi siedo e la guardo confusa «Hei Honey. . .» Le dico poggiando una mano sulla sua spalla «Ti va di parlare di qualcosa? puoi dire tutto a me, non ho amici a cui divulgare i tuoi segreti!» Dico sorridendo e sperando di ottenere una delle sue tipiche risate. Nella penombra della stanza noto che una lacrima le riga il viso per poi abbassarlo completamente e i suoi capelli rossi non mi permettono più di vederla con chiarezza; a quel punto mi rendo conto che la notte porta pensieri e tristezza pure a lei che è sempre così radiosa di giorno. Non dico nulla, mi limito ad avvicinarmi il più possibile e stringerla in un caloroso abbraccio protettivo; lei si stringe a me come fa un bimbo tra le braccia della mamma quando ha paura. Dopo qualche secondo Honey si stacca da quell'abbraccio e restiamo sedute a gambe incrociate l'una di fronte a l'altra sul suo letto; si sporge verso il tavolino su cui c'è il vaso di girasoli e prende il portafoto che sta affianco ad esso: quel portafoto che ho notato il primo giorno in cui ho messo piede in questa stanza. «Lei, è il mio impegno la domenica mattina, la vado a trovare al cimitero.» Mi indica la foto tra l sue mani accennandomi un sorriso, a quel punto non mi servono altre parole per capire il suo dolore; «Come si chiamava?» Le domando; sorride guardando la foto e stingendola forte tra le mani «Theresa, era la mia madrina di battesimo, sorella di mia madre e l'unica vera persona che mi ha fatto amare l'arte e che ha sempre creduto in me.» Sorride; varie lacrime le scendono sul viso mentre mi racconta di questa donna e stringe al petto la sua foto «Viveva qui a Newcastle, quando ero piccola e andavo a casa sua mi faceva vedere i suoi disegni e io ne rimanevo sempre incantata. Mi diceva che non aveva mai avuto l'occasione di studiare in una scuola d'arte importante ma le sarebbe piaciuto tanto. Ecco uno dei motivi per cui sono qui, amo l'arte grazie a lei e anche se non la posso vedere più sono certa che li da lassù può farlo e la voglio rendere orgogliosa di me.»

Le sue guance sono rosse e gli occhi gonfi non fanno altro che rilasciare lacrime tanto da far commuovere pure me con quel racconto. Si volta verso il vaso di girasoli mentre si asciuga le lacrime dalle guance, «Erano i suoi fiori preferiti.» Ne prende in mano uno per poi girarsi di nuovo verso me «Sai che i girasoli sono simboli di allegria e seguono il sole? Lo fanno perché ne sono innamorati. Questa era la sua teoria: se ami veramente qualcosa aspetti che ti si presenti davanti per poi seguirla incessantemente ogni giorno; così come fanno i girasoli con il sole perché ne sono follemente innamorati.» Rimango incantata da quel racconto e dalla persona che mi sta descrivendo «Doveva essere una persona meravigliosa.» le dico e una volta esserci asciugate il viso colmo di lacrime ci infiliamo sotto le coperte del suo letto. Decido di stare nel letto con lei per questa notte per permettergli di sentire la mia vicinanza, e una volta essersi addormentata con il portafoto e il girasole in mano glieli sfilo poggiandoli nuovamente nel tavolino per evitare che cadano a terra; mi sistemo bene sotto le coperte e inizio a immergermi come mio solito nei miei pensieri.

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