Capitolo 5

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Cinque guardò titubante la scuola davanti a sé, era enorme e soprattutto piena di ragazzi che si sentivano grandi e pensavano di aver capito tutto della vita.

Lui non ci aveva capito nulla e aveva sessant'anni quindi...?

Cinque si obbligò ad avanzare nel cortile della scuola passando affianco a quelli che sembrerebbero essere i suoi coetanei, ma a quanto pare erano troppo presi dal telefonino per fare attenzione a lui.

Gioventù bruciata

Entrò nell'edificio proprio durante il suono della campanella, in un batter d'occhio si trovò in mezzo a una massa disordinata di persone che correvano a destra e a sinistra.

Il ragazzo quasi non cadde dagli spintoni di ragazzi decisamente più grandi e robusti di lui.

<<E guarda dove vai!>>

<<Ma sei rincoglionito? Togliti di mezzo!>>

Gli urlarono le persone che distrattamente si scontravano con lui

Cinque sospirò... sarà una lunga giornata.

Il ragazzo aspettò che i corridoi si svuotassero per dirigersi verso la  presidenza, così dopo averla raggiunta vide una donna dietro il bancone che giocava al telefono.

Forse non solo la gioventù è bruciata qui.

Cinque fece un colpo di tosse per far attirare l'attenzione su di sé e la donna gli lanciò uno sguardo scocciato, probabilmente per aver interrotto la sua partita... poverina.

<<Si?>> Chiese frettolosamente la signora.

<<Il mio nome è Cinque Hargr...Oxford e sono qui per il mio programma.>>

La donna sbuffò prendendo un foglio e porgerlo a Cinque subito dopo.

<<Qui troverai tutto quello che ti serve, il tuo programma sarà composto dalle quattro materie principali e altre tre a tua scelta.>>

La signora prese un altro foglio con le materie da scegliere in aggiunta ai laboratori pomeridiani.

<<Hai una settimana per consegnarlo in presidenza, in caso non venga consegnato le materie ti saranno scelte causalmente. La tua prima ora è matematica, secondo piano a sinistra, di nulla.>>

Cinque dopo averla ringraziata si diresse verso il secondo piano sperando di non perdersi, purtroppo la fortuna non fu dalla sua parte...il che beh, ci era abituato, ma Dio...era un assassino addestrato possibile che non sia nemmeno in grado di trovare una fottuta aula.

Le risate di quattro ragazzi attirarono la sua attenzione, Cinque vide subito dal loro atteggiamento che probabilmente erano dei palloni gonfiati.

Tuttavia era da un quarto d'ora che girava inutilmente così si avvicinò.

<<Scusate.>> Li richiamò cercando di essere normale e tranquillo proprio come gli avevano detto i suoi fratelli di fare.

I ragazzi si girarono verso di lui, squadrandolo dall'alto al basso, fisicamente sembravano molto più grandi di lui.

Uno dei ragazzi gli rivolse un sorriso decisamente poco rassicurante, gli ricordò il suo di sorriso, il che lo divertì.

<<Si?>> Chiese il ragazzo guardandolo attentamente.

<<Sono nuovo, sto cercando la classe di matematica non è che qualcuno di voi sa dirmi dove si trova?>>

Il ragazzo gli rivolse un sorriso gentile

<<Ma certo la terza porta davanti a te.>> Rispose poi indicandola con la mano, qualcosa non era giusto però... Cinque vide la scintilla di malizia dietro i suoi occhi.

Il ragazzo ricordò le parole dei suoi fratelli:

Non tutti sono cattivi, non tutti quelli che incontri vogliono manipolarti o farti del male, solo rilassati e sii meno paranoico.

Avevano ragione è tutto nella sua testa deve solo restare calmo e fidarsi. Cinque si diresse verso la porta, poteva sentire le risate dei ragazzi dietro di lui.

Qualcosa è sbagliato

Meno paranoico

Devi fidarti.

Cinque aprì la porta e subito venne invaso da delle urla stridule.

<<Esci subito maniaco!>> Urlò una delle ragazze mentre le altre gli lanciarono oggetti addosso.

Lo spogliatoio delle ragazze... ovviamente.

Cinque chiuse subito la porta sentendo la sua rabbia salire, vide i ragazzi iniziare a ridere per prenderlo in giro con un telefono tra le mani.

Lo stavano filmando?

<<Queste cose non si fanno, che comportamento indecente e vergognoso... Non è così ragazzi?>> Affermò poi lo stesso ragazzo che aveva avuto l'idea di questo stupido scherzo.

Cinque strinse i pugni, doveva solo avere pazienza ed evitarli, non poteva mettersi nei guai il primo giorno.
Così cercò di allontanarsi ma a quanto pare i bulletti non si erano divertiti abbastanza.

<<Ehi che fai? Te ne vai di già mezza calzetta?>>

Le risate si diffusero nella sua testa come pesanti mattoni.

Cinque vide nel riflesso della finestra il solito bullo tentare di dargli uno spintone

Pazienza un corno, nessuno può trattarlo così...è un assassino addestrato, ha affrontato di tutto e ora farà passare la voglia a questi bulletti di prendere in giro le persone.

Cinque si girò bloccando il colpo con una mano, mentre col piede lo sbilanciò facendogli perdere l'equilibrio, il ragazzo cadde e furioso tentò di alzarsi il secondo dopo tuttavia Cinque non glielo permise tirandogli un calcio dritto in testa stordendolo.

L'assassino notò il telefono con cui aveva fatto il video a terra così con il piede lo pestò violentemente, il vetro si frantumò in mille pezzi.

<<La prossima volte scegli bene la tua vittima.>> Disse prima di abbandonare il corridoio, lasciando tutti i presenti a bocca aperta.


Nota d'autore

Come promesso ecco il capitolo! Spero che vi sia piaciuto se avete qualche richiesta, chiarimento o consiglio fate pure. Grazie per aver letto e soprattutto per essere arrivati fin qui ❤️





Corri Ragazzo Corri 3-Il tempo che non c'è stato (Incompleta)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora