Amore

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Erano le sette e come ogni giorno andava lì, nel suo mondo, in quel luogo ignorato da tutti, isolato, inesistente per le persone, ma meraviglioso, unico e perfetto per lei. Andava "alla panchina", alla sua panchina, dove lei poteva stare con la sua mente, dove poteva liberarla e permetterle di fare tutte le riflessioni che desiderava. Quel luogo era magico, lì non era giudicata, non era osservata da nessuno e non si sentiva criticata per nessuna azione facesse. In mezzo alla natura, circondata da montagne stupende, aveva moltissimi spunti per pensare, per far sì che la sua mente potesse nuotare in mezzo alle idee più belle. E così, osservando due fili d'erba intrecciati uno con l'altro, quasi fossero abbracciati, iniziò a pensare all'amore...

-Molte immagini appaiono nella nostra mente quando sentiamo la parola "amare". Alcuni vedono un'immagine felice, piena di luce, rossa come una brace che arde, altri associano questa parola ad una visione oscura, tetra, poco piacevole. Questo dipende da ciò che abbiamo vissuto.

L'amore invade un po' tutto, basti pensare che in quasi tutti i libri, seppur non in ognuno rappresentai il nucleo della storia, è presente l'amore tra due persone. L'amore è estremamente importante perchè è alla base della vita, infatti, noi iniziamo ad esistere nel momento in cui si concretizza l'affetto intenso tra due persone. L'amore è anche quel sentimento che una madre prova per suo figlio, dicendo questo nasce in me l'immagine di una gatta con i suoi cuccioli, mentre li protegge dal mondo esterno. Si può provare un sentimento d'amore anche per un amico, quella persona sempre presente nella tua vita , che ti sostiene ed è in ogni momento lì per te.      

Con quella persona si percepisce un'attrazione incredibile e non c'è ombra di dubbio che quell'individuo sia perfetto per stare con noi, non con tutti si sente un legame così forte.

Ad alcuni capita di provare un'attrazione immensa e infinita per qualcuno, si prova un sentimento che nasce dalle profondità più remote del cuore, si manifesta in modo diverso in ogni persona ed è qualcosa di indescrivibile. Questo attaccamento, è un simbolo di passione, di ardore, di affetto e di adorazione verso una persona. L'amore è costituito da innumerevoli sensazioni distinte, ma congiunte al tempo stesso. Ci chiediamo perché solo per quella persona proviamo tutto questo insieme di sensazioni e la risposta credo sia questa: in ogni momento della nostra vita abbiamo bisogno di qualcosa: ridere, divertirci, riflettere essere capiti, sentirci perfetti e molte altre cose; solo una persona può soddisfare pienamente questo bisogno e per questo ci sentiamo molto attratti da essa. Il nostro carattere, inoltre, è totalmente compatibile solo con qualcuno e quindi con questa persona sentiamo tanta gioia nel cuore perché solo quella ci permette di stare bene.

Però nel corso della nostra vita il nostro carattere si modifica, le nostre necessità cambiano ed ecco che l'interesse per quella persona inizia a diminuire, a spegnersi e tutto scompare, perché quella persona non è più compatibile con noi.                                                                                    

Se sappiamo che l'amore ci potrebbe portare a dolore e sofferenza, perché continuiamo a sceglierlo? Perché domina la Terra?                                                                                                  

Perché l'amore è un qualcosa di magnifico, è un sentimento troppo forte per essere riposto e nonostante probabilmente, un giorno, ci porterà  a provare un dolore lancinante che ci frantumerà il cuore in mille pezzi, noi lo scegliamo e lo preferiamo a tutto. Più intenso e terribile è il dolore che ci fa provare l'amore più è stato forte. Con questo intendo dire che che se amiamo totalmente e incondizionatamente qualcuno , nel momento in cui siamo nella condizione di stare male (la relazione finisce, uno dei due muore...) proviamo un dolore forte e straziante proprio perché l'amore era molto intenso. 

Un altro aspetto che riguarda l'amore è questo: molti confondono l'amore di una persona, per l'amore di se stessi innamorati. Calvino, nel "Cavaliere inesistente" dice questo:    

-"Dove vai Bradamante, ecco io son qui per te, e tu vai via" con quella testarda indignazione di chi è innamorato e vuol dire: "son qui, giovane, carico d'amore, come può il mio cuore non piacerle, cosa mai vuole costei che non mi prende, che non mi ama, cosa può voler di più di quel che io sento di poterle dare?" e così imperversa e non si dà ragione e a un certo punto l'innamoramento di lei è pure innamoramento di sé innamorato di lei, è innamorato di quel che potrebbero essere loro due insieme, e non sono.-                                                                                                                              

Essere innamorati, infatti, è un qualcosa di stupendo ed è facile fingere a se stessi di esserlo solo perché si vogliono provare quelle sensazioni magnifiche; non si potranno mai provare, però, le stesse emozioni di quando si è realmente innamorati di qualcuno, perché sono molto più forti e intense. Le prime relazioni, spesso, sono poco durature e anche poco profonde, inizialmente un fidanzato\a è quasi un gioco, non c'è mai nulla di serio. Sono dell'idea, però, che non sia sbagliato provarci. I bambini di un anno non partecipano alle gare olimpioniche di corsa, però provano lo stesso a camminare, ogni tanto cadono e si fanno male, piangono, poi però ci riprovano, alcuni di questi bambini diventano corridori eccellenti.                                                                                            

Ho voluto fare questa metafora perché allo stesso modo dei bambini, che non sanno camminare, quasi tutti non sanno avere relazioni; sono convinta però che non debbano avvilirsi o rifiutare di provarci, è giusto tentare per capire che cadere fa male e che stare in piedi è faticoso, ma rende felici. Un giorno, forse, dopo essere caduti tante tante volte c'è la possibilità di diventare dei maratoneti eccellenti, quindi di avere relazioni forti e veritiere.-

Proprio mentre aveva concluso di fare tutte queste riflessioni, una folata di vento divise i fili d'erba, e sorridendo per l'ironia della scena, decise di tornare a casa e di salutare il suo paradiso, sapendo che ci avrebbe fatto ritorno l'indomani.

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