Pacchetto completo
• "Come hai osato entrare nella tana del Grinch?"
Quando Alice Allevi aveva deciso di accettare la proposta di matrimonio di quel che ora era diventato il suo amorevole, nei rari giorni beninteso, quanto complicato coniuge, quest'ultimo non aveva evidentemente preso in considerazione ciò che avrebbe comportato nella realtà dei fatti.
Nonostante la calcolata logicità e la sempiterna freddezza avessero fatto da sempre presa su di lui, alla pari di un cordone ombelicale, nulla avrebbe potuto preparare il medico legale più sarcastico dell'intero reame alla sfilata di festoni e ghirlande annidate in ogni dove in quel che sembrava avere solo le parvenze di una casa.
Un'abitazione che, non senza qualche sforzo, lo stesso che si compie quando ci si deve abituare a qualcosa di diverso negli spazi precedentemente frequentati, era divenuta lentamente la loro.
E così Claudio si era abituato, pur corrugando la fronte a giorni alterni, a trovare le perizie da consegnare last minute nei paraggi di una pericolosa tazza del caffè, un numero improponibile di fogli sparsi tra il divano e la camera da letto, la spina del phon perennemente attaccata alla presa del bagno, nonché un'intramontabile sfilata di capelli nel lavabo, pronti ad accoglierlo ogni mattina.
La prima settimana aveva fissato quell'inusuale marasma quasi con un sorriso ebete, ben accorto a spiarla con la coda dell'occhio dal bagno affinché non lo notasse, ma quello smisurato disordine che lo aveva costretto a ridare una nuova definizione alla sua quotidianità, col tempo si era trasformato in costante, monotona, quantomai banale ordinarietà.
Finché non era arrivato novembre e, già da allora, mentre passeggiavano in un qualsiasi weekend mano nella mano in zona Lepanto, Alice aveva adocchiato una vetrina che iniziava ad incollare qualche fiocco di Natale qua e là, indicandola come i bambini quando desideravano un giocattolo in bella mostra.
Claudio l'aveva bloccata sul nascere, fermo nelle sue decisioni: «No. Non esiste. Non ci riempiremo di altre cianfrusaglie.»
«E dai, Claudio. Posso capire Halloween – Non è una festa italiana.»
Alice gli aveva fatto il verso, peraltro discretamente bene, ricordandogli un'altra meravigliosa conversazione avvenuta solo un mese prima, di quelle che si confacevano alle vecchie coppie sposate. Con la sostanziale differenza che ad ottobre erano sposati da soli cinque mesi. D'altronde, essere coniugati ad un Conforti poteva voler dire dover calcolare gli anni come quelli dei cani...
La discussione era morta e sepolta lì un mese prima, o almeno quella era l'aspettativa, finché dicembre non si era presentato più audacemente che mai, portando lo spirito natalizio laddove non pensava avrebbe mai attecchito.
«Non ci posso credere.»
Alice balzò all'istante, perdendo per qualche secondo l'equilibrio sulla praticissima scaletta che stava adoperando per appendere un elfo danzante su uno dei rami più alti dell'albero.
«Ma non dovevi tornare tra un'ora?!» tuonò, con un tono ben sopra l'ottava.
«E cosa sarebbe cambiato, esattamente?»
«Be', tanto per cominciare non mi avresti trovata su una scaletta e non avrei rischiato di lasciarti vedovo.»
Claudio alzò un sopracciglio, pensando che a vederla sulla scaletta con quel fare melodrammatico sembrava quasi di assistere ad una pièce teatrale.
«... e poi mi rifiuto di lasciare questa casa senza decorazioni natalizie. Il Presepe in casa Allevi è visitato alla stregua del Presepe vivente, tant'è rinomato.»
Le intenzioni di Alice avrebbero voluto sottolineare l'enfasi della tradizione, ma solo qualche secondo dopo aver pronunciato quelle parole si era resa conto che probabilmente per Claudio il Natale non era mai stato così sereno.
O perlomeno immaginava, dalle poche parole che era riuscita ad estrapolare a Giacomo in un tempo ormai remoto, nel periodo che aveva trascorso nel suo vecchio appartamento ed una sera si erano ritrovati a chiacchierare delle tradizioni di famiglia.
Alice scese dalla scaletta e, ben attenta a non inciampare tra gli scatoloni che li dividevano, lo raggiunse; ecco, quello era uno di quei casi in cui bastava solo abbracciarlo, o perlomeno cingere con le braccia i suoi fianchi, in assenza di tacchi che la aiutassero ad elevarsi alla sua altezza.
STAI LEGGENDO
Pacchetto completo
Fanfiction[ serie di one-shots AA/CC ] [ tratto da • Nove (lunghi) mesi • ] Claudio sfiora la sua spalla nuda, poi avverte la stessa delicatezza sulle sue labbra: non sa mai cosa voglia trasmetterle a parole, ma è piuttosto certo che quel gesto, così tenue e...