Ero sul campo da Quidditch che sorvolavo i grandi spalti. Non c'era nessuno quel pomeriggio a guardarci mentre ci allenavamo per la partita che ci sarebbe stata di li a due settimane, causa del mal tempo di quel giorno.
Pioveva a vento e faceva un freddo quasi glaciale, tanto che i miei occhialetti erano mezzi ghiacciati sui lati della superficie. Il vento e la pioggia mi irritavano il viso per la violenza con la quale pioveva e ad un certo punto il Capitano della nostra squadra, Jim Sanders, fischiò facendoci segno di scendere tutti.
E così facemmo.
Per fortuna, anche, perché di li a pochi minuti cominciò a tuonare.Eravamo tutti intirizziti mentre ci dirigevamo negli spogliatoi, caldi ma non così tanto da riscaldarci bene.
Continuai a tremare anche sotto il getto d'acqua calda e mi ci vollero almeno venti minuti buoni per sentirmi leggermente meglio, tanto da poter poi uscire di li.
Mi vestii quando ormai i miei compagni erano già usciti e, dopo aver preso le mie cose, mi incamminai verso il Castello.Ci eravamo allenati poco quel giorno, non mi sarei sentito nemmeno stanco se non fosse stato per il vento che continuava a soffiare forte.
Mi affrettai, dunque, ad arrivare al sicuro tra le mura del Castello.
Una volta dentro, finalmente un po' di calore mi invase pian piano. Salii le scalinate fino alla torre di Grifondoro, dissi la parola d'ordine alla Signora Grassa e passai oltre il ritratto.
Nella Sala comune, quella sera, c'erano pochissime persone e queste mi salutarono mentre salivo nel dormitorio.
Una volta nella mia stanza, dal bagno uscì Craig, mezzo nudo e con i capelli ricci lunghi tutti bagnati ancora.
-J, è arrivato un gufo per te!- mi disse -È da parte di tua madre, dice che verrà ad Hogsmeade nel prossimo fine settimana e vorrebbe vederti!- disse sedendosi sul mio letto vicino ad una lettera già aperta e al mio gufo Luay, che sbocconcellava qualche chicco di mais ed un pezzetto di pane.
-Devo ancora capire perché tu apri sempre le mie lettere.- borbottai -E soprattutto devo capire perché ti siedi mezzo nudo sul mio letto.- lo spinsi via.
Lui ridendo si sistemò l'asciugamano attorno alla vita e si sedette sul suo letto, tamponando i capelli nel mentre.
-Lo sai che non riesco a starmene fermo.- rispose.
-Ho notato.
Presi Luay e lo feci appoggiare sul comodino accanto al mio letto, poi mi sdraiai.
-Come è andato l'allentamento?- mi chiese Craig mentre lo ascoltavo sdraiato e con gli occhi chiusi, pronto a riposare.
-Non benissimo! Ci siamo allenati un po' ma il vento era troppo e Claire andava fuori strada. Come sempre!
-È una brava Battitrice.
-Si, quando c'è bel tempo e le indicano da dove viene un Bolide.- ridacchiai.
Lui sospirò, divertito.
-Okay!- si alzò dal suo letto -Vado ad asciugarmi i capelli. Scendiamo insieme per la cena?
-No! Io non scendo. Vai tu e portami qualcosa quando torni!
-Va bene.Quando se ne andò, non lo sentii. Mi ero già addormentato e non lo sentii nemmeno rientrare assieme a tutti gli altri.
La mattina dopo però vidi che mi aveva ascoltato ed aveva portato dalla Sala Grande qualcosa da mangiare.
Non lo toccai però, perché il salato di mattina presto non mi allettava affatto, così mi vestii in fretta e scesi per mangiare qualcosa.Di sotto incontrai tante persone che, come al solito, mi salutarono. Mi misi seduto al tavolo con altri compagni di Casa e cominciai a fare colazione.
Dopo una decina di minuti, uno scappellotto dietro la nuca mi fece capire che i miei amici fossero scesi per la colazione come me.
-Mi potevi svegliare!- disse Craig servendosi delle uova strapazzate.
-Hai visto? Fuori nevica già.- dissi bevendo una sorsata di cioccolata calda.
-Giá, dicono che domani il professor Hagrid insegnerà al chiuso. Non può insegnare fuori con questo freddo!- aggiunse Robert.
-Voi siete pazzi a seguire ancora le lezioni di quello!- disse Ryan.
-Nessuno ha chiesto il tuo parere!- risposi brusco.
-Oh, scusa.- disse lui per niente dispiaciuto -Dimentico sempre che è un amico della tua famiglia.
-Ed io ancora non capisco perché loro due ti sopportano.- dissi riferendomi a Craig e Robert -Parlare con te è come parlare con il muro.
-Calmati James! Sei insopportabile.- concluse Ryan alzandosi ed andandosene.
L'impulso di alzarmi a mia volta per picchiarlo c'era stato ma Craig, senza nemmeno alzare gli occhi dal piatto, mi aveva afferrato per il braccio.
-Fermi voi due! Non ricominciate come l'anno scorso.
-Ma come fate a sopportarlo?- chiesi nervoso, guardandolo andare via.
-È simpatico.
-Si, cer..
-Quando non ci sei tu!- specificò subito.
-E avete due caratteri molto simili.- aggiunse Robert.
-Io non sono come quello!- specificai.
-Senti,- cominciò Craig già stanco del discorso, voltandosi questa volta verso di me -se non fosse stato Hagrid o Paciock il professore fa insultare, tu saresti stato d'accordo con lui. La pensate allo stesso modo ma visto che vi odiate, non siete disposti ad accettarlo. E ora fammi finire la mia colazione. Se non si riesce ad avere il buon umore almeno il silenzio sarebbe gradito!- concluse il discorso.
Sbuffai appena.
-Vi lascio! Così potrai scegliere tu l'atmosfera da avere.
Mi alzai ed andai via.
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Confundus
FantasyDopo la Seconda guerra magica della storia, i nostri ragazzi sono cresciuti. Il trio d'oro ha trovato il suo posto nel mondo. Harry è Capo del Dipartimento Auror, Hermione è diventata Ministro della Magia e Ron lavora con George nel negozio di scher...