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🎶Jonas Brothers - Sucker🎶

Park Jimin. Uno dei migliori pattinatori a livello mondiale.
Nonostante fosse coreano, non amava particolarmente rimanere nel suo Paese, anche perché prediligeva altre piste. Eppure di tanto in tanto doveva rientrare in Corea.

Per terminare al meglio la stagione invernale, era rientrato a Seul in qualità di concorrente della categoria Senior. 
Migliaia di persone erano all'aeroporto ad attendere il suo arrivo nonostante il freddo.

Dopo una lunga attesa, una chioma nera come la pece sbucò tra la folla , preceduta da altri uomini più alti e possenti, pronti a fargli fa scudo.
Il suo volto era sempre lo stesso, impassibile, candido e coperto da un paio di Ray- Ban dalle lenti scure mentre due  boccioli rosei fungevano da elemento contrastante.

Il volo di rientro era proceduto abbastanza bene, se non fosse per il pasto freddo che gli arrivò.

Con un accenno di mano, salutò i suoi fan e senza ulteriori indugi si recò in hotel, in quanto circa cinque ore dopo ci sarebbero stati i campionati, che determinavano il livello da cui ripartire per la prossima stagione.

Era stanco, ma nonostante questo, doveva assolutamente esercitarsi un'ultima volta prima della competizione perché ogni pista era diversa e studiarla bene, secondo Jimin, serviva a determinare la riuscita della coreografia.

Dopo essersi riposato, prese i suoi pattini, mise dei vestiti comodi e pratici per l'allenamento e si recò alla pista.

Una volta arrivato, il silenzio calò, e i concorrenti presenti si accomodarono sulle tribune lasciandogli la pista libera.
Tutto quello che fece fu pattinare come di solito si fa ad una di quelle piste che solitamente si montano sotto Natale nelle varie città.
Era astuto. Infatti, provare la coreografia significava soltanto fare spoiler inutili che avrebbero potuto giocare a vantaggio dell'avversario. 
Terminato il suo giro della pista, si rifugiò di nuovo nella sua stanza di hotel, per rilassarsi ed evitare di attirare l'attenzione, in compagnia di Sannie, il suo cucciolo di Husky.

Ma come Jimin, c'era un altro ragazzo, Jungkook, che doveva gareggiare come candidato, ma rispetto al primo, la sua categoria era quella dei Principianti. 
Jeon Jungkook, un ragazzo introverso e insicuro, ma con la passione per il pattinaggio e il desiderio di poter un giorno essere un valido avversario per il suo idolo, Park Jimin.

Jungkook passava ore e ore in sala prova e in palestra ad esercitarsi e allenarsi duramente.

La sua giornata tipo infatti consisteva per tre quarti in allenamento, e quel poco di tempo libero che aveva lo dedicava ad aiutare i suoi genitori con il ristorante di famiglia oppure a riposare. Delle volte passava il tempo anche a disegnare, nella speranza di allentare la tensione e distrarsi.  Finito il suo allenamento infatti, era tornato a casa e aveva iniziato a disegnare con della musica in sottofondo.

Jimin nel frattempo si era risvegliato dal suo riposino post jet-lag e aveva deciso di uscire fuori con Sannie per una passeggiata.  Non voleva assolutamente pensare alla competizione, tanto che spense il suo telefono per non ricevere ulteriori chiamate oppressive dal suo allenatore, Ji-Yong.
Jimin amava molto Sannie, infatti riusciva sempre a portarlo con sé in giro per il mondo. Dopo la morte del nonno, unico parente con cui aveva un bel legame, Sannie era diventato il suo piccolo strappa sorriso.
Il tragitto che avevano percorso aveva portato entrambi in un parco, illuminato da lucine e lanterne varie tutte poste tra i rami degli alberi, che faceva risplendere il sentiero. Quello era il parco in cui sin da piccolo Jimin andava e da quando aveva iniziato  a viaggiare era tradizione per lui tornare lì quando rientrava a Seul.

La passeggiata terminò, Sannie venne lasciato in hotel e Jimin corse a prepararsi.
Indossò il completo e si recò negli spogliatoi insieme a Ji-Yong che gli diceva di pensare alla coreografia e immedesimarsi nella parte. 

Nel mentre, un timido Jungkook si faceva largo tra i partecipanti per andare in direzione di Jimin.  Con un velo di imbarazzo e facendo un piccolo colpetto di tosse si avvicinò al maggiore attirando la sua attenzione.

- J-Jimin.- disse.

- Dimmi tutto. Vuoi fare una foto con me? Vuoi un autografo? Un abbrac- chiese Jimin venendo interrotto.

- N-no. Volevo solo augurarti buona fortuna per la gara.- disse Jungkook guardando Jimin negli occhi per poi fare un piccolo inchino.
Mentre andava via, nervoso come non mai venne fermato.
- hey tu. Come ti chiami?-chiese Jimin.

-Jeon... Jeon Jungkook.- disse l'altro.

- Allora, buona fortuna anche a te Jeon Jungkook.- disse Jimin sorridendo. Esatto, sorridendo.

Come da scaletta, il primo girone era quello dei principianti.  Jungkook era il prossimo ma preso dall'ansia, finì la coreografia in anticipo ottenendo un punteggio basso. Con il capo chino tornò negli spogliatoi e si sedette sulla panchina senza neanche guardare cosa avesse intorno. Aveva fatto una brutta figura davanti al proprio idolo.  Quest'ultimo, lo intravide e rivendendosi in Jungkook,  si avvicinò.
- Jungkook, dico bene?- chiese Jimin.

-Si.-
- Non devi abbatterti. Una sconfitta è una sconfitta, certo. Ma è anche un qualcosa da cui ripartire, un obiettivo che devi porti se vuoi che non accada più. - disse Jimin mettendogli una mano sulla spalla.

- Ne terrò conto. G-grazie.- rispose Jungkook.

- Figurati.-

- Ma perché insomma... hai deciso di parlarmi? Ci sono tanti altri aspiranti vincitori.-

- Perché tu mi ricordi un po' me stesso quando ero più giovane. Dimmi cos'è che ti piace, Jungkook?-  disse Jimin.

- La neve. Perché questa domanda?- chiese Jungkook.

- Perché quando sono triste o nervoso penso a ciò che mi piace. È un modo per distrarmi. Fai lo stesso anche tu. Certo ho anche Sannie con me.-

- Farò come mi dici.-

Jimin guardò fuori dalla finestra.
- Ah Jungkook, fuori sta nevicando.- detto ciò, si tolse la tuta di dosso e rimase con il vestito per l'esibizione.

Jungkook lo guardò andare via e pose lo sguardo fisso sulla neve che stava ricadendo, poi,nel frattempo, bevve qualche sorso d'acqua. Si rilassò cinque minuti e insieme a Ji-Yong si recò al bordo pista per osservare la gara in prima fila.

𝐿𝒶 𝒹𝒶𝓃𝓏𝒶 𝒹𝑒𝒾 𝒻𝒾𝑜𝒸𝒸𝒽𝒾 𝒹𝒾 𝓃𝑒𝓋𝑒 {𝒥𝒾𝓀𝑜𝑜𝓀}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora