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🎶 BTS- Spring Day 🎶

Il tempo nella stanza passò velocemente tanto da far volare quelle cinque ore. I due ragazzi avevano parlato del più e del meno, nonostante Jimin non ci tenesse particolarmente a proferire parola. Il dottore era arrivato e dopo aver inviato Jimin a mettere il camice, con quest'ultimo uscì fuori dalla stanza lasciando Jungkook da solo che si avvicinò al maggiore e gli sussurrò un "buona fortuna".

Mentre Jimin era via, Jungkook si recò nella hall dell'ospedale a prendere qualcosa da mangiare nonostante le macchinette avessero per la maggior parte schifezze. Se Seokjin l'avesse saputo le urla sarebbero arrivate chissà dove, perché teneva al fatto che Jungkook mangiasse cibo sano. Quest'ultimo di fermò a parlare anche con qualche persona che era lì ad aspettare il proprio turno. Poi non sapendo più dove andare o cosa fare per passare il tempo, tornò in camera e si appollaiò sulla sedia dove dopo non molti minuti si addormentò.

Jimin, concluso l'intervista fu riportato in camera, dove ad attenderlo c'era un Jungkook sonnecchiante. Finito l'effetto dell'anestesia Jimin iniziò a parlocchiare tanto che il minore sentendolo si svegliò.
- mmh Jimin.- mugugnò.

-Ragazzino... cosa vuoi? Sei carino, sai?- disse Jimin.

-Jimin.. cosa stai dicendo? Riprenditi.-

- non mi hai sentito?- ridacchiò. - ho detto che sei carino.

- non vedo l'ora che smetti  di dire queste cose.-

- perché non vuoi che te lo dica?-

- no è che... è imbarazzante.-

- Parla colui che quando fa le prove fa cose strane.-

- Jimin! Non faccio cose strane.-

- si certo.-

- chi é che si porta la tisana in giro? C'è Starbucks oppure ci sono altre migliaia di caffetterie sparse per Seul.-

- preferisco spendere i soldi in altro.-

- aissh! Come vuoi tu.-

- Hey piuttosto, parliamo di cose serie. Come stai?-

- finché l'antidolorifico farà effetto starò bene.-

- ora che ti sei ripreso, hair ragione, sono proprio carino!.- disse Jungkook ridacchiando.

-IAAAH! Sai che può capitare appena svegli. Ma Ji-yong?-

-È andato via, molto probabilmente aveva da fare.-

-come al solito.- sospirò Jimin.

- hai fame?- gli chiede Jungkook.

- no sto bene così, grazie.-

- come vuoi.-

Mentre parlavano, qualcuno bussò alla porta e dopo aver ricevuto il permesso, entrò.
- Jimin ben svegliato.- disse il dottore.

- Grazie.-

- Allora, non voglio rubarvi troppo tempo, quindi sarò veloce.-

- Oh okay.-

- Jimin, domani potrai tornare a casa. E tu -disse indicando Jungkook.- non ti conviene tornare a casa perché sta nevicando tantissimo. È meglio se rimani con lui per stanotte.-

- va bene.- disse Jungkook.

- con permesso, ora è meglio se vada. Arrivederci.- concluse il medico e uscì.

- allora, a quanto pare dovremmo stare insieme per tutta la notte.- disse Jungkook facendo un sorrisetto minaccioso.

- si. Tu dormi sulla sedia e io sul letto, mi sembra ovvio.- disse Jimin.

- Ma-

- niente ma ragazzino. Il letto è piccolo e tutti e due non ci entriamo. Qualcuno si dovrà sacrificare.- continuò Jimin facendo spallucce.

- ma tu hai anche la coperta, non è giusto.-

- invece lo è. Sono io quello "malato" non tu.-

- la notte si gela.-

-siamo in ospedale. I termosifoni sono accessi proprio per tenere al caldo le persone, quindi non preoccuparti. Starai bene.-

- mmh.-

- ora su, io sono stanco, è notte fonda e credo che dovremmo dormire.-

- allora buonanotte Jiminshi.-

- b-buonanotte Jungkookshi.-
Jimin era rimasto sorpreso. Ormai nessuno lo chiamava più così e sentirselo dire da un ragazzino conosciuto qualche ora prima era strano.

I due si addormentarono, Jungkook sulla sedia e Jimin nel suo letto con la coperta fin sotto la punta del naso.

Accadde che durante la notte, vista la posizione scomoda, Jungoook iniziò a mugugnare.

-Jiminshi.-

-mmh?-

-posso dormire con te?-

-mmh.-

Così Jungkook si alzò e si sistemo affianco a Jimin ad un angolino del letto, proprio per non dargli fastidio.

La cosa buffa è che il minore si era tutto rannicchiato ma ad un tratto, Jimin lo avvicinò a se con il braccio e lo coprì con la coperta.
Jungkook di conseguenza, si ammorbidì tanto da non esser più un piccolo bozzoletto e si avvinghiò al maggiore con un abbraccio, come fosse un cucciolo di koala con la sua mamma.

All'apparenza poteva sembrare che Jungkook l'avesse fatto solo perché aveva freddo ma il motivo era un altro.

La mancanza di casa, della famiglia e dei piccoli gesti che potevano rendere felice chiunque, nonostante fossero sciocchezze.

Già in precedenza, infatti, Jungkook aveva dovuto lasciare la sua famiglia per permettersi di studiare meglio e concentrarsi di più nell'allenamento, nel realizzare il suo sogno.

Anche se non tutti erano d'accordo. La madre era la persona che ci è stata peggio. L'idea di non poter crescere il proprio figlio  di tredici anni, era brutto.

Appena poteva infatti, in un modo o nell'altro andava da lui, anche solo per un saluto.

Appena poteva. I genitori di Jungkook infatti non provenivano da famiglie ricche e quindi cercavano di compensare alle spese con vari lavori.
Spesso quello che mancava era propio il padre, impiegato la maggior parte della settimana, fatta eccezione per alcuni giorni.
Sua madre al contrario per via della maternità si era ritrova disoccupata, in quanto fare entrambe le cose era complicato.

Anche Jungkook delle volte passava del tempo con i propri nonni paterni, che vivevano in una casetta di campagna appena fuori città.

Durante le vacanze estive infatti, i genitori lo portavano lì e lui passava le giornate intere nell'orto ad aiutare il nonno, o a fare torte di fango e a rubate qualche fritto dagli alberi.

Il nonno gli aveva costruito anche una piccola casetta dove Jungkook si rifugiava delle volte e si metteva a disegnare tutto ciò ch l'immaginazione di un bimbo potesse concepire.

E forse Jungkook pensava proprio a quello, a quei momenti felici della sua infanzia in cui poteva essere ciò che voleva con la forza del pensiero ed essere sempre felice anche per una caramella.

Non se ne era reso conto, ma forse proprio perché stesse sognando quei ricordi, stava sorridendo. Stretto tra le braccia di Jimin.

𝐿𝒶 𝒹𝒶𝓃𝓏𝒶 𝒹𝑒𝒾 𝒻𝒾𝑜𝒸𝒸𝒽𝒾 𝒹𝒾 𝓃𝑒𝓋𝑒 {𝒥𝒾𝓀𝑜𝑜𝓀}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora