Il giovedì maledetto

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Ed ecco che era arrivato, il giovedì maledetto. Il giovedì che si sarebbe portato via una delle persone che facevano parte della mia grande famiglia. Erano tutti riuniti nella tenda centrale, seduti sui propri posti aspettando qualcosa che solo io e il signor Harris sapevamo.

Quei tre giorni dopo l'arrivo della lettera erano volati troppo in fretta non dandomi la possibilità di passare abbastanza tempo con i membri della mia famiglia.

Io e il signor Harris eravamo nella sua tenda a discutere su quello che sarebbe accaduto tra pochissimo tempo e ovviamente a sorseggiare una favolosa bottiglia di rosso fermo. "Mi raccomando Eve, l'unico tuo compito è quello di non contraddire la scelta di Azazel Asura. Il Diavolo si sceglierà la vittima, tu la farai alzare dal proprio posto e l'accompagnerai davanti a lui." "Perché alla vista del Diavolo le persone perdono la capacità di camminare?" Dissi cercando di sdrammatizzare la situazione mentre il mio tutore rimaneva serio "Azazel arriverà attraverso un portale, e sicuramente non vorrà perdere tempo, perciò se la vittima non si avvicinerà a lui volontariamente la dovrà costringere contro la propria volontà, il che sicuramente non sarà piacevole." "Ma a cosa gli serve la vittima? La ucciderà?" Chiesi io senza voler sapere la risposta "Non lo so, e non ci deve interessare. So solo che se qualcosa andrà storto perderemo tutto. Il Circo, il capitale, tutto! E non avrai più nulla da contare." Aggiunse Harris ridacchiando e alzando il calice in aria "Alla nostra! E che finisca tutto al più presto..." I nostri calici stavano per sfiorarsi quando la tenda si riempì di un fumo nero talmente denso che a malapena riuscivo a vedere il mio tutore seduto a meno di un metro di distanza da me. Sentivo i miei battiti accelerare e il mio respiro diventare più pesante mentre immaginavo quello che avrei visto in mezzo a quella nebbia oscura. Avevo paura, penso per la prima volta nella mia vita. Ed ecco che la nebbia cominciò a calare lasciando posto alla trasparenza dell'aria terrestre. All'inizio era solo una grande macchia di fumo nero accumulata nel centro della nostra tenda ma poi essa cominciò a prendere forma umana, o quasi. Era un uomo estremamente alto, con spalle larghe che lasciavano scivolare il suo mantello nero fino al pavimento. Il suo volto era nascosto da una maschera mannara che lasciava intravedere le scintille degli occhi rossi fuoco. Sulla testa gli erano cresciuti due corna alla markhor e le mani con dita estremamente lunghe accoglievano unghie scure e affilate.

"Buonasera Harris..." disse la creatura svegliandomi dal mio coma di osservazione. "Buonasera Azazel Asura..." Ricambiò il saluto Harris posando il calice sul tavolo, e inchinandosi all'essere. "La prego, mi segua nella tenda centrale dove ho fatto riunire tutti i miei artisti" Continuò Harris e tremando mi fece segno di alzarmi. "Non vorrei sembrare maleducato e rifiutare un buon calice di vino che lei mi sta offrendo. Abbiamo tutto il tempo, si accomodi, insisto..." Disse la creatura accompagnando il signor Harris a sedersi sul suo posto e, con un leggero movimento delle dita fece fluttuare la bottiglia di vino in aria riempiendosi un calice. "Ho sentito che gli affari vanno bene negli ultimi quarant'anni..." Continuò l'essere lasciando appoggiare il calice sul tavolo senza fare nemmeno un sorso. "Si....Si, vanno bene, grazie a lei ovviamente..." Harris era terrorizzato, teneva la testa bassa e borbottava ripetendo ogni parola che diceva. Non l'avevo mai visto in quelle condizioni, anche se a dire il vero qualsiasi umano si sarebbe sentito un pulcino innocente vicino a quella creatura di cui non ho ancora potuto ammirare il volto nascosto sotto la maschera. "Sono contento... E lei è...?" Chiese Azazel Asura girandosi nella mia direzione e fissandomi negli occhi. Il suo sguardo mi terrorizzava, era freddo e disumano ma pieno di interesse e curiosità. "Eve... " Ero riuscita a pronunciare solo il mio nome senza aggiungere altro mentre il mio tutore mi era subito venuto in soccorso "Lei è Eve, la mia allieva, sto invecchiando, e prima o poi avrò bisogno di un sostituto." Disse tutto d'un fiato il mio tutore mandando giù un calice intero di vino per smettere di tremare. "Bene... Ognuno ha bisogno di qualcuno al proprio fianco... Ed è proprio per quello che sono qui, per scegliermi una compagna." Calò il silenzio nella tenda per quello che mi è sembrata un'eternità mentre Azazel mi fissava con i suoi occhi color rubino finché Harris non disse "Possiamo andare quindi, sono già tutti riuniti" . E così ci avviammo verso la tenda centrale dove tutti rimasero paralizzati alla vista del Diavolo. C'erano tutti, Annie la ragazza barbuta, Morgana la maga, Josephyne la ragazza delle quattro gambe, tutti i nani, Lucia la ragazza più piccola del mondo e tutto il resto del nostro Circo. "Hai un'ampia scelta di anime qui, ho più di venti artisti tra cui la metà donne..." Parlava il signor Harris mentre Azazel faceva il giro tra le sedie terrorizzando tutti con il suo sguardo predatore per infine affermare " Ho scelto." avvicinandosi al mio tutore. "Che anima desideri portarti via oggi?" gli chiese Harris.

"La tua allieva...Eve" disse il mostro apparendo dietro di me e prendendomi per le spalle.

Venduta al DiavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora