"La tua allieva, Eve..."
Le mani di quel mostro mi stavano tenendo le spalle come se avesse paura di lasciarmi scappare. Non vedevo il suo volto, ma ero convinta che stesse sorridendo, aveva trovato l'unico punto debole di Harris, l'unica persona che non poteva perdere, me. "No! Prendi chiunque ma non lei! Ti lascio prendere tutte le anime di questa tenda se vuoi, ma non lei." Il Diavolo fece una risata scorrendo con le mani sulle mie braccia per infine prendermi dalla vita dicendo "Venderesti più di venti anime in cambio di una? Ciò vuol dire che quest'anima è importante... Io ho scelto, il tuo debito è saldato." E mentre pronunciava queste parole il pavimento sotto i nostri piedi cominciava a riempirsi di quella maledetta nebbia nera. "Lasciami! No! Non verrò con te!" mi stavo dimenando con le lacrime agli occhi cercando di staccarmi dalla presa di Azazel Asura, ma era inutile. Vidi il mio tutore avvicinarsi verso di me cercando di prendermi la mano ma proprio in quel momento il pavimento sparì da sotto i nostri piedi e il portale accolse i nostri corpi.
Soffocavo. Vedevo nero. Azazel si era trasformato in nebbia e mentre io cadevo lui era lì, attorno a me. Percepivo la sua presenza, i brividi percorrevano la mia pelle mentre la mia mente era altrove.
Io amo vivere. Tutti amano vivere.
E mentre cadevo attraverso quel portale pensavo proprio a quanto amavo vivere, e a quanto avrei voluto continuare a vivere, nel mio piccolo e monotono mondo, ma pur sempre vivere.
Si dice che quando una persona pensa di morire tutta la sua vita le passa davanti agli occhi, ed io vi assicuro che è veramente così.
Il mio piccolo mondo... Quanto mi mancherà...
Due braccia forti coperte dal mantello vellutato mi accolsero un metro prima di toccare terra. Non sentivo più il mio corpo, mi sentivo trasparente, senza forze, come se il portale mi avesse risucchiato tutta l'energia vitale che avevo, ero vuota. La cosa che non sapevo era che in quel preciso momento io ero tra le braccia di due persone. La mia anima era qui, che rubava i primi respiri tra le braccia del Diavolo mentre il mio corpo era ancora là, nella tenda centrale del Circo, tra le braccia del mio tutore in preda al panico.
Harris abbracciava il mio corpo vuoto e, pieno di dolore, lasciava scivolare le lacrime una dopo l'altra. Ero morta, pallida, fredda, ma allo stesso momento rinata.
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Venduta al Diavolo
FantasyUn vecchio debito per il successo, il prezzo del quale è solamente un'anima a scelta del Diavolo. "Che anima desideri portarti via oggi?" gli chiese Harris. "La tua alunna...Eve" disse il mostro apparendo dietro di me e prendendomi per le spalle.