Trasformazione

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Nel mondo di Azazel Asura l'aria sembrava più dolce, più leggera. Avvolta dalle sue braccia i miei pensieri erano altrove prima che il Diavolo li interrompesse "Come ti senti?" . Le lacrime mi stavano scivolando sul viso assente di alcun espressione "Come mi dovrei sentire? Se avessi almeno un briciolo di forza non mi lascerei portare in braccia" "Siamo quasi arrivati."

Il cielo del suo mondo era grigio senza nuvole sole né luna. Tra la nebbia si cominciava ad intravedere una casa, era grande, ma molto vecchia, circondata da un'alta recinzione. Si sentiva l'abbaiare dei cani che probabilmente percepivano arrivare il padrone. Il cancello si aprì da solo lasciandoci entrare nel giardino della casa che ospitava i due cani, se si possono definire tali... Uno era più simile ad una iena ma assai più grande della iena terrestre mentre l'altro era simile ad un dogo argentino ma non un dogo qualsiasi, era un mostro a tre teste color bianco perlato, le due teste ai lati avevano gli occhi neri carbone mentre quella in mezzo li aveva bianchi latte. Alla vista dei cosiddetti "cani" il mio istinto mi fece aggrappare al collo di Azazel "Non mi dire che hai paura dei cani..." Disse il Diavolo ridacchiando da sotto la maschera per poi ordinare ai cani di andarsene. "Ecco... dei cani no" "Eseguono ogni mio ordine e se gli piacerai ascolteranno anche te." Entrando in casa ci siamo trovati in salotto dove il fuoco del camino era già accesso. Azazel mi appoggio su uno dei tre divani che si trovavano in mezzo alla stanza e dal nulla fece apparire un maestoso calice con del liquido lilla dentro. "Bevilo... Ti farà sentire meglio e allevierà i dolori alla testa." Presi il calice in mano e feci un paio di sorsi mentre Azazel sparì dietro il corridoio. Il salotto dove mi trovavo era abbastanza grande, con enormi finestre su ogni muro coperte da spesse tende viola scuro. Per terra si trovava un grosso tappeto bianco con la testa di un orso polare sul quale si appoggiava un piccolo tavolino in vetro cristallino con le gambe a forma di serpenti d'argento. Dopo aver finito il contenuto del calice mi sentii subito meglio. Appoggiando il bicchiere sul tavolino ho sentito i passi di Azazel avvicinarsi "Ti senti meglio?" "Si... grazie." "Avrai tantissime cose da chiedermi vero?" Disse Azazel sedendosi di fronte a me "Ovvio...Dove siamo?" "Siamo a casa mia, nel mio mondo. Se esci fuori da qua non troverai nulla. Solo terra e cielo, finchè non farai il giro del mio mondo per poi ritrovarti di nuovo di fronte a questa casa." in quel momento avevo annullato ogni tentativo di fuga che avevo. "E perché sono qui?" "Questa è una domanda leggermente più difficile..." Disse Azazel facendo un profondo respiro e togliendosi la maschera mannara sotto la quale si trovava un bel ragazzo sui ventisette anni, capelli neri ondulati dai quali spuntavano le corna markhor, sopracciglia folte dello stesso colore e occhi color rubino. "Prima di tutto perché sei il prezzo per il successo del tuo tutore, ma questo lo saprai già... Vedi, sono secoli che lavoro e vivo da solo, mi stavo annoiando, e, come avevo già accennato nella tenda ognuno si stufa prima o poi della solitudine. E poi quasi tutti i Diavoli lavoratori hanno degli allievi." "Degli allievi? Diavoli lavoratori?" Ero molto confusa e Azazel l'aveva notato "Ah vero... Allora, i Diavoli possono occuparsi di diverse cose, come la morte, portando le anime all'al di là, la tentazione, tentando le anime più pure a peccare durante il corso della loro vita, la nascita, accompagnando le anime nel loro futuro corpo e altre cose. Io mi occupo di un aspetto secondario, meno significativo, infatti a differenza degli altri Diavoli ho molto più tempo libero, per annoiarmi... Io aiuto i vivi ad ottenere cose materiali che desiderano tanto, a materializzare i loro sogni insomma, ma ovviamente, solo i vivi più disperati, come lo era Harris all'epoca." Mentre Azazel parlava ero ipnotizzata dalla sua voce, dal suo sguardo, parlava di cose talmente surreali che non volevo crederci. "Ma quindi io a cosa ti servo?" Alzandosi in piedi Azazel mi fece segno di alzarmi "D'ora in poi sei la mia allieva e lavorerai con me. Ti insegnerò ad essere e comportarsi da vera Diavolessa" disse il Diavolo sorridendo e facendo apparire un piccolo specchio nella mia mano. Specchiandomi il viso vidi dei cambiamenti irreversibili, ero molto più pallida del solito, i miei occhi si illuminavano di verde fosforescente ma il cambiamento più tragico erano le due piccole corna grigie che mi spuntavano dalla testa. Lanciando lo specchietto e rompendolo in mille pezzi urlai "Cosa mi hai fatto?" Azazel rise di nuovo, ormai odiavo la sua risata... 

"A me sembri molto più carina così, dai, ho fatto un bel lavoro non dici?" disse Azazel apparendo dietro di me con una mano sulla mia vita e l'altra, con uno specchio più grande, di fronte alle nostre facce.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 14, 2020 ⏰

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