GENTLEMAN 2 Capitolo "Il Club"

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Mi osservo allo specchio. L'abito rosso che indosso è scintillante. Ha uno spacco che scopre tutta la coscia, e mi fa sentire sexy. Provo la mascherina sugli occhi, solo per un attimo, e mi metto a ridere.

È come se stessi andando a un ballo di Halloween.

La tolgo e la ripongo nella borsetta. La indosseremo solo al momento opportuno, come ha detto Kelly. Non so che diavolo sto facendo e non mi faccio alcuna domanda.

Mi sto soltanto lasciando trasportare dagli eventi.

La verità è che mi sento a disagio perché non so dove tutto questo mi porterà, non sono mai andata in un Club del genere.

Sento il clacson di una macchina e mi affaccio alla finestra.

Riconosco la Jeep blu di Kelly, quella che le ha prestato suo padre.

Scendo di corsa, ma prima saluto i miei genitori che stanno in soggiorno, annesso alla cucina.

«Ciao mamma, ciao papà» alzo la mano.

«Che eleganza» considera mio padre.

«Divertiti, tesoro» mi augura invece mia madre.

Loro non hanno idea di dove stiamo andando, credono che io e Kelly siamo state invitate a un party di ricconi... è così, ma non è del tutto esatto.

È una festa a tema sessuale, e mi chiedo cosa penserebbero se lo sapessero.

I miei genitori mi hanno sempre lasciata libera di fare quello che voglio ma a tutto c'è un limite.

Esco in strada e mi avvio verso la Jeep di Kelly.

«Wow, sei uno splendore» mi saluta lei. Indossa un abito verde. «Tanti auguri, buon compleanno!»

Con il mio rosso, formiamo una bella coppia.

Mi siedo accanto a lei e partiamo.

«Ancora non capisco come mi sia lasciata convincere» ripeto per tutto il viaggio e lei ride.

Raggiungiamo Manhattan, che è un tripudio di luci. La vita notturna è appena cominciata, c'è gente ovunque. La mia amica sa dove andare.

Per tutta la strada io continuo a chiedermi cosa stiamo per fare e intanto osservo le macchine che sfrecciano accanto a noi, con i fari accesi, sotto un cielo stellato.

Finalmente arriviamo.

Rimango senza parole.

La villa è in stile neoclassico, con la facciata frontale circondata da colonne e una grande scalinata. Per raggiungerla bisogna attraversare un cancello.

Ci sono bodyguard e videocamere di sorveglianza.

«Le maschere» mi incita Kelly.

Indossiamo sugli occhi le nostre maschere di pizzo e ci sentiamo per un po' protette. Lei mostra i nostri inviti, su cartoncino d'avorio, scritti in oro.

L'energumeno, uno dei bodyguard all'ingresso, annuisce e ci lascia passare.

«Hai visto, è stato facile» ridacchia la mia amica.

Sospiro poiché non so davvero cosa dire, tutto mi sta lasciando spiazzata e non so come comportarmi.

Percorriamo un enorme viale costellato di alberi, finché non arriviamo alla villa. Ci sono anche altre macchine parcheggiate, tutte di lusso. Ferrari, Maserati, Porsche sportive.

Comincio a sentirmi davvero a disagio.

Un vecchio parcheggiatore ci apre gli sportelli e ci fa scendere. «Benvenute al Club dei Gentlemen.»

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