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Francesca stava dormendo tranquilla sulla poltrona del suo aereo quando Raissa la chiamó dolcemente avvisandola che stavano per atterrare a Palais Princier, dimora della famiglia Grimaldi da ben 700 anni. La principessa si stiracchió e si trofinó gli occhi mentre dal finestrino osservava quel palazzo che era la sua casa... E che avrebbe dato l'ultimo saluto a suo padre. Già suo padre... Lei sarebbe stata in grado di governare il regno come aveva fatto lui? Certo avrebbe avuto l'aiuto di sua madre ma non era la stessa cosa. Charlene era la regina madre ma le decisioni le avrebbe prese lei e solamente lei. E questo voleva dire niente più feste o viaggi di piacere. Francesca lo sapeva. Non appena avrebbe messo piede sul suolo monegasco la corona passava a lei. Da quel momento avrebbe smesso di scappare e di comportarsi da ragazzina capricciosa e annoiata e sarebbe diventata una donna, una Regina al comando di un paese che non sapeva l'avrebbe accettata volentieri.
- altezza, siamo arrivati - l'avvisó una guardia del corpo, strappandola dai suoi pensieri. Lei lo ringrazió e si alzó, pronta ad andare incontro al suo destino.

Quella mattina il Parlamento si era trasformato in uno stadio. I Grillini e quelli di Forza Italia si erano azzuffati come degli ultras durante il derby e l'assemblea era stata sospesa ma, per fortuna Giuseppe non avrebbe partecipato di nuovo. Ora si trovava nei suoi appartamenti dove stava preparando una valigia con le cose che avrebbe portato a Monaco per rendere omaggio alla scomparsa del principe Alberto II, il padre della "sua" principessa.
"sicuro che sia davvero tua?" gli domandó la voce della sua coscienza
"certo che è mia, che razza di domande fai?" rispose Giuseppe nella sua mente
"e dimmi... L'anello che aveva all'anulare, glielo hai regalato tu?" il presidente si riscosse a quella domanda... Ma soprattutto un altra gli uscì spontanea... Quale anello? Possibile che in quei giorni lui non se ne sia mai accorto? Domande a cui non poteva dare risposta o forse aveva paura di sapere quale sia la risposta.

-Maman- Francesca salutó la madre mentre si avvicinava all'entrata del Palazzo
- ma chérie, le voyage s'est-il bien passé? - le domandó Charlene mentre abbracciava la figlia.
-oui, maman- rispose cortesemente lei sciogliendo l'abbraccio e guardandola
-Louis vous cherche. - e detto questo Charlene si voltó ed entro a palazzo lasciando Francesca e le sue amiche senza parole.

- no... Cioè... Fammi capire... - Provó a dire Viola ma Raissa l'anticipó
-NON HAI DETTO AL PRESIDENTE CHE SEI PROMESSA SPOSA AL PRINCIPE DI SPAGNA? - Francesca non sapeva come rispondere così continuó a stare in silenzio
-no, non glielo ha detto... - rispose Viola per lei e Raissa si buttó a peso morto sul letto accanto a Francesca che fissava il soffitto da quando erano arrivate nella sua stanza.
-ci ho provato. Ho provato a scappare dal mio destino ma a quanto pare non posso. A volte odio essere una principessa, odio aver avuto una vita di fortuna dove tutto mi è sempre dovuto solo per il mio sangue blu. E ora sono incastrata in un matrimonio che non voglio mentre il cuore è rimasto a Roma con lui... - ora le due amiche la guardavano curiose e non appena lei se ne accorse liberó le lacrime che cercava di trattenere da troppe ore.
Subito Raissa e Viola l'abbracciarono
preoccupate
-si risolverà tutto, vedrai... - le disse Raissa
-ma sei scema? Cosa vuoi che si risolva? È una reale ed è costretta a sposare un uomo che non ama, sta soffrendo come un cane e tu la illudi pure? Sempre detto che troppo Champagne a te fa male - disse Viola. Tutte e tre si guardarono e scoppiarono a ridere. Quando le risate scemarono rimasero i sorrisi sui loro volti
-lo ami davvero? - sussurró Raissa. Come risposta da parte di Francesca  ricevette solamente un sospiro e una lacrima solitaria.

Angolo autrice: ....... ...

THE  GOLDEN CAGEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora