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"JORDAN! Che cosa è successo?" urlò Xavier vedendo il marito sconfortato. Il verde rispose: "Lui...ha detto che Gabi non capisce nulla e che quel Riccardo è solo uno stupido. E poi quando ho provato ad abbracciarlo mi ha respinto dicendomi che facevo schifo come padre e mi ha tirato uno schiaffo..."disse indicandosi la guancia, dove era presente una grande macchia rossa. Xavier, nel sentire quelle parole, fece una faccia arrabbiata: "Ma come si è permesso! Sarà anche arrabbiato, ma non può permettersi di fare questo ai propri genitori!" esclamò. Dopo di che, il rosso, se ne andò fuori dalla stanza per incamminarsi verso quella del figlio. "No,Xav! Aspetta dai!" provò a dire Jordan, ma il rosso era già entrato nella stanza del turchese. "AITOR! Perché HAI TIRATO UNO SCHIAFFO A TUO PADRE!?" disse arrabbiato al figlio. La faccia di Xavier, però, si calmò quando vide il figlio piangere sul letto. "Aitor...Tesoro..." mormorò piano. "VATTENE PAPà!" esclamò arrabbiato Aitor. Xavier, si avvicinò al figlio senza ascoltarlo, dopo di che lo abbracciò. "Co-cosa stai facendo?" esclamò esterrefatto il turchese. "Aitor, ascoltami. La vita è piena di ostacoli. Non puoi pretendere che tutto sia come tu vuoi. So che Gabi ti piace molto, ma devi sopportare il fatto che il tuo amico non si accorga dei tuoi sentimenti. Sono sicuro che paino piano riuscirai a conquistare Gabi. L'unica cosa importante è non arrabbiarsi: ricordatelo, ok?" disse il rosso al turchese. Quest'ultimo aveva la faccia arrossata e gli occhi lucidissimi. "Papà... è vero...hai ragione..."mormorò Aitor abbracciando il padre. Sul ciglio della porta, Jordan aveva guardato tutta la scena ed aveva gli occhi lucidi ormai sull'orlo delle lacrime per l'emozione. "Ti voglio bene Ait" disse Xavier al figlio che rispose a sua volta: "Anche io". I due restarono abbracciati fino a quando Aitor non si addormentò fra le braccia del padre. "Notte amore mio" mormorò piano Xavier rimboccando le coperte al figlio e dandogli un bacio sulla fronte. "A domani" disse piano il rosso uscendo dalla stanza per avviarsi col marito nella camera da letto.

"AITOOORR!" gridò Jordan dalla cucina. Ormai era un nuovo giorno, e Aitor doveva andare a scuola. "ARRIVO!" urlò il turchese, dopo di che prese lo zaino e si diresse in cucina. "Mmmhh! Pancake!" disse Aitor leccandosi le labbra. "Sono felice che la sorpresa ti sia piaciuta!" esclamò Xavier sistemandosi la cravatta. "Grazie mille!" disse Aitor con le guance rosse. Quando poi i pancake furono pronti, i tre si sedettero al tavolo per fare colazione.

Dopo aver finito la colazione, la famigliola si diresse in macchina. Xavier e Jordan accompagnarono loro figlio nella sua scuola, la Raimo J.H. Appena il turchese scese dalla macchina, Gabi gli corse incontro con i suoi soliti codini svolazzanti. "Ait! Ciao!!" esclamò. Aitor lo guardò con tristezza e quando il rosa si avvicinò per abbracciarlo, lui si scansò e lo ignorò. Il turchese, infatti, era ancora scosso da ciò che era successo la sera prima con l'amico. "AITOR! ASPETTA, EHI!" gridò il rosa avvicinandosi all'amico ed ancora sorpreso per la sua reazione. "Perché non hai accettato il mio abbraccio?" chiese all'amico. Quest'ultimo lo ignorò nuovamente e con passo frettoloso si avviò nell'aula dove avrebbe avuto la prima lezione. Gabi guardò l'amico con uno sguardo preoccupato chiedendosi cosa avesse fatto di così male.

Finite le lezioni e arrivata la pausa pranzo, Aitor si avviò sul tetto della scuola col proprio cestino del pasto. Il turchese si sedette su una panchina e iniziò a masticare le polpette di riso che Jordan gli aveva preparato qualche ora prima. Il ragazzo stava tranquillamente mangiando e pensando ai fatti propri quando improvvisamente, una voce che lui bene conosceva, lo raggiunse: "Ehi, AITOR!" era Gabi. Aitor guardò la sagoma del rosa con tristezza e con cautela rimise le polpette di riso che stava mangiando, nuovamente nel cestino, dopo di che si alzò dalla panchina su cui era seduto e cercò di andarsene. Purtroppo, la mano pallida di Gabi gli afferrò il polso e lo costrinse a rimanere. "Ma insomma, Gabi! Che cosa c'è?" esclamò infastidito il turchese. Il ragazzo rosa lo lasciò andare improvvisamente con una faccia triste. "Aitor...ma che ti prende?" chiese Gabi mentre il turchese si guardava le scarpe in preda all'imbarazzo. Aitor, però, non rispose alla domanda del rosa e se ne andò correndo. "AITOR ASPETTA!" gridò Gabi esterrefatto. Il turchese però, se ne era già andato, ed ora si trovava nei bagni. Aitor si accovacciò sulla tavoletta del water e iniziò a singhiozzare. Per quanto i bagni della scuola puzzassero così tanto, il turchese non voleva andarsene. Così, restò per tutta la pausa pranzo a piangere, mentre Gabi lo cercava ancora sorpreso dalle reazioni dell'amico.

"DRRRIIIIIIIINNN!" la campanella della fine della scuola squillò, così Gabi controllò ancora una volta in tutte le aule. Improvvisamente gli venne in mente anche di controllare anche i bagni, così, molto velocemente, fece un salto in tutti i bagni scolastici. Stava controllando l'ultimo, quando sentì dei singhiozzi provenienti nell'ultimo gabinetto. Il rosa aprì la porta, e trovò il suo amico piangere. "AITOR!" esclamò sorpreso Gabi. Il turchese sollevò la testa e vide il rosa guardarlo con tristezza. "Aitor...ti prego! Perché ti comporti così? Ho fatto qualcosa che..." aveva iniziato a dire Gabi, ma ancora una volta, Aitor scappò. Il turchese uscì dalla scuola con il rosa alle calcagna che lo implorava di rimanere. Ad un certo punto, però, Aitor inciampò e cadde di testa. "AITOR!, AITOR!" furono le uniche voci che sentì prima di svenire.

"BIP...BIP...BIP...". Aitor aprì debolmente gli occhi sentendo quel rumore fastidioso alla testa. "OMIODIO! AITOR! STAI BENE!" urlò ad un certo punto la voce di Xavier. "Papà...do-dove sono?" chiese Aitor con voce debole. " AITOR!" gridò nuovamente un'altra voce. Questa volta era Jordan. Quest'ultimo aveva le lacrime agli occhi e non appena il turchese mise lo sguardo sul verde, lo abbracciò. "Pap-à... a che succede? Non ci capisco più niente..." mormorò Aitor soffocato dalla stretta del genitore. "Jordan...lascialo respirare un attimo!" disse piano Xavier al marito. Il verde, imbarazzato si scostò. Dopo di che, il rosso disse dolcemente al figlio che non ci capiva più niente di tutto ciò. "Tesoro...ora sei in ospedale. Prima..." aveva iniziato a dire il rosso, ma Aitor lo interruppe non appena sentì la parola "ospedale". Perciò esclamò: "CO-COSA? O-OSPEDALE?" il turchese si sollevò con la schiena dal lettino, e sentì una strana fasciatura attorno alla testa. "Tesoro... sei caduto ed hai picchiato la testa. Per fortuna Gabi era lì con te" mormorò Jordan. Il turchese fece una faccia rattristata non appena nominarono il nome dell'amico. "Oh...tesoro...scusami..." disse Jordan ricordandosi improvvisamente della faccenda tra il rosa e il figlio. "Tranquillo papà..." disse Aitor. Sapeva che il padre non l'aveva fatto apposta. "Comunque...Ait...Gabi sta aspettando fuori dalla stanza. Voleva aspettare che tu ti risvegliassi prima di andarsene. Mi ha pure chiesto se poteva venire a salutarti dopo il tuo risveglio, ma se vuoi gli diciamo che non te la senti e..." mormorò Xavier, ma il figlio gli disse: "Papà...no...fallo entrare! Io...voglio scusarmi...". "Oh, sei sicuro?" chiese Jordan. Aitor annuì con la testa, perciò, i genitori uscirono dalla stanza e lasciarono entrare il rosa. Gabi entrò con passo silenzioso dentro la stanza. "Ehi...ciao...come va?" chiese timidamente. "Senti...mi dispiace per prima...non volevo evitarti, è solo che..." aveva iniziato a dire il turchese, ma Gabi lo interruppe: "Aitor! Dimmelo e basta! Non vuoi più essere mio amico? Perché mi hai evitato per tutta la giornata!?"  Gabi aveva gli occhi lucidi. Il turchese lo guardò negli occhi, dopo di che si guardò le mani. "Perché fa troppo male..." mormorò.

...continua

Mi amerai mai? ( RanMasa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora