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"Amore...è da quando sei finito in ospedale che parli e mangi poco. Ormai sembri quasi uno stecchino. Guardati...devi mangiare qualcosa o finirai per sentirti male!" disse amorevolmente e allo stesso tempo con fare preoccupato Xavier al figlio. "Xav...lascialo in pace...Sai che è un periodo difficile..." disse piano Jordan al marito. "Ma Jordan! So che per lui è un periodo difficile, ma guardalo! Guarda come si è ridotto per via di quel ragazzo!" esclamò ad un certo punto il rosso con fare rabbioso. Jordan sussultò portandosi una mano sulla bocca. Non aveva mai visto il marito tanto preoccupato e arrabbiato allo stesso tempo. "Papà...vi prego...Non litigate..." mormorò ad un certo punto Aitor vedendo i genitori litigare. I due si fermarono voltandosi verso il turchese. "è vero...ci dispiace amore mio..." disse un po' in colpa Jordan. "Hai ragione..."confessò il rosso. Dopo di che sparì in cucina a preparare del cibo per il figlio.

Jordan si avvicinò al turchese: "Aitor...Ti prego parlami...Cosa c'è che non va? Perché non mangi ne parli in questi giorni. Il figlio rimase per qualche minuto in silenzio. Poi si decise a parlare: "Sai papà...Non avrei mai pensato che potessi innamorarmi di un ragazzo. Come tu e papà d'altronde. All'inizio consideravo Gabi solo un semplice amico. Col passare del tempo però, mi accorsi che era sempre più difficile non arrossire quando mi sorrideva o non balbettare di fronte a lui. Solo dopo averci pensato molto su arrivai alla conclusione che io potessi essere innamorato di lui. I miei sentimenti crebbero col tempo, ed io volevo reprimerli. Non per vergogna, anzi non mi vergogno di essere gay, ma...avevo paura che Gabi lo scoprisse...Per due anni ho dovuto sopportare questa sensazione di sconforto...Però poi...arrivò lui...Riccardo..." disse Aitor con le lacrime agli occhi mentre parlava. Jordan lo ascoltava anch'esso con le lacrime che gli scendevano dagli occhi scuri come la notte. "Papà...come farò a confessarmi..." disse poi il turchese per concludere il discorso. Jordan stava per rispondere, quando la voce di Xavier disse, dietro di loro: "Sai figliolo mio...Anche io ho dovuto sopportare questa sensazione. Mi ero innamorato di Jordan dal primo giorno in cui lo vidi. Mi vergognavo di essermi innamorato di un altro maschio, ma non potevo farci niente. Un giorno però mi decisi che così non potevo andare avanti...Così mi dichiarai al diploma di fine università e io e Jordan iniziammo a stare insieme, poi ci sposammo e adottammo questo adorabilissimo gattino..." disse accarezzando la testolina color turchese del figlio. Aitor ridacchiò. Non sapeva che anche suo padre Xavier avesse provato si suoi sentimenti. Perso nei suoi pensieri, il ragazzo non si accorse che la mano del rosso andò a posarsi sulla sua spalla. "Perciò, Ait, segui il tuo cuore. Non aver paura di niente. Non lasciare che un po' di incertezza riesca a fermarti. Vai avanti. E...mangia un po' di pasta" disse finendo la frase e facendo scoppiare dalle risate Aitor. Il rosso mise davanti al figlio un piatto di pasta al ragù, che divorò in un secondo. "Ahhh! Allora avevi fame, eh?" scherzò Jordan mentre appoggiava la mano sul braccio del marito. Il turchese fece una faccia imbarazzata, ma un secondo dopo ritornò a divorare la pasta come se non ci fosse un domani. I due più grandi si sorrisero. Erano finalmente riusciti a tirare su di morale il loro figliolo adorato.

Aitor salì in camera sua dopo aver mangiato. Si sedette sul letto con un tonfo e aprì il cassetto della mensola vicino. Con la mano pallida afferrò una foto incorniciata. Nella foto erano raffigurati due ragazzini, uno dai capelli rosa e uno dai capelli turchesi. Erano molto piccoli e tenevano uno zaino pieno sulle spalle. Erano Gabi e Aitor. "Gabi..." mormorò Aitor sentendo delle lacrime scivolare sulle guance. Accarezzò la foto con il palmo della mano e prese un grande respiro. Quella foto raffigurava il turchese e il rosa il primo giorno del primo anno di scuola elementare. Dopo aver osservato quella foto a lungo, il turchese tirò fuori dal cassetto altre foto che raffiguravano i due amici nel primo giorno di seconda, terza, quarta e quinta elementare. Ce ne era anche una, non incorniciata questa volta, che rappresentava Aitor e Gabi in vesti più grandi e davanti alla Raimon J. H., la scuola media che i due frequentavano. Era il loro primo giorno di scuola. Il turchese frugò nuovamente nel cassetto ma non trovò altro che polvere. Pensava di trovarne una scattata anche il primo giorno di seconda media ma...non c'era. Aitor fece una faccia sconsolata. Non per la foto, ma per il pensiero di rincontrare il rosa il giorno successivo. Non ce l'avrebbe fatta ad affrontarlo nuovamente.

Spazio a me:

Scusate se il capitolo è cortissimo, ma come avevo già detto in questi giorni non ho potuto aggiornare. Cercherò di provvedere nei prossimi giorni! 

Mi amerai mai? ( RanMasa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora