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Quella mattina mi ero alzata con una voglia assurda di rompere le scatole a tutti quanti, a cominciare da mia sorella fino a Val che mi stava per prendere a schiaffi. Per tenermi occupata mentre il riccio se ne stava in camera a studiare decisi di preparare il pranzo insieme a Mitch e Alex, anche per passare un po' di tempo con loro due.

"Con Harry tutto okay?" Io annuì portando il cucchiaio con il condimento per la pasta alle labbra per assaggiarlo.

"Sì, tutto alla grande." Sorrisi a Mitch che si fermò per bere un sorso di vino.

"Alex mi passi il sale?" Chiesi alla ragazza che era ferma a giocare con il cellulare. Lei annuì e dopo avermi passato il sale tornò a guardare il telefono.

"Ragazze, posso chiedervi un consiglio?" Domandai posando il sale sul bancone. Entrambe annuirono e si concentrarono sul mio viso.

"Ecco...si tratta di me e Harry." Dissi cominciando ad arrossire.

"Te, Harry e un letto?" Chiese Alex lasciandomi a bocca aperta.

"Come-"

"Lo hanno capito tutti, e ti posso assicurare che quando voi due siete nella stanza, la tensione che si crea è allucinante." Guardai la mora con la bocca ancora spalancata e la faccia completamente in fiamme.

"Confermo." Disse Mitch controllando la pasta.

Quindi tutti si erano accorti degli sguardi tra me e Harry. E tutti avevano capito cosa ci frullava per la testa.

Oh mio Dio, non potrei essere più imbarazzata.

"Non so cosa dire." Dissi incrociando le braccia al petto.

"Avete...si, insomma..." cominciò Mitch gesticolando.

"No...cioè, è capitato un paio di volte che ci siamo ritrovati in quella situazione, ma puntualmente c'è qualcosa, o qualcuno, che interrompe." Mormorai lanciando uno sguardo alla porta per paura che sarebbe entrato qualcuno.

"Uh, quindi c'é l'attesa, eccitante." Disse Alex facendomi un occhiolino.

"Non è eccitante per niente, mi sento...frustrata. " Dissi ripensando a ieri. Alex e Mitch si lasciarono sfuggire una risata e, mentre Mitch tornò a controllare la pasta, Alex riprese a parlare.

"Se sei frustrata vai di sopra e metti fine alla frustrazione." Alzai gli occhi al cielo divertita.

"La fai facile, non sono capace di creare la giusta situazione. Non sono cambiata in due anni, sono la stessa ragazza timida che appena viene sfiorata dall'altro sesso diventa un pomodoro vivente." Risposi scatenando la risata delle due ragazze.

"Provaci Sam, a lui non potrà che fare piacere." Disse Mitch guardandomi maliziosamente. Sospirai passandomi una mano sulla fronte.

"Secondo voi quindi-"

"Sì, vai da lui idiota." Disse Alex spingendomi fuori dalla cucina.

Okay dai, non sarà così difficile no? Posso usare la scusa del pranzo e poi le cose andranno da sole... giusto?

Entrai in camera di corsa per chiamare Harry e lo trovai sdraiato sul letto con un libro aperto sul petto, gli occhi chiusi e le mani tra i capelli mentre continuava a ripetere qualcosa riguardo un architetto con un nome davvero troppo strano per essere ripetuto dalla sottoscritta. Mi bloccai sulla soglia e appoggiai la spalla allo stipite per godermi quello spettacolo. Indossava dei jeans stretti neri e una camicia rosa con i pois bianchi lasciata aperta fino a metà petto, con le maniche arrotolate fino ai gomiti.

Hypnotized |H.S|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora