Capitolo 1 L'inizio di tutto

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Seduta da sola sulle gradinate dello stadio in cui si allena praticamente ogni giorno, il tempo non era dei migliori, il sole era nascosto da delle nuvole nere che promettevano pioggia. Si alzò il vento e iniziò a far freddo ma nonostante ciò lei rimase lì seduta, assorta nei suoi pensieri. Un rumore la fece sussultare, si girò di scatto per controllare.
Buio.
Una sagoma che non riusciva ad identificare la stava seguendo.
Buio.
Si ritrovò a terra ricoperta di sangue, nel panico non capiva dove si trova. Notò una cosa strana, gli occhi dell'ombra che la stava aggredendo non erano più Rossi come li aveva sempre sognati ma erano blu.  L'ombra continua a morderla, graffiarla, lei cercava in tutti i modi di liberarsi ma non ci riuscí.
Buio.
Si trovava in un bosco, la sagoma di una persona iniziò ad avvicinarsi di corsa verso di lei. Non riusciva a spiegarlo ma lei si sentiva che quella persona, quell'essere era lo stesso che l'aveva aggredita. Iniziò a scappare, a correre più veloce che poteva. Inciampò.
Buio.
Quando si svegliò davanti a lei si smaterializzò un bosco immenso. Iniziò a camminare con passo deciso come se sapesse dove andare. Si ritrovò davanti a un prato con una forma circolare dove al centro era presente un ammasso di rocce da dove fuoriusciva dall'acqua come una cascata, e tutto ricoperto di muschio.
Era così piacevole stare lì col rumore dell'acqua che scorreva e bagnava le pietre, il rumore del vento che muoveva le foglie intorno a sé, le sembrò quasi di stare in paradiso, si avvicinò ad essa e la toccò.
Buio.
Sangue.
Buio.
Davanti a lei apparve Rhea, seduta a fianco a i massi. Stava urlando qualcosa ma lei non riusciva a sentirla e neanche a muoversi, continuava ad urlare e a chiedere aiuto.
Rhea teneva tra le braccia qualcuno che però non riusciva a vedere, con molta difficoltà riuscì ad avvicinarsi ancora un po' per vedere meglio. Tra le sue braccia c'era Emma, con una freccia nera con la cocca argentata infilzata nel fianco da cui fuoriusciva sangue, Adhara cercava di aiutarla, di raggiungerla ma non ci riusciva. C'era come qualcosa che la blocca, si girò.
Buio.
Ancora Rhea che urla disperata, questa volta però Adhara riusciva a sentirla. Sentiva le sue urla assordanti,  così forti da farle male. Credette di star per svenire dal dolore. Iniziò a vedere tutto sfocato e poi, di nuovo Buio.

Adhara si svegliò nel suo letto in preda al panico, con una fitta nel fianco destro che la fece piegare in due dal dolore. Cercava di non urlare per non svegliare gli altri, si guardò il fianco e notò una freccia, la stessa freccia nera e argentata che aveva Emma, conficcata nel fianco. Si alzò di fretta dal letto con il fiato spezzato dalle fitte di dolore, le gambe le cedettero e cadde per terra sofferente. Riuscì a rialzarsi e con fatica raggiunse  lo specchio, allungò la mano ed accese la luce.
Niente.
Niente più sangue, niente più dolore, e niente più freccia. Si toccò ovunque con il respiro affannato incredula e spaventata.
Piano piano si tranquillizzò. Continuava a guardarsi allo specchio. Gli occhi verdi irritati dalle lacrime,con due ombre nere che le contornano gli occhi, con le gocce di sudore che le rigava la fronte.<<sto impazzendo...>> si disse a voce bassa guardandosi il fianco.
Ancora incredula si alzò la maglietta, non c'era niente, nessuna traccia di una presunta ferita. Spense la luce e lentamente tornò nel suo letto.

Zaino in spalla, chiavi e cellulare in mano, mille pensieri per la testa e quella sensazione di ansia e angoscia  che si presentava ogni mattina da quasi tre mesi ormai.                  
Scese le scale pronta a ricevere il messaggio di  Rhea che l'avrebbe avvisata del suo arrivo.
<<buongiorno! Oppure no, no non è un buon giorno, lo sai perché??>> Rhea on le diede neanche il tempo di sedersi in macchina che partí a tutta birra verso l'università, che distava meno di 5 minuti di macchina da casa di Adhara. Rhea continuò a parlare con lei che annuiva ogni tanto durante il suo racconto come per farle capire che la stava ascoltando, ma aveva troppi pensieri per la testa e anche volendo non sarebbe riuscita a seguirla. <<e in più indovina chi ho incontrato al bar stamattina !!>> <<esatto proprio lei, Ginevra! Con le sue amichette del cavolo, a farmi innervosire con..>>
Adhara seria la interruppe <<l'ho sognato di nuovo..>>  Rhea divenne seria, tirò il freno a mano dopo aver parcheggiato e si girò verso di lei. <ne vuoi parlare??>>. Adhara la guardava preoccupata. <<oggi ho visto una cosa nuova.>> si fermò non avendo il coraggio di parlarne. << C'eri tu>> sospirò <<con Earin tra le braccia. Ricoperta di sangue. Aveva una freccia nel fianco.>> il suo fiato iniziò a farsi pesante, e le lacrime si fecero strada nel suo viso <<ho provato ad aiutarla, ma non riuscivo a muovermi, e poi, poi tu urlavi, mi assordavi, non riuscivo a fare niente! Poi mi sono svegliata e avevo una freccia nel fianco come Earin e faceva malissimo, ma poi mi sono guardata e non c'è l'avevo più>> le raccontò tutto in modo molto confuso. Le sembrava di essere tornata in quel bosco, iniziò a tremare presa dal panico. Rhea mise le mani sulle spalle e grazie a quel contatto riuscì a tornare alla realtà. <<era solo un sogno,non ti preoccupare, ci sono qui io adesso>> le disse Rhea cercando di tranquillizzarla, <<era solo un sogno>> ripeté Adhara tremando tra le braccia di Rhea.
Dopo qualche minuto Adhara si allontanò dall'abbraccio, si asciugò le lacrime. <<guarda cosa ti ho preso!!> Rhea cercò di cambiare argomento dando un sacchetto bianco ad Adhara con un sorrisetto.
Facendo finta che non fosse successo niente lei lo aprì e al suo interno trovò due cornetti al cioccolato, i suoi preferiti e un bicchiere con all'interno del caffè stranamente ancora caldo. <<beh dopo un risveglio così che c'è di meglio di un bel caffè e una pasta>> disse Rhea agguantando uno dei cornetti e provando a fare l'occhiolino che come al solito non sembrava un occhiolino ma solo un'espressione buffa. Adhara scoppiò a riderle in faccia <<mi dispiace ma devi esercitarti ancora, che cosa era quella cosa? di certo non un occhiolino>> <<ah ah ma che simpatica>> le rispose Rhea scendendo dalla macchina.
Si incamminarono verso l'ingresso della scuola, dove le aspettavano Earin ed Edra.
<<wow Che faccia >> disse Edra ad Adhara, <<non ho dormito praticamente niente stanotte>>si giustificò. Adhara si sentiva un po' in colpa a non parlarne con Earin e Edra, ma non voleva farle preoccupare troppo. Loro sapevano dei suoi incubi infatti non hanno chiesto altre spiegazioni, le dava fastidio mentirle ma non se la sentiva di raccontare quello che aveva sognato oggi.
Videro da lontano arrivare una loro compagna, seguiva lo stesso corso di filosofia assieme a loro, con un sorriso da ebete stampato in faccia.
<<ehi ciao>> squittí Laura. Non diede neanche il tempo di ricambiare il saluto <<Alloraa>> Iniziò a raccontare <<ho una notizia da darvi mie care!! Sono arrivati dei nuovi compagni di corso !!!>> sorride tutta eccitata.
<< a quanto pare sono quattro fratelli, >> annunciò Edra ad Rhea e Adhara. <<wow Che bella notizia>>dice Rhea ironica.
<<Si lo soo!>> ribadisce Laura <<di certo non sto a pensare a loro>> la informò Adhara. <<si si certo, aspetta di vederli e poi ne riparliamo>> continuò Laura eccitata. <<beh io vado a presentarmi, ci vediamo in aula belle>>
Le quattro ragazze scoppiarono a ridere.
-bene, abbiamo altre quattro persona da evitare. Quella classe è piena di persone pazze e antipatiche. Credo che siano tutti usciti fuori di testa a furia di seguire il corso del professor Stary. Sono tutti così lunatici... Questi quattro ragazzi non dureranno molto.-affermò Edra.. <<no dai ma magari sono simpatici>>ribatte Earin come sempre positiva.
<< si e sicuramente Ginevra e le sue amiche saranno già attaccate a loro..>> affermò Rhea con uno sguardo di noia.
Si incamminarono verso l'aula a passo svelto dato che la lezione del corso di Filosofia stava per iniziare.
subito dopo di loro entrarono nell'aula i quattro fratelli e subito ci fu confusione, tutte le ragazze iniziarono a bisbigliare e a sbavare. Adhara schifata dalla scena distolse lo sguardo. Questi ragazzi non le piacevano, quando li ha visti ha avuto subito un brutto presentimento. Edra si girò verso Adhara e Earin  <<beh forse Laura aveva ragione>>  affermò. <<mhh, non mi piacciono>> le rispose Adhara <<santo cielo sei sempre la solita, parti sempre in modo negativo>> la sgrido Rhea. Adhara alzò gli occhi al cielo e continuò a scarabocchiare sul suo quaderno.
<<e poi uno di loro è da quando è entrato che ti fissa>> afferma a bassa voce Edra tirando colpetti al gomito di Adhara. <<si certo, come no>> le risponde Adhara distratta.

The Twins (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora