Tirava un vento forte, piovevano dagli alberi foglie autunnali con le loro molteplici sfumature che cadendo sulla strada ricoprivano i sanpietrini donandogli un nuovo e suggestivo manto colorato, il sole tardava ad illuminare la piccola cittadina ombreggiata dalle tonalità di marrone dei mattoni delle case e dei palazzi ancora umidi.
Silenzio calava su di essa.
Il fiatone e la corsa di un uomo squarciò il silenzio come una lama fa con la seta. Sbucò da una stradina a tutta velocità, svoltando un angolo e un altro ancora raggiunto da alcune voci "Matis!" Urlavano prolungando le vocali "Matis! Fermati. Dobbiamo parlarti soltanto per pochi minuti". Due creature che somigliavano lontanamente a degli uomini lo rincorrevano. Matis correva così veloce e con così tanta fogna che le gambe gli arrivavano quasi alla schiena e quasi al petto, i suoi piedi sembravano non toccare terra, con lunghe dita bianche teneva ferma la bombetta sulla sua testa -aiutato dai riccioli biondi all'insù- saltò una staccionata passando per il giardino di un abitazione.
Foglie secche svolazzavano seguendo la sua scia.
Dalla strada si arrampicò su uno dei lampioni dal palo a mezzi quadri non lineari, salì sul tetto di una casa, poi su un palazzo più alto e raggiunto il tetto saltò nel vuoto finendo in una nuvola passeggera.
"Menomale che ti ho visto passare Aber, sono stremato e non avrei resistito per molto". Matis aveva il fiatone e parlava a boccheggi "Non so chi siano quei maledetti stranoidi e che cosa volessero da me, di certo non voglio averci a che fare". Matis fece un sospiro "Hanno interrotto la mia colazione" aggiunse.
" Stai cercando come di tuo solito di distogliere l'attenzione sul fatto che tu debba pagare me per il servizio che ti offro. Mi sbaglio forse?" Disse Aber una nuvoletta grigia che si guadagnava da vivere offrendo passaggi dalle insolite prospettive, contava quattro posti a sedere al suo interno e non poteva andare in direzioni diverse da quelle che gli obbligava il vento.
" Dici il giusto mia cara, solo perché non ho la possibilità di farlo e sono sicuro che nonostante tu lo abbia scoperto aiuterai comunque un caro amico in una giornata così schizofrenica " In un sorriso a bocca larga sbattè le palpebre velocemente.
"Allora visto che li abbiamo seminati da un po'..." Aber ribaltò il sedile sbattendolo per strada, atterrò di spalle con le gambe all'aria scoprendo i lunghi calzini che indossava: uno bianco e l'altro arcobaleno; La bombetta roteò per un po' prima di fermarsi al suolo, si rialzò ridendo, piegandosi in avanti e con una mano teneva al loro posto le costole. Sistemò la bombetta accuratamente accertandosi di aver coperto del tutto la pelata lucida che aveva lasciato la calvizie sul suo capo, con estrema pazienza e precisione ordinò i riccioli biondi all'insù come ganci a reggere il Copricapo, rovistò tra le cianfrusaglie nelle tasche della giacca pescando una diamonica.
" Potresti accompagnarmi da Fred? Potrei sdebitarmi dedicandoti una di quelle melodie che ti piacciono. Se me lo concedi". Matis la rincorreva arrampicandosi con destrezza tra lampioni a mezzi quadri irregolari, tetti ed alberi.
"Si, solo perché passo per la sua taverna oggi. Salta su".
"Vorrei una melodia malinconica. Oggi mi sento così"
"Potrei sembrare perfido per questo mio pensiero ma non mi dispiace affatto che tu ti senta così. La malinconia ha fascino, appartiene ai ricordi di felicità passata, felicità che oggi, in questo momento ti manca ma l'hai vissuta ed è questo che conta. Sei in grado d'esser felice e a confermarlo è il fatto che lo sei già stata, inoltre la musica ha un potente legame con la malinconia, aiuta a rilegare quei frammenti dispersi, aiuta l'immaginazione a unirsi col ricordo, alimenta quel ricordo, quell'esperienza, momento o attimo che tanto vuoi rivivere.
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Matis
Short Story(Da revisionare) Matis vede continuamente persone fuggire dalle loro vite tramutandosi in esseri grigi e piatti : "stranoidi". Teme così che la vita semplice da stranoide abbia fatto gola alla sua amata. si lancia in uno strano viaggio alla sua ric...