Stava lí seduta s'una panchina. Stava lí e continuava a guardare dritto persa a ricordare chissà quale sogno della notte precedente, quello per cui aveva perso la testa, forse per avere di nuovo quella senzazione d'amore verso quella creatura che aveva disturbato il suo riposo. E sapeva bene chi era.
~Il suo principe nero~
Le piaceva chiamarlo cosí per via del suo mantello che copriva la luna e teneva al caldo le stelle. Quel mantello intriso di cielo. Poi aveva gli occhi pieni di nuvole quel suo principe, quello che solo lei conosceva, quello che la veniva a trovare di notte alla luce delle stelle. E le sussurrava all'orecchio parole dolci quelle che lei si aspettava di sentire, quelle che voleva da sempre o meglio avrebbe voluto. Le avrebbe volute quelle parole anche su quella panchina e in mezzo all'estate e all'ombra di quell'albero di cui non sapeva il nome. Si immaginava solo il suo principe sdraiato lí sotto mentre giocava con le foglie e teneva una mano in mezzo ai capelli di lei. E forse lui le avrebbe detto che era bellissima e lei avrebbe fatto una battuta squallida e si sarebbero messi a ridere. Insieme. Forse la gente li avrebbe presi per pazzi. Avrebbe invidiato le loro risate che si aggrappavano alle foglie di quell'albero sconosciuto. Si immaginava le loro lattine di Coca-Cola lasciate sulla panchina lí di fronte e il suo manto che divideva il prato. E proprio su quella panchina adorava pensare al suo principe nero, quello che avrebbe sempre voluto ma che il mondo confina nella sua testa e bloccava nei suoi sogni. Ma lei lo amava. E ogni mattina continuava a pensare a lui e alle sue storie e al suo mantello e alle sue parole e alla sua voce ovattata che arrivava alle sue orecchie. E avrebbe voluto ancora una volta che lui fosse lí nel suo letto a squartare il soffitto e farle vedere le stelle e la luna. Quelle che sussurravano il nome del suo amato e che lo cercavano. Quelle che conoscevano la sua storia e conoscevano anche le sue parole. E cazzo se a lei piacevano quelle stelle che gli ricordavano lui. E cazzo se voleva che fosse notte anche con il sole che splendeva in cielo. E cazzo se lo desiderava lui e le sue dita perfette a suonare il pianoforte. Proprio come quelle di sua madre luna e di suo padre sole. Il suo amore apparteneva al cielo. Apparteneva a quel principe della notte. Al suo principe con il mantello nero e le nuvole negli occhi. Il principe che sussurrava ai morti.🖤--Spazio autrice--🖤
Ciao a tutti questo é il primo capitolo di questo libro che raccoglie alcune mie storie. Spero vi piaccia e che vi abbia commosso...anche voi vorreste il vostro principe nero?
(scrivete la risposta nei commenti e aggiungete le correzioni e dispensare consigli o fate domande)
Adieu
STAI LEGGENDO
~Raccolta Di Brevi Storie E Racconti~
General FictionBrevi storie e racconti su argomenti tristi, moderni, fantasiosi, romantici...per tutti. Per chi deve rialzarsi o chi si sente solo, per chi vuole trovare un pò di conforto o vuole semplicemente dilettarsi a leggere brevi storie...buona lettura🌙❄️❤️