Tagli.
Quei tagli più o meno profondi che lasceranno cicatrici più o meno visibili.
Cicatrici.
Quelle cicatrici rosse.
Quelle cicatrici bianche, oramai sono lì da mesi.
Non andranno via, no.
Resteranno per sempre a ricordarti chi sei stato, a ricordarti che sei sopravvissuto nonostante tutto.
A ricordarti l'ansia di essere scoperta, l'ansia dell'estate che si avvicina, l'ansia di andare al mare o di indossare vestiti corti.
Resteranno, e la gente chiede e chiedrà, la gemte è curiosa, o forse è semplicemente crudele e vuole vederti in imbarazzo.
Ogni volta che non saprai come rispondere, ogni volta che sentirai l'ansia crescere.
La delusione.
La delusione negli occhi di chi pensava avessi smesso, ma si rende conto che hai solo mentito, che nuove linee si sono aggiunte a quelle vecchie.
La delusione per essere caduta di nuovo, per non aver resistito un altro giorno.
Il desiderio.
Il desiderio di farlo ancora e quello di non aver mai cominciato.
È una droga.
Una droga che ti logora da dentro uscendo poi con il sangue, una droga che non ti lascia, ti abbraccia e ti circonda con il suo calore fino a soffocarti, fino alla pazia, fino a costringerti a farlo, non potrai più farne a meno, non potrai più dire di no.
Rosso che poi con il tempo diventa bianco, per diventare di nuovo rosso.
La mano scorrerà sui segni, ricordi com'era la pelle prima?
Liscia, morbida, senza imperfezioni.
Imperfezioni.
Sì, imperfezioni causate dal dolore che sono impresse a fuoco nell'anima e che ora sono visibili anche agli occhi. Tutti possono vedere le copie che hai sul corpo, ma solo chi huarda con il cuore può vedere quelle vere, quelle che hai nell'anima.