UNO SBAGLIO FATALE

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«Come è potuto accadere tutto ciò?»

Mi giro e rigiro nel letto, non riesco a trovare una posizione che mi dia un po' di pace. Sento ancora, nel ricordo, il suo respiro ansimante che mi scaldava il collo. Rimbomba ancora nella mia testa la sua voce soffocata che pronunciava il mio nome.

«Justin, non dovresti uscire da solo la sera. Non sai mai chi potresti incontrare» mi sussurrò all'orecchio mentre mi stringeva le natiche con le sue lunghe dita virili. Il mio corpo caldo tremava nella sua stretta, il suo respiro, le sue labbra e il suo sudore sfioravano le mie parti più intime. Posso ancora vederlo prendermi per i fianchi e tirarmi con forza a sé.

I suoi occhi neri e profondi mi volevano. Mi desideravano alla follia.

«Lasciami andare, Damien. Non dicevo sul serio. Stavo solo scherzando»

Riprendevo fiato lentamente. Come se avessi corso una maratona. Ero così agitato che non sapevo neanche quello che avevo fatto per finire in una situazione del genere.

«Uno scherzo? Non farmi ridere» mi prese la testa tra le mani. Le sue labbra si avvicinarono di scatto. Si posarono sulle mie e dopo una piccola pressione iniziale, la sua bocca si ammorbidì, stuzzicando la mia con una serie di lievi baci. Cercando di liberarmi dalla sua presa gli morsi accidentalmente le labbra.

«Non sapevo ti piacessero questo genere di cose, Justin. Allora dovrò mettermi ancora più di impegno per soddisfarti» disse, scuotendo il capo con ironia, o arroganza, non lo so.

«Sei davvero uno stupido, Damien» Il suo sguardo era a metà tra l'incredulo e il canzonatorio mentre lo dicevo.

«Justin, adesso smettiamola di parlare e dedichiamoci a qualcosa di più interessante»

Prima di rendermene conto, mi prese per un polso strattonandomi con violenza e portandomi a sbattere contro il suo petto muscoloso.

«Sei mai andato a letto con un uomo prima d'ora?» mi chiese, continuando a fissarmi e inarcando un sopracciglio.

Mi morsi il labbro e mi guardai attorno, incerto su quale fosse la risposta più appropriata.

«No... Mai...» risposi balbettando e, molto probabilmente, con uno sguardo spaesato.

«Sei proprio un bravo bambino» mormorò Damien, mentre estraeva dalla tasca della sua giacca una scatola di preservativi.

Lui cominciò a svestirsi, prima scrollandosi di dosso la giacca, poi slacciandosi il colletto della camicia. Si spogliò senza fretta né esitazione, perfettamente a suo agio con la propria nudità. Il suo corpo era stupendo. La sua pelle era candida e liscia come seta, e quando si avvicinò a me non potei fare a meno di osservarlo con gli occhi spalancati.

«Non ti piace quello che vedi, o il problema è che ti piace troppo?» sorrise lui.

«Sei troppo sicuro di te stesso. Non tutti gli esseri viventi hanno voglia di soccombere al tuo fascino, Damien» dissi, deglutendo rumorosamente e cercando di non pensare ai suoi addominali scolpiti.

«Ma tu lo farai, Justin. Lo so che mi vuoi» mi sussurrò Damien con voce sexy mentre mi rubava un altro bacio, che aumentava ancora di più il mio bisogno di lui.

«Puoi avermi. Verrò a letto con te, ma già a partire da domani faremo finta di niente e nessuno saprà mai nulla, va bene?» Cominciai a sfilarmi lentamente la camicia e i pantaloni. Mi tolsi gli indumenti intimi e li lasciai scivolare sul pavimento. Non ero mai stata nudo di fronte a nessuno prima di allora, ma in realtà non mi vergognavo, anzi mi sentivo a mio agio in quella situazione.

«Affare fatto, ma ora non riesco più a trattenermi. Non dimenticare che mi hai dato tu il via libera, Justin» mi disse prima di avventarsi su di me con il suo enorme corpo muscoloso.

In un lampo di lucidità mi sveglio e vedo la stanza che ormai conosco alla perfezione. Ho il respiro irregolare e il cuore mi batte forte.

Sembrava tutto così reale, eravamo lì insieme, desiderosi di abbracciarci, eppure era solo un sogno. O forse mi sbaglio?

Nel mentre scendo dal letto per prendere il mio cellulare. Guardo lo schermo e trovo un messaggio da un numero sconosciuto. Con un profondo respiro pieno di nervosismo lo apro e scorro rapidamente la chat.

«Ci vediamo oggi a scuola, Justin. Non dimenticare di portarmi il mio Bubble Tea alla pesca, ok?»

Sotto il testo c'è una mia foto con Damien in cui lui mi bacia la guancia avvolgendomi la spalla con il suo braccio destro.

«Come ho fatto a cadere nella sua trappola?

Dovevo aspettarmelo da uno come lui!»

Urlo con tutto il fiato che ho nei polmoni, logorandomi le corde vocali.

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