METODO

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Ogni volta che Rebeca incontra il capo non può fare a meno di domandarsi il perché lui volesse incontrare i suoi collaboratori in quei posti maleodoranti e instabili, quando invece avrebbe potuto far avvenire l'incontro in una dei suoi numerosi club sparsi per tutta Los Angeles. Dopo un altra rampa di scale dove ad ogni scalino Rebeca sperava di arrivare alla fine, arriva alla fine. Nel primo piano vuoto e diroccato non vi è nulla se non il Boss in carne ed ossa, Rebeca è una dei pochi che lo può vedere ovviamente in segredo e lontano da occhi indiscreti, "Ah jefe ben arriva, vieni avanti" Le dice con tono meccanicamente dolce l'uomo Rebeca si avvicina a lui davanti ad una finestra infranta: il Boss è molto strano, anche se le rime volte può mettere in soggezione a causa del meccanismo che lo tiene in vita; era nato con una malformazione ad entrambi i polmoni, risolta con un sofisticato quanto ingombrante respiratore che gli modifica la voce rendendola simile al ticchettio di un antiquato orologio "Questa città, continua sempre a stupirmi. La gente cerca sempre nuovi modi per arricchirsi alle mie spalle. Questo sarà di esmpio per il futuro" Detto questo schiocca le dita; dall'oscurità del piano sbucano due grossi tirapiedi di ottima fattura: modello ZTX.76 adatti per lo smaltimento di ridiuti pesanti, ma con un po' di mazzette e un paio di cervelli di due tirapiedi tutto si sistema. I due omoni portano, facendolo strisciare, Jack Jackson: ridotto cosi è irriconoscibile e mentre il sangue violaceo ( nelle protesi meccaniche il sangue non scorre, ma nelle false vene scorre un surrogato blu e in caso di ferite questo liquido si mischia con il sangue reale ) i due omoni appendono, per un gancio tra i polsi, Jack ad un tubo "I miei uomini lo hanno catturato sulla strada dell'arreoporto, ma non ci ha ancora detto dove è finito l' ultimo carico di chip. Vorrei che tu lo facessi parlare" Le dice l'anziano uomo: i due tirapiedi si affacciano al Boss lasciando lo spazio libero per Rebeca. El jefe si avvicina togliendosi il chiodo di pelle; lasciando scoperte le dorate spalle, e dopo essersi raccolta i lunghi capelli color pece dice "Senti, tu mi dici dove hai mandato quel carico e io non ti farò nulla" "Vaffanculo!" Le risponde Jack alzando a malapena la testa ridotta ad un cumulo di carne sanguinante, "Pessima risposta" Gli annuncia Rebeca; i componenti delle nocche delle mani si aprono e una forte caruca elettrica passa attraverzo le mani uscendo al contatto con qualsiasi cosa, in questo caso il già più che martoriato corpo di Jack che sputa fiottoli di sangue dalla bocca, ma ancora non confessa. Dopo alcuni minuti interrotti di pestaggio Jackson risponde alla ragazza: il carico di chip si trova al molo in un container che partirà poi per la Cina. Rebeca subito dopo guarda il boss; con un cenno di capo le comunica fin troppe cose "Nulla di personale Jack" Gli fa Rebeca prima di trapassarlo con la protesi dorata

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