Capitolo 3

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La osservo frastornato, confuso ed irrequieto sul da farsi.
Il suo viso angelico mi prega con lo sguardo
Occhi lucidi che cercano il mio aiuto.
Labbra dischiuse tremanti
La sua mano ha affertato la mia, la stringe forte, mi trasmette il suo calore.
La tiro a me in una corsa improvvisa verso l'uscita.
Si ascoltano le sirene spiegate delle auto della polizia .
Fortunatamente il posto lo conosco bene, in pochi minuti raggiungiamo il restro ed usciamo dalla porta riservata al personale.
Una volta fuori ci imbattiamo con il fraddo notturno.
Arrivo all'auto e apro tutte le sicure.
Mi siedo dal lato del guidatore, lei è seduta affianco a me, metto in moto e parto verso casa.
Il suo corpo trema, è in intimo, non abbiamo fatto in tempo a prendere qualcosa per coprirci.
Accendo il riscaldamento e l'abitacolo inizia ad avere subito un calore tenue.
Sfrega le mani sulle cosce per darsi calore.
I capelli biondi le ricadono indomiti ai lati del seno, spesso qualche ciocca le copre la vista.
Irrequieta sposta i capelli all'indietro.
" " ( stai bene?) le chiedo staccando per un attimo lo sguardo dalla strada.
Il suo sguardo svetta sulla mia figura, mi osserva curiosa, il suo sguardo cambia, ora sembra tranquilla.
" "( sei russo?) mi chiede cambiando argomento.
La sua voce è l'emblema della sua persona. Sottile e angelica. Mi sembra una bambina
" " (si) taglio corto.
Bon mi piace parlare di me, nè tantomeno della mia provenienza.
Sono confuso ed arrabbiato per ciò che è successo.
Domenico non può permettersi di fate questi passi falsi .
A casa mi occuperò di farla riposare e chiamerò domenico per delle spiegazioni.

Parcheggio l'auto in garage.
Le luci sono accese segno che margaret è ancora in cucina.
Scendo dall'auto e aspetto che lo faccia anche lei.
Ma non sembra collaborare.
Si guarda intorno spaventata e continua a scuotere la testa .
Apro il suo sportello e mi chino alla sua altezza.
" " (che fai non scendi?) cerco di non sembrare duro nel tono.
Frustrato ed infreddolito mi sposto i capelli neri all'indietro .
Osserva in silenzio il mio gesto e si imbambola nel guardarmi.
Le tendo una mano per incoraggiarla a scendere e lei questa volta si decide sd agire.
Mi afferra la mano e scende chiudendo lo sportello dietro di se.
Ricomincia a tremare e quindi a passo svelto entriamo dentro casa .
In salotto si percepisce subito l'aria calda del riscaldamento.
Mi tiene ancora per mano e sembra non volermi lasciare.
La incito ad andare a sedersi sul divano e nel frattempo vado a prenderle dei vestiti da poter indossare.
Domenico non è a casa.
Il piano di sopra è silenzioso quindi deduco che non ci sia nessuno.
Entro nella mia stanza e dalla cambina armadio prendo una maglietta a mezze maniche nera e un pantalone di pigiama rosso, stile natalizio.
Penso che le staranno grandi ma comunque riuscirà a riscaldarsi.
Quando scendo al piano di sotto trovo margaret intenta a parlarle in italiano cercando di incitarla a bere un po' di tè caldo.
L'italiano di margaret è penoso, da patriarca ispanica si rifiuta di inparare una lingua differente a la sua di origine.
Per fortuna posseggo una base spagnola dato che lo studiavo come seconda lingua a scuola e quindi, fortunatamente, riusciamo a capirci facilmente.
La ragazza dagli occhi azzurri la guarda curiosa e divertita, la sua espressione mi fa intendere che non sta capendo nulla di tutto ciò che margaret le sti dicendo.
Margaret nota il mio arrivo e spazientita lascia il tè caldo sul tavolino nero del soggiorno.
L'ispanica ci lascia soli prima di sparire in cucina sussurrando un ' debo aprender la lengua italiana assolutamente' .
Ghigno divertito alla sua espressione e riporto lo sguardo alla diretta interessata seduta comodamente sul mio divano.
Le porgo i vestiti e mi siedo dall'altra parte del divano per lasciarle il suo spazio.
In silezio indossa gli abiti che le ho dato.
In un suo momento di distrazione colgo l'occasione si osservarla meglio.
Corpo longilineo, cosce tonde e sode, ventre piatto, e due seni prosperosi appiattiti dal reggiseno che sembra essere più piccolo della taglia che lei porta.
Il suo sguardo saetta sulla mia figura e mi coglie in fallo . Distolgo lo sguardo e indurisco la mia espressione.

La porta dell soggiorno si spalanca e domenico entra su di giri.
Stringo i pugni arrabbiato e con uno sguardo duro gli faccio capire che mi deve seguire nel mio studio.
La biondina saetta lo sguardo tra me e domenico ripetutamente ma alla fine si sofferma a guardarmi.
Noto che si perde nell'osservarmi molte volte, mi studia e apprende le mie mosse e i miei modi fare.

Lascio la biondina sul divano e mi reco , seguito passo passo da Domenico , verso il mio studio.

Apro la porta nervoso , non aspetto che lui entri per chiederla, so che lo farà lui.

'Che cazzo è successo?' Gli chiedo imbestialito, cose come questa raramente mi succedono , ma quando succedono sono cazzi amari!.

'Erano sei persone Dimitri, ancora non sappiamo chi li abbia mandati, sono entrati nel club armati, hanno sparato un colpo al soffitto per procurare terrore fra i clienti e dispargersi senza dare nell'occhio nel locale.' Domenico mi informa affrettato , lui da quando lavora per me non ha mai assistito a certi evenimenti, non è abituato e neanche molto preparato.

Mi siedo sulla scrivania massaggiandomi le tempie, sono nervoso ed agitato, penso costantemente a chi puo aver avuto le palle per un tale affronto ed una tale mancanza di rispetto.

Penso e ripenso ma ogni volta vengo distratto da due perle azzurre che disperdono il filo dei miei pensieri..

'Voglio che fai ricerche, devi trovare la persona che ha dato l'incarico, voglio sapere con chi lavora e voglio che tu mi reperisca le targhe delle auto con cui sono arrivati fino al locale' gli ordino serio

'E se fossero venuti a piedi?' Mi guarda confuso

Lo fisso infastidito dalla sua domanda stupida.
'Trovami quello che ti ho detto' scandisco ammonendolo.

Domenico esce dallo studio e chiude la porta dietro di se , mi massaggio le tempie stanco e adirato da cio che è accaduto .

Pensieri confusionari , la testa che pulsa fastidiosa e due occhi azzurri che continuano a rubarmi i pensieri..

Mi alzo dalla scrivania e mi dirigo in salotto dove ho lasciato l'angelo dagli occhi azzurri..

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 24, 2023 ⏰

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