L'aria fresca mi scompigliò i capelli. Misi le mani sopra la ringhiera e guardai l'immensa distesa d'acqua davanti a me. Il ragazzo mi rimase accanto e si appoggiò anche lui. Era così rilassante stare fuori. Il mare riusciva a farmi dimenticare per un secondo tutto ciò che mi faceva sentire male. Era la prima volta che vedevo il mare, lo avevo visto un po' in lontananza quando stavo per salire a bordo, ma non da così tanto vicino.
" Le piace il mare vero?" Mi chiese.
" Non pensavo fosse così tanto bello." Risposi timidamente.
" Io mi ci perdo sempre nell'ammirarlo." Mi confessò timidamente anche lui. Era stato molto genitle ad accompagnarmi fino a qui.
" Grazie di avermi portata fuori." Gli sorrisi.
" Ora sta meglio?" Chiese. Mi girai e lo fissai per un istante. Guardai le sue irridi azzurre che lucicavano con il bagliore della luce delle lampade della nave.
" Si nota così tanto?" Chiesi poi rimanendo a fissarlo.
" Ho notato come i suoi occhi sono tristi e come le sue labbra sono tese." Rispose ricambiando il mio sguardo.
" Lui non l'ha notato." Dissi riportando lo sguardo verso il mare cristallino.
" Ha pensato solo a se stesso." Mi morsi il labbro e miei occhi mi stavano pizzicando.
" Pensavo che mi accettasse così come sono, senza la cosa del ricco e povero. Capisce?" Chiesi stringendo fra le mani la ringhiera. Non sapevo nemmeno perchè mi stavo sfogando con uno sconosciuto che conoscevo da nemmeno mezz'ora. Però lui mi sembrava uno come me, era una persona normale e non un riccone che pensava solo ai soldi.
" Scusa.. io.. io non so perchè glielo sto dicendo." Mi tolsi la lacrime che era scesa dal mio occhio. Feci una postura seria cercando di calmarmi.
" La sto disturbando, avvrà molto lavoro e io la sto intralciando." Balbettai.
" Non mi disturba affatto signora, il mio turno di lavoro è finito da circa un'ora. Ho tutto il tempo e se vuole sfogarsi lo faccia pure." Mi sorrise passandosi una mano tra i suoi capelli biondi. Notai come il suo sorriso fosse così bello e come le sue guance fossero rosee.
" Dice davvero?" Chiesi come una bambina di due anni bisognosa di conferme.
" Se non le dispiace, vorrei sapere il suo nome." Mi disse tirandosi l'angolo della maglietta.
" Io sono Grace" Tesi la mia mano in avanti. Lui osservò per qualche secondo la mia mano, poi mi guardò.
" Niall" Mi strinse in fine la mano. Era calda e soffice, sembrava una mano di un peluche. Poi sciolse la sua mano lasciandomi una strana sensazione in essa.
" Forse non ha notato la sua espressione." Disse poi riferendosi al discorso di prima.
" Forse." Feci le spallucce.
Fissai ancora il mare, fino a che la porta si aprii e uscirono una coppia. Si tenevano per mano mentre avanzavano verso la ringhiera. L'uomo afferrò la donna e le baciò le labbra. Si scambiarono un ti amo. Gli fissai affascinata. Nel mio piccolo paese era raro trovare qualcuno che baciasse o solo abbracciasse in pubblico. Veniva subito scoperto e tutti cominciavano a parlarne per giorni. Invece qui,due sconosciuti si facevano le coccole come se quel giorno fosse stato l'ultimo per loro.
" Dovrei andare." Mi affrettai a dire.
" Derek mi verrà a cercare." Mi guardai intorno.
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Due anime sommerse
Mystery / ThrillerCi era stato negato l'amore, la felicità, il desiderio. Eravamo costretti a non parlarci, a non guardarci e tanto meno a toccarci, ma nessuno di noi due aveva mai immaginato che solo la morte era in grado di darci ciò che ci era stato negato da vivi.