Sono giorni dorati quelli che muoiono nel frammento di un ricordo lontano, uno di quelli intangibili e incontestabili. Luigi vive di memorie perché esse sono le note di uno spartito scritto come un flusso di coscienza, un rimprovero verso sé stesso e le opportunità che non ha saputo cogliere - quella dell'amore, per esempio, che a soli vent'anni gli ha gettato un uragano nelle costole e ha distrutto ogni sua convinzione. Giunto alla soglia dei trenta, crede d'essersene finalmente sbarazzato, eppure qualcosa sta per cambiare (ancora). Carola rientra nella sua vita in appena poche ore, o forse non se n'è mai andata - ed è un treno ad alta velocità in partenza: Luigi sceglierà di salire a bordo?