Avevo freddo, tanto tanto freddo. Provavo una strana sensazione al petto e una forte paura. Mi sentivo così piccola e indifesa. Camminai per il marciapiede alla ricerca della mia mamma. "Mamma?" dissi, attraversando lentamente il veicolo stretto. Nessuna risposta, "Mamma?" ripetei con un tono più alto. Sembrava non esserci nessuno nei dintorni. Continuai a camminare finché non riconoscesti nel fitto buio una figura. Camminai verso quest'ultima, "scusa, puoi aiutarmi?" Si girò verso di me e mi squadrò, ero alta pur per la mia minima età. "Cosa fai tutta qui da sola?" Si girò verso di me, non riuscivo a riconoscere il suo volto era troppo sfocata la mia vista per potere capire come fosse. La sua voce era spaventosa e subito mi allarmai. "Mi sono persa" dissi. Lui mi prese per un polso e mi strinse fino a farmi male. Mi sbatte al muro del veicolo. "Mi fai male! Aia!!" Urlai, ma lui non mi ascoltava. Mi tirò giù là gonna viola con i fiori che mi aveva regalato nonna, pochi mesi prima, per il mio sesto compleanno. "MAMMA AIUTAMI!" Urlai, ma nessuno mi sentiva. L'uomo mi tirò giù le calze e si sfilò i pantaloni, per poi disfarsi anche dei suoi boxer. Le lacrime scendevano rapidamente e mi rigavano il viso. "AIUTO PER FAVORE AIUTATEMI!" La mia piccola voce sembrava l'unico rumore presente nel veicolo. Entrò dentro di me il più forte possibile e io urlai dal dolore, le spinte sembravano sempre più veloci e più aumentavano più il dolore si moltiplicava, non capivo cosa stesse succedendo, continuai a urlare ma nulla, chiusi gli occhi continuando a singhiozzare. Continuò finché io non persi i sensi..