Sto leggendo. Riga dopo riga, davanti a me si apre un mondo fatto di emozioni, sensazioni, frasi e parole, un mondo astratto in cui la fantasia la fa da padrona. Un mondo di cui la mia mente è l'artefice e di cui sono succube. Sdraiato su un prato bagnato, leggo. E davanti a me non si protrae l'immensità del cielo in punto di piovere, ma solo pagine. Leggo da più di un'ora, quel libro senza tempo, che mi distrae dalle preoccupazioni della mia vita, facendomi viaggiare per mondi sconosciuti, facendomi vivere esperienze narrate attraverso della carta. Chiudo gli occhi e mi trovo sopra una nave insieme al suo equipaggio, davanti a me, una balena bianca emerge dall'acqua. Li riapro, sono sempre lì, disteso su quel tappeto organico fatto di foglie, erba e rametti umidi. Sta per piovere, ma non mi alzo. So che se torno a casa ora, i miei genitori non mi permetteranno di leggere. -Devi studiare-, -Lavati-, -vai a portare a spasso il cane-, soliti comandi per impedirmi di fare quello che mi p