Woods - parte 5

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Mi svegliai due otre giorni dopo, o almeno così mi dissero, realizzando a poco a poco cosa era successo. Davanti a me si materializzò con aria quasi celestiale la figura di un'infermiera, che cominciò a farmi domande senza mai interrompersi, come se mi fossi svegliato da ore e storpiando per giunta l'accento italiano del mio cognome : "Come sta? Mr. Giordano? Mi sente?" Io , in preda all'emicrania , risposi: " i ... i soccorsi ... quelle due creature , che fine hanno fatto? L'auto, la mia auto ". Senza accorgermene avevo cominciato a dimenarmi nel letto. Sentivo le fasciature sulle gambe ancora un po' legnose a causa del dolore.

" SignorGiordano si calmi" disse con voce calda e tranquilla l'infermiera.

"L'abbiamo trovata davanti all'ospedale solo stamattina. Era svenuto".

"Mala mia auto. Quella con cui ho avuto l'incidente? La Camaro blu."

Avevo cominciato a urlare. Non capivo nulla. Chi mi aveva trascinato fuori dall'auto e portato in ospedale. Chi?

"Senta, per quanto ne sappiamo lei era steso su un marciapiede ed è statosoccorso dai cittadini di, in New England. Questo lo sa almeno?".Un nodo allo stomaco mi fece impallidire e l'infermiera se ne accorsereggendomi le spalle per evitare che cadessi svenuto sul letto.

"Epoi con lei non c'era nessuna auto".

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