Eranoormai 2 km che il motore dava segni di cedimento. Ero certo chel'aver acquistato un'auto così malridotta, pur di risparmiare,sarebbe stato un errore. Fatto sta che era mezzanotte passata el'auto si era fermata in un'inquietante stradina di campagna lontanachi sa quanto dal centro abitato più vicino. "Cavolo!"Pensai. "E' proprio come in quei film dell'orrore. Quando si èda soli, nel bel mezzo di un bosco senza la minima traccia di esseriviventi che non siano cervi o libellule, il motore viene meno. Unclassico".
Senzalasciarmi prendere troppo dal panico, anche perché sarebbe statoinutile,accostai prima che l'auto mi lasciasse a piedi. Scesi,consapevole di non poter fare molto per ripararla in quanto la miaesperienza in fatto di motori era completamente nulla. Chiamai isoccorsi,abbozzando il miglior accento inglese americano possibile.Sapevo solo che ero in una stradina di campagna che portava adun'autostrada che mi avrebbe indirizzato verso Green Town, nel NewEngland.
Unavecchia Camaro blu degli anni '70. Una bella macchina, certo, e ad unprezzo stracciato. Chi non l'avrebbe presa. L'unico difetto erano lecondizioni, giustificabili data l'età. Avrei dovuto sostare 2 kmprima, quando ero ancora in autostrada. Sai che fortuna. Mi erofermato proprio in un paesino che divideva due autostrade. Era tardie sapevo che non sarebbero passate molte auto di li a quell'ora. Unascorciatoia, così l'aveva chiamata l'autista mio connazionale chevive in America da qualche anno più di me. Mi sedettinell'erba,fissando l'auto. Non funzionava, ma era pur sempre moltobella. Il cofano era pieno di ruggine e i fari erano tempestati digraffi, per non parlare del paraurti, ammaccato a sprazzi.Probabilmente il precedente proprietario l'aveva usata tanto, senzarisparmiarsi. Dopo circa cinque minuti, però, capii che il sonnostava prendendo il sopravvento e non potevo addormentarmi. Alloraentrai in auto e chiusi la portiera e misi la sicura. Poggiai latesta al finestrino e inevitabilmente, dopo un po', caddi in un sonnoprofondo. Furono le lucciole e le cicale a cullarmi. Il loro ritmoera rilassante.
Dormiicome non avevo mai fatto in vita mia. Dopo un' ora e mezza circa fuisvegliatoda un suono cupo, vicino; qualcosa che aveva colpito l'autoda dietrocon forza. Sobbalzai. Speravo che fossero stati quelli deisoccorsi ma non vidi nulla. Mi ero solo impressionato. Mi strizzaigli occhi emi aggiustai i capelli, e ancora non ricordo il motivo ditale gesto.
Forsesempre per ingannare la paura di dover rimanere li per ore. Sembravami stessi preparando all'arrivo di qualcuno che mi potesse aiutare.Mentre ero nel pieno dei miei pensieri sentii freddo. Rabbrividii. Mivoltai verso la portiera, era aperta. Probabilmente da molto tempoprima che mi svegliassi. Una goccia di sudore freddo mi attraversòil volto.Era improbabile che l'avessi aperta io per errore, manessuno poteva averla aperta dall'esterno. Controllai ilportaoggetti. Era pieno.Non mancava nulla e non c'era molto darubare. Cominciai a spaventarmi e chiamai nuovamente i soccorsistradali, ribadendo la necessità di un aiuto tempestivo.
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Woods
HorrorUn uomo rimane bloccato con la sua Chevy Camaro in una strada deserta che fiancheggia un bosco. Ben presto si rende conto di non essere solo e deve fare affidamento su tutta la potenza del motore della sua sportiva per allontanarsi dalle creature ch...