Jimin pov
Ma come è possibile? L'ho cercata per mari e monti e ancora non si trova.
Io non la capisco quella ragazza. Prima non vede l'ora di diventare regina e poi non ne vuole sentire nemmeno parlare.
Sono stato uno stupido, i-io non dovevo farlo.
Me lo sono meritato.
Ci amavamo, stavamo sempre insieme, ci baciavamo, ci coccolavamo, ci prendevamo cura l'uno dell'altro.
Era tutto perfetto... Beh a pensarci è anche molto sdolcinato.
«Qui non c'è nulla sire...» affermò uno dei ragazzi che avevo preso con me per cercare Y/n.
«Ci vedo, non sono mica ceco.» risposi irritato.
«M-mi scusi» si scusò lui.
Non risposi.
Ero esausto, era la quinta volta che attraversavamo la città e non c'è nemmeno l'ombra di Y/n.
«Torniamo a castello» ordinai dando un' ultima occhiata intorno a me.
Girammo nella direzione opposta e ritornammo al castello.
*tornati al castello*
Dopo aver posato i cavalli in stalla entrammo nell'imponente struttura: il castello vero e proprio era circondato da mura imponenti che andavano a creare un rettangolo e ad ogni angolo si erigeva una torre di vedetta; la porta del castello era più precisamente un portone di legno marrone acceso, la cui chiave era affidata al custode del castello, o meglio, delle sue mura. Infatti c'erano 3 custodi: uno delle mura e gli altri due del cuore dell'intera struttura. Una volta attraversato il portone si accedeva ad una piazza tanto grande da essere occupata da tutto il popolo della città: in caso di attacco nemico si sarebbero potuti rifugiare qui; Y/n ci fece costruire anche una piccola fontana e fece piantare qualche cespuglio intorno a quest'ultima, perché pensava che fosse tutto troppo monotono... la solita. Il castello, grigio ma adornato da bandiere e cupole colorate, sempre per volere di Y/n, era abbastanza ampio: 248 stanze di cui un teatro, una serra che si trovava in un padiglione esterno al castello, ed una biblioteca enorme dato che Y/n ama leggere e così le ho regalato questo spazio tutto per lei. Appena entrai nella struttura subito fui assalito da diverse e veloci domande della mamma di Y/n senza senso.
«Hai trovato qualcosa? Indizi? Locanda? Y/n? Niente?» chiese affannando e poggiandosi alle mie braccia.
«No... Ha... Ha corso?» chiesi perplesso.
Quella donna starà vivendo il momento peggiore della sua vita: figlia scomparsa, marito che ha perso il senno come Orlando e un inter regno nell'aeroporto sue mani...
Sta messa bene... più o meno...«Sì. È che vi ho visti posare i cavalli nella stalla dalla finestra della camera di Y/n e quindi sono corsa per sapere se avevi scoperto qualcosa, ma a quanto pare nessuno sa nulla di mia figlia» si rassegnò abbassando il capo.
Scostai il mio braccio destro dal suo e poggiai la mia mano sulla sua.
«Vi prometto che troverò Y/n a costo della mia vita. La amo e ci sposeremo... ma non potrò oppormi se lei non vorrà» dissi cercando il suo sguardo.
«Grazie Jimin, non so cosa farei senza di te. Vado da Andrew »
«A proposito, come si sente? Sta meglio?» chiesi preoccupato.
«Più o meno. È ancora confuso per la scomparsa di Y/n, sai che loro due hanno sempre avuto un bellissimo rapporto.» rispose malinconica.
Mi ridussi ad annuire.«Posso venire con voi a fargli visita?» chiesi.
È comunque il mio presunto futuro suocero.
«Certo! Ultimamente ha chiesto di te, forse vuole parlarti...»
«Ah beh perché non me lo ha detto prima, andiamo subito no?»
«Vieni andiamo?» mi incitò sorridendo.