14. Park Jimin

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Jimin pov

Sono preoccupato per y/n...

Dove si sarà cacciata, non conosce il mondo bene quanto lo conosco io...
Quindi sicuramente sarà rimasta in città.

Devo solo ragionare su dove possa essere andata, sicuramente in un posto che lei conosce.

Ah dimenticavo...
conosce la città come le sue tasche.

Sono nella biblioteca reale davanti ad una cartina della città con in mano una piuma per scrivere, ma il mio cervello non riesce più ad elaborare le informazioni, non riesco a capire bene, sono troppo distratto.

Mi tremano le mani. Dopo poco mi accorgo che entra un aria gelida da sotto la porta, sembra stia già nevicando, eppure stamani faceva un caldo. Sposto con le gambe una specie di serpente di stoffa per coprire la parte della porta dalla quale entrava questo freddo boia. Notai una cosa:anche le mie gambe tremavano, che mi stava succedendo.È il freddo o e la paura?

Il mio tremolio era sempre più visibile. Non mi sentivo più le gambe, il mio cuore batteva all'impazzata, non riuscivo nemmeno a capire più dov'ero, i miei occhi vedevano tutto sfocato. Era una sensazione orribile. Stavo per svenire? Che mi stava succedendo?!

Tremavo ancora di più, e non riuscivo a smettere! Non riuscivo a parlare.

E come se fossi stato bloccato da una persona invisibile.

Avevo i brividi. Attraversavano tutta la mia schiena per poi passare alle gambe e poi alle braccia.
I miei denti urtavano gli uni contro gli altri per il tremore che mi assaliva.

Dopo qualche secondo entrò la madre di y/n, credo:la mia vista non mi permetteva ancora di vedere benissimo.

Mamma pov

Jimin é una persona di cui ci si può fidare.
Mi ha promesso che mi avrebbe riportato y/n sana e salva. Mi ricordo ancora quando si presentò a corte.
Aveva solo 22 anni, ma era già una persona molto colta e intelligente. A y/n non piaceva molto, però la legge è questa:deve sposare l'uomo scelto dai genitori. Anche se per y/n questa legge non vale niente.

Flashback

Jimin pov

Sono arrivato a corte... C'è una fila immensa di figli di signori, di proprietari terrieri, cavalieri dal bell'aspetto, sicuri di sé, principi provenienti da tutta Europa...

E poi ci sono io, un umile ragazzo di campagna allenato dal padre, vecchio cavaliere, alla battaglia. E non solo...
Mio padre mi ha insegnato ad essere una buona persona, sempre modesta e pronta a servire la patria, ad avere il rispetto delle persone e di essere sempre disponibili.

Mentre mia madre mi ha insegnato ad essere un bravo marito, un bravo padre, sempre pronto a proteggere ed aiutare la propria famiglia e la propria moglie, che spero sarà la principessa.

Time skip

Tra poco arriva il mio turno... Sono all'interno del castello e riesco a vedere il re e la regina seduti sul loro trono. Ma c'è qualcosa che non va...

Iniziamo a sentirsi mille bisbigli, il re e la regina non sono più seduti, anzi iniziano a camminare avanti e indietro.

C'è anche un terzo trono. Quello della principessa y/n. Ma lei non è lì.

Mi giro indietro cercando di distinguere i bisbigli delle persone dietro di me, e da quello che riesco a sentire capisco che la principessa è scappata.

Per essere una principessa la ragazza è proprio astuta: è impossibile non farsi vedere in mezzo a migliaia di uomini. Eppure è scappata.
Già mi piace...

MY PRINCEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora