Capitolo 6

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[Dylan's POV]

Torno a casa dopo la conversazione con Jake.

Per fortuna, gli altri della gang si staranno organizzando con lui per la riunione di stasera. Ho spento il telefono proprio per evitare che mi tartassassero ulteriormente. Voglio semplicemente godermi questa prima serata di nuovo a Manhattan senza pensare ai doveri ed a gang rivali.

Entro in doccia per cercare di rilassarmi un po'. Mentre l'acqua mi scorre sulla pelle, è come se mi lavasse di dosso tutti i miei problemi e le mie colpe. Magari fosse realmente così. In verità, i miei sensi di colpa mi pesano ancora addosso e non mi permettono di respirare.

Mi guardo nello specchio ed ammetto che guardandomi, sono cambiato un bel po'. A partire dai muscoli allenati, la pelle leggermente olivastra fino ad arrivare ai miei tatuaggi. Ovviamente, in rilievo c'è il simbolo che distingue la gang dei BloodZero, delle labbra da donna con il sangue che gocciola. In realtà, non ne ho mai veramente compreso il significato, ma non ho mai avuto l'occasione di chiedere spiegazioni.

Mi preparo e fra me e me spero che stasera ci sia anche Isabelle. Ma scaccio questo pensiero perché so che lei non mi vuole.

Riaccendo il telefono per chiamare Brandon e lo avviso che fra poco esco di casa. Lui mi risponde dicendo che va bene e che incomincerà a prepararsi.

[Isabelle's POV]

''Dai, Isa, il tubino rosso. Fidati di me! Sai che non mi sbaglio mai su queste cose.'' esclama Amelie, già super eccitata per la festa di stasera.

Sbuffo in segno di frustrazione ma decido comunque di provare il suo vestito. Entro nel bagno della stanza di Brandon, che nel frattempo ci aspetta in salotto.

Devo ammettere che una volta indossato, il vestito si abbina bene alla mia carnagione. Abbraccia le mie curve nel punto giusto, senza però farmi apparire volgare. Resto allibita mentre mi guardo allo specchio.

I miei pensieri vengono presto interrotti da Amelie che bussa con furore alla porta chiedendomi di uscire visto che deve passarsi la piastra sui capelli.

I miei pensieri vengono presto interrotti da Amelie che bussa con furore alla porta chiedendomi di uscire visto che deve passarsi la piastra sui capelli

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(Amelie)

Io decido di lasciare i miei lunghi capelli castani al naturale, cioè abbastanza mossi. Inizialmente, non volevo truccarmi troppo ma dopo le infinite lamentele di Amelie, mi lascio truccare da lei.

Mi obbliga a non guardarmi allo specchio fino a quando non finisce la sua opera. Spennella con l'ombretto e l'eye-liner, aggiungendo alla fine un rossetto liquido. Una volta terminato il lavoro, ottengo il permesso di guardarmi.

Resto ammaliata quando mi vedo. Sembro diversissima, non sembro quasi me. I miei occhi sono valorizzati da un ombretto color oro e le mie labbra carnose sono messe in risalto da un rossetto rosso fuoco.

(Isabelle)

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(Isabelle)

''Wow, hai veramente un talento.'' dico ad Amelie, senza mai distogliere gli occhi dal mio viso.

''Lo so. Adesso mettiti i tacchi che ci stanno venendo a prendere.'' replica Amelie.

''Ma chi?'' chiedo incuriosita.

''Boh, non ho chiesto.'' risponde, passandosi un'ultima volta il lucidalabbra trasparente sulle labbra.

''Ragazze, scendete. È arrivato.'' ci urla Brandon dal piano di sotto.

Mentre prendiamo le borse, Brandon continua dicendoci che stasera sarà una festa molto movimentata, data anche la presenza di un nostro vecchio amico. Non deve dire nient'altro perché ho già capito a chi si riferisce. A chi potrebbe riferirsi, se non a lui?

''E non mi dire che sta venendo proprio lui a prenderci?'' replico con una voce tremolante che svela quanto io stia nel panico, nonostante il mio falso aspetto tranquillo.

''Sì, però se ti fa sentire meglio ci viene a prendere con una Maserati!'' dice Brandon, speranzoso che io lo perdoni per non avermelo detto prima. Non avrebbe cambiato un bel niente, siccome i miei genitori sono gli ultimi a cui chiederei un passaggio, ma mi avrebbe fatto piacere saperlo prima.

''Fermi tutti. Vi devo dire una cosa. Per non dargliela vinta ed anche per renderlo geloso, mi sono inventata di avere un ragazzo. Aiutatemi, vi prego!'' strillo presa dall'angoscia che lui scopra la verità.

''Merda. Dobbiamo trovare una soluzione. Brandon, se apri bocca su questo lo scoprirò e ti farò fuori!'' risponde Amelie, anche lei visibilmente preoccupata.

Brandon, per rispondere, si mette la mano sulla bocca in segno di assoluta segretezza.

''Perciò, qualsiasi cosa io faccia, copritemi, senza far caso a quanto sia strana. Fa parte del mio piano.'' sussurro cercando di convincerli.

Faccio in tempo solo a finire questa frase perché nel mentre, una meravigliosa Maserati nera opaca si fa strada nel parcheggio fuori casa di Brandon. È la macchina più bella che abbia mai visto. Più bella ed ovviamente più costosa. Mi sorge spontanea il dubbio: da dove ha tutti questi soldi?

Con fretta e furia, Brandon ed Amelie si dirigono verso la porta. Amelie mi prende per mano siccome resto immobilizzata, rifiutando di muovermi.

Entriamo nella macchina e vengo subito inebriata dal profumo di sigaretta e menta.

''Amica mia, non mi sembri molto felice di vedermi. Non ti sono mancato dopo tutte queste ore?'' Dylan rivolge questa frase chiaramente a me e senza nemmeno nominarmi è ovvio a tutti. Chi altro potrebbe stuzzicarmi in questo modo se non lui?

''Mi definisci pure amica... pensa se fossi stata una nemica cosa avresti fatto.'' replico con tono sgarbato a Dylan.

''Ma da quand'è che ti atteggi così? Mi ricordavo di te un angioletto ed ora mi sembri tutto il contrario.'' si immette Amelie nella conversazione, cercando di difendermi. In questo momento le costruirei una statua. So difendermi da sola ma mi fa piacere sapere che sta dalla mia parte.

''Pensa un po', io ti ricordavo antipatica e... antipatica sei rimasta.'' ridacchia Dylan con tono ironico ma acido, mettendo in moto la macchina.

''Ehi, piano con la mia ragazza. Se la tua memoria è così efficiente, dovresti ricordarti che meno abbastanza forte.'' risponde Brandon ricattandolo, con lo sguardo evidentemente arrabbiato.

''Finiamola qui che non mi avete visto arrabbiato veramente. Io stavo scherzando.'' continua Dylan, che passa dal tono ironico al tono chiaramente infastidito.

''Si prospetta una serata interessante, non roviniamola inutilmente prima del dovuto.'' prosegue Dylan, che non aveva ricevuto una risposta da noi tre.

''Hai ragione. Amici come prima.'' gli risponde Brandon accennando un sorrisetto. ''Comunque è potentissima la macchina.'' afferma, ricevendo come risposta un cenno da parte di Dylan.

Arriviamo finalmente a casa di Justin e restiamo impressionati quando vediamo quanta gente c'è alla festa. La musica, a volumi stratosferici, è musica techno che rimbomba ovunque e che incita tutti a ballare con energia.

E mentre osservo la gente ballare, mi trovo d'accordo con Dylan sul fatto che sarà veramente una serata interessante.

Il Mio Punto DeboleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora