Rescue Mission

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-Taehyung Pov-

Ero in palestra ad allenarmi un po' con il sacco da box quando vidi entrare San di corsa con il suo fedelissimo Ipad.

«Trovato» disse sedendosi su una delle panche soddisfatto.

Feci la stessa cosa e mi fece vedere dove si trovava Jungkook.

Solo il giorno prima avevo ricevuto un video da Kang in cui mi mostrava il corpo senza sensi di Jungkook.
Al primo impatto volevo andare a fargli il culo senza alcun piano, poi Taeyong mi aveva fermato e si era organizzato insieme a San per andare a salvare il mio moretto.

San mi spiegò tutto ciò che dovevo sapere, ma comunque sarebbe venuto insieme a me e un'altra dozzina di persone fidate, mentre qui sarebbe rimasto Taeyong e Johnny.

Fra qualche ora sarebbe atterrato anche Yoongi dal Giappone, così saremmo potuti partire per Bangkok.
Era tutto pronto.
Diedi le ultime direttive ai due ragazzi che mi avrebbero sostituito mentre sarei stato via, mi fidavo di loro.
Quindi passai le cinque ore del volo nervoso, mentre Yoongi controllava i vari file sul suo pc.

Jungkook si trovava in una fabbrica abbandonata, la sede di Kang.

Non sarebbe stato poi così difficile tirarlo fuori da quel posto.
Quello stronzo aveva una piccolissima organizzazione di sicari molto simile alla mia, peccato che i miei uomini in Thailandia mi avevano informato quanto fosse piccola e insulsa.

L'avremmo spazzata via in pochissimo tempo.

Al mio arrivo trovai Ten che mi disse le ultime novità.
Il posto si era riempito di gente, ma pieno o no avrei ucciso chiunque si sarebbe messo tra me e Jungkook.

La rabbia prevaleva sulla grande paura che stavo provando, lui a quest'ora poteva essere anche morto, ma non dovevo pensarci, era forte, credevo con tutto me stesso che stesse resistendo, che anche se lo avevo deluso mi stesse aspettando.

Tenevo a lui più di quanto volessi.
Lo avevo raccolto dalla strada quando aveva solo 15 anni e faceva il ladruncolo ai supermarket.
Gli insegnai che c'era qualcosa di meglio che poteva fare.
Oltre a vendere la droga, creare banconote noi eravamo dei veri e propri sicari.
Nessuno si aspettava che dei ragazzini come noi potessero uccidere così facilmente, eppure Jungkook sembrava essere fatto della mia stessa pasta.
Forse a causa della rabbia o del volere avere sempre il controllo della situazione.
Ci trovavamo a meraviglia.

Il problema era stato quando lui si era innamorato di me.
Aveva rovinato tutto e io di conseguenza avevo fatto di tutto per ferirlo, per vedermi solo come un amico, il suo capo e quando avevo visto che ancora era preso da me avevo dovuto tornare a fare lo stronzo.

Avevo pensato che sarebbe stato meglio senza di me, ma non avevo messo in conto Kang.
Lui aveva sempre saputo che Jungkook era il mio prediletto, che in fondo provavo qualcosa anche io per lui, ma a causa del mio lavoro non potevo permettermi di metterlo in pericolo.

Buffo che fosse successo comunque.

Ero furioso con me stesso perché oltre a ferirlo di nuovo era in pericolo a causa mia.
Ero la rovina di quel ragazzo.

La macchina si fermò e scendemmo tutti tranne Yoongi e qualche altra persona che sarebbe rimasta per hackerare il sistema e azionare qualche piccola detonazione che aveva pensato di mettere Lisa intorno all'edificio creando così alcuni diversivi che ci avrebbero dato un po' di vantaggio.

Le cose andarono come nei piani e ci ritrovammo dentro anche fin troppo facilmente.
Percorremmo i vari corridoi della fabbrica abbandonata fino a quando uno dei miei uomini fu colpito e da lì iniziò il fini mondo.

Avevo una precisione assolutamente perfetta e uccidevo a vista chiunque cercasse di colpirmi e chiunque fosse sul mio cammino.
Mi fermai quando un forte sparo infranse la grande luce a lede sul soffitto e ci spostammo per non essere feriti.
Portai lo sguardo a dove era partito il colpo e vidi Kang con il solito sorrisetto soddisfatto sulle labbra mentre due uomini tenevano ben fermo la figura svenuta di Jungkook.
O almeno sperai che fosse solo svenuto.

«Bene bene, sei arrivato troppo tardi TaeTae, il tuo amore è morto qualche ora fa» sorrise e fece segno ai due uomini di lasciarlo andare.

Sgranai gli occhi vedendolo cadere rovinosamente a terra e senza pensarci due volte sparai in testa a Kang e ai due uomini.

Improvvisamente c'era un silenzio tombale e senza perdere nemmeno un secondo ero corso da Jungkook e gli avevo sentito il polso.
Tornai a respirare sentendo che ancora una speranza c'era, ma il suo battito era così lento che avremmo dovuto portarlo subito in ospedale.
Aveva una ferita d'arma da fuoco e stava perdendo troppo sangue.

Lo presi in braccio e ci ritirammo lasciando perdere quella gente che ormai non aveva più un capo.
Lasciai Jungkook nelle mani di Yoongi in macchina mentre avevo lasciato liberi il resto di noi che fortunatamente al contrario del nemico ne eravamo usciti solo con qualche ferita.

«Sta perdendo tanto sangue, muoviti se non vuoi che muoia!» urlò il maggiore.
Premetti l'acceleratore e pochi minuti dopo arrivammo in ospedale.

Non fecero domande e presero Jungkook dicendoci che saremmo dovuti rimanere fuori, altrimenti avrebbero chiamato la polizia.
Così passarono diverse ore in cui sperai che sarebbe uscito dalla sala operatoria.
Il medico ci aveva spiegato che aveva avuto un'emorragia a causa di un proiettile che lo aveva colpito molto vicino al cuore.

Quasi lo aveva ucciso, ma quando mi disse che erano riusciti a salvarlo non ero riuscito a trattenere la gioia e avevo abbracciato forte Yoongi ringraziando poi il medico che era appena uscito dalla sala operatoria.

Yoongi mi prese da parte e mi sedetti mentre lui cominciò a parlarmi con le braccia conserte.
«Niente più stronzate Taehyung, lui ha rischiato di morire a causa tua.
Ti è rimasto comunque fedele e non ti ha tradito per sopravvivere, ora tocca a te essere sincero e dargli ciò che si merita.
Quindi tira fuori le palle e basta fare lo stronzo.
Cresci e ammetti i sentimenti che provi per lui» disse gelido rimproverandomi con lo sguardo e tono.
«Basta cazzate, lo metterai sempre in pericolo, non è meglio averlo al tuo fianco ed amarlo invece che ferirlo?»

Purtroppo aveva ragione, questa situazione assurda ne era la prova.
«Va bene Yoongi, hai ragione, basta cazzate.»

Avrei aspettato il permesso dei medici e sarei entrato nella stanza in cui ora lui stava riposando.
E per fortuna era fuori pericolo.

Bullet {Vkook AU!}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora