▪︎21▪︎

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Sospiro, accarezzando la sua schiena nuda. Guardo il soffitto, mentre il mio ragazzo sta dormendo profondamente con la testa sul mio petto.
Mi alzo, facendo attenzione a non svegliarlo.
Appoggio delicatamente il suo viso sul cuscino e gli lascio un bacio sulla fronte.

Infilo i pantaloni della tuta, afferro il pacchetto di sigaretta con l'accendino ed esco in terrazza.
Porto una paglietta alla bocca e l'accendo.
Faccio un tiro, per poi buttare fuori il fumo mentre guardo la città illuminata e il cielo sereno.

Sto sbagliando ogni singola cosa.
Quel ragazzo, non dovrebbe essere nel mio letto, mezzo nudo. Dovrebbe essere a casa sua, con un ragazzo della sua età e non con il suo professore.

Per quanto ci provi, non riesco ad allontanarmi da lui. È come una calamita, e io fossi il metallo più attratto.
È stato bravo a farmi innamorare di lui, a farmi perdere la testa per lui. Magari non si è neanche impegnato, ma ci è riuscito benissimo.

Faccio un altro tiro e sospiro, passandomi una mano tra i capelli.

«Mh.»
Mi giro, sentendo un mugolio provenire dalla stanza. Jungkook si sta rigirando nel letto, stringendo le coperte.
«N-no.»
Aggrotto le sopracciglia e spengo la sigaretta, per poi avvicinarmi a lui.

«Lasciami!»
Lo scuoto.
«Ehy, piccolo, svegliati, va tutto bene.»
Continuo a scuoterlo e a chiamare il suo nome, fino a quando, non sgrana i suoi occhi e si mette seduto sul letto.

Posa una mano sulla bocca e mi guarda, per qualche istante per poi alzarsi e correre velocemente verso il bagno.
Lo seguo velocemente. Sento una fitta allo stomaco, vedendolo inginocchiato davanti al water che rimette il cibo.

Gli tengo la fronte e gli accarezzo i capelli, mentre lui piange.
«Shh, va tutto bene.»
Si pulisce la bocca con un pezzo di carta, per poi tirare lo sciacquone e mettersi seduto, sul corperchio del water.

Guarda in basso. Prendo un bicchiere d'acqua e glielo porgo. Lui lo prende e si sciacqua la bocca.
Si lascia uscire un singhiozzo, così mi metto in ginocchio davanti a lui e gli prendo le mani.

«Sono un fottuto c-casino» sussurro.
«Non volevo che mi vedessi in quello stato.»
Sospiro e scuoto la testa.
«Tu non sei un casino, Kookie, non lo sei. Sei forte, tanto.»
«No invece, altrimenti non finirei così ogni volta che lo sogno.»

Si massaggia la fronte. «Dovresti parlarne con qualcuno, non puoi continuare così.»
«Nessuno mi ascolterebbe.»
«Uno psicologo potreb-»
«No» sbotta, guardandomi di scatto.
«Non parlerò mai con uno psicologo di quello che mi è successo.»
«Perché ti terrorizza tanto parlare con un esperto? Potrebbe aiutarti!»

Scuote la testa, convinto. «Li odio. Sono bravi solo a farti sentire di più una merda.»
«Ma che dici?» Domando confuso. Annuisce.
Si alza e tiene gli occhi sul pavimento. Mi metto in piedi anche io. Fa per camminare, ma barcolla così afferro i suoi fianchi.

Appoggia le mani sul mio petto e mi guarda sorpreso.
Accarezzo la sua guancia, con il pollice e sospiro tenendo i miei occhi incastrati nei suoi.

«Voglio tu sappia...che io ci sarò sempre per te. Non lascerò mai, piccolo e se hai bisogno di me sai che puoi contarci.»
I suoi luccicano per qualche istante. Appoggia il viso contro il mio petto.

Lo tiro su, facendogli mettere le gambe ai miei fianchi. Cammino fuori dal bagno e mi siedo sul divano, con lui su di me.
Si fa più piccolo tra le mie braccia.

«Nella mia vita, tutti i ragazzi con cui sono stato credevano che io appartenessi a loro ma...non mi era mai capitato che  per una volta, fossi io a sentirmi di appartenere a qualcuno.»

FORBIDDEN MISTAKES || Taekook Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora