<So che state cercando un cecchino, posso unirmi a voi?>
Lev fissava il bicchiere con i capelli a penzoloni davanti agli occhi mentre Yaku sembrava che avesse visto un fantasma.
Quel ragazzino, di 18 anni, voleva rovinarsi la vita, per sempre, unendosi ad un'agenzia fantasma che voleva porre fine alla mafia con conseguenti spargimenti di sangue? No, aveva vissuto su di lui una rovina simile, e per quanto potesse non stargli simpatico l'albino non gli avrebbe mai permesso di fargli commettere uno sbaglio simile.
<Scordatelo.> una sentenza senza possibilità di controbattere. L'ultima cosa che Morisuke voleva raccontare, in quell'allegra serata, era il suo passato. <Daishou, grazie per il drink, aggiungilo al mio conto!> urló al barista che tornó all'istante facendo un breve cenno con il capo capendo che andava tutto bene e che stava solo andando via.
Lev guardó prima Yaku, che stava uscendo, e poi Suguru, poi nuovamente Yaku. <Cosa!? Dove stai andando!? A-aspettamii!! Argh! Maledizione! Tenga il resto!> urló frugando nelle tasche e quasi lanciando i soldi al povero barista, che fu costretto a prenderli al volo prima che cadessero per terra.
<Lascia che ti aiuti Yaku, lascia che almeno lui ti aiuti...> mormorò dopo che i due furono usciti.
************************************
<Ti prego, aspetta un secondo, lasciami spiegare!>
<Cosa dovrei sentirti spiegare, eh? Ti ho detto di no, non vedo come potresti fare per farmi cambiare idea.>
<Beh, per esempio quello che ho da dirti! Ascolta, i miei genitori... ecco loro... loro fanno parte della polizia e... e...>
Morisuke si fermó sul posto. Quindi era questo il suo piano? Arrestarlo?
<Oh, adesso ho capito tutto...> si giró lentamente verso Lev che ora lo guardava tra un misto di confusione e paura. <Mi pedini, mi chiedi di farti entrare nell'organizzazione, io ti porto al quartier generale, tu fai una telefonatina ai tuoi e ci arresti tutti.> portó lentamente, e quasi con disinvoltura, la mano destra al fodero della taurus, che estrasse con un colpo secco puntandola alla testa dell'albino, il quale alzó d'istinto le mani in aria. <Ma sai, c'è una pecca nel piano... forse dovevi dirmi che i tuoi sono poliziotti dopo averci arrestato, e ora, se provi a scappare o a chiamare i tuoi ti pianto una pallottola in testa.>
<NO! N-no, non è questo! Non lavoro per loro! Beh, se sparissi probabilmente neanche se ne accorgerebbero, ma non è questo il punto! Sul serio, non c'entro niente con il loro lavoro! Non sto bluffando! Credimi, ti prego! So che è tanto da chiedere, ma... fidati di me.> gli occhi di Yaku diventarono liquidi per un secondo.
"Fidati di me" ci aveva creduto già troppe volte. La stessa frase che lo aveva portato alla rovina e che poi lo avrebbe salvato. Gli tornó in mente sua madre, era l'ultima frase che aveva sentito da lei, prima dell'orribile suono dei proiettili che uccidevano i suoi.
Abbassó la revolver, guardando per terra, costringendosi a non lasciarsi scappare neanche una lacrima. Non poteva assolutamente permettersi di farsi vedere debole.
<Un solo movimento sospetto e giuro che ti sparo.> si voltó incamminandosi nuovamente verso la sua macchina.
<Quindi mi assumi?>
<Assolutamente no. Ho detto solo che per ora non ti sparo, non che ti lasceró lavorare per me.>
<Oh e andiamo!>
<Oh, mi è venuta un'idea!> afferró il braccio di Yaku fermamdolo e obbligandolo a girarsi, mentre il suo sguardo sembrava di fuoco. <Dammi un fucile, dammi un bersaglio, se lo colpisco mi prendi, altrimenti... altrimenti me ne vado e non ti disturberò mai più.> propose deglutendo nell'ultima parte.
STAI LEGGENDO
꧁𝕊𝕟𝕚𝕡𝕖𝕣𝕤꧂
ActionUn ragazzo con un passato oscuro, una persona da uccidere e un cecchino impiccione. Yaku Morisuke, a capo di una squadra speciale in un'organizzazione fantasma, con lo scopo di uccidere l'uomo che gli ha rovinato la vita. Lev Haiba, un neo cecchino...