"Ho paura della morte perché amo la vita
Penso che amarla in fondo sia l'unica via d'uscita
E come posso fidarmi di qualcuno
Se ho paura e non l'ho detto mai a nessuno"Sono sempre stato quello solare. Con tanti amici, tante passioni, tanti talenti, quello senza nessun freno. Senza paura e senza problemi.
O almeno questo è quello che crede la gente.
La psicologa ha detto che scrivere un diario sarebbe stato d'aiuto e che sarebbe stato come parlare dei miei problemi ad un amico che non mi giudica e bla bla bla. Non ci ho capito molto in realtà, però mi ha detto di provare perciò... eccomi qua.
Non ho mai parlato a nessuno dei miei drammi, a volte troppo impegnato ad ascoltare quelli degli altri, a volte troppo immobilizzato dalla paura del giudizio altrui.
Ho sempre pensato che non servisse a molto tenere un diario, che servisse solo a far scoprire i fatti tuoi a persone che non vogliono il tuo bene, ma magari avevo solo paura di confrontarmi con me stesso.
Forse mi comporto come faccio per paura di non essere abbastanza, forse per paura di essere dimenticato.. o magari dovrei togliere tutti questi forse e accettare quanto io abbia paura di essere me.
Mi comporto da burlone, da capo gruppo, da icona in un certo senso. Ma in realtà ho paura che tutto ciò che dico si riveli per la cazzata che è realmente, che tutto ciò che faccio prima o poi mi si ritorca contro.
Tutti i miei sorrisi e tutte le mie parole solo la facciata dietro cui mi riparo dal divorzio dei miei genitori, dagli scherzi poco divertenti dei miei fratelli maggiori, da un mondo che mi ha tolto molto e restituito poco.
Quando conobbi Lele, l'unico amico che sono sicuro di poter considerare tale, vidi una piccola scintilla nei suoi occhi un po' nascosta da quelle sue guance paffutelle che, al contrario di quello che crede, non hanno mai guastato la sua bellezza.
Grazie a quella scintilla riuscii ad andare avanti e portare con me anche lui. Mi aveva raccontato dei suoi attacchi di panico e delle prese in giro che subiva ed io facevo tutto ciò che potevo per riempirgli i pomeriggi di risate perché non sopportavo, e non sopporto tutt'ora, la vista delle lacrime sul viso della persona che per me è stata la più importante.
Caro diario...
"Che stupido, forse non sono l'unico
Ad urlare al mondo che ho paura"