~Gian~

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"E ho paura di restare ancora solo di nuovo
In una stanza con il male in sottofondo
E ho paura di parlare, paura di amare
Paura di non essere capito a questo mondo"

Ed è sul tetto di questa casa abbandonata con una sigaretta spenta tra le labbra che faccio finta di essere qualcosa che non sono assieme a persone superficiali che mi considerano come qualcuno di famiglia un po' più strano degli altri. Come unico pensiero fisso ho quello di tornare a casa il prima possibile, chiudermi in stanza e chiudermi nel mondo tutto mio che ho creato sui social.

Tengo quella sigaretta spenta tra le labbra, tengo la morte tra le labbra ma non le do la possibilità di raggiungermi. È vero forse sono fin troppo smielato ma il film che è assolutamente nella mia lista dei preferiti è 'Colpa delle stelle'. Racconta di Gus, un ragazzo che ha avuto un tumore e tiene tra le labbra un oggetto che porta morte senza dargli la possibilità di farlo mentre vive la sua storia, che molti definirebbero melodrammatica, con Hazel.

Beh sogno la loro storia, sogno la storia romantica di tutti i film, sono un inguaribile romantico e purtroppo o per fortuna in una relazione do sempre il massimo di me alla mia partner, spesso rimanendoci scottato.

Non ho amici veri, insomma sono troppo sentimentalista per abbandonare qualcuno quindi tutti abbandonano me. Quel gruppo in cui sono definito "di famiglia" è solo un gruppo di ragazzi disagiati che si ritrova a fumare canne e bere alcolici su quel tetto abbandonato e io non c'entro nulla con loro, non fumo, non bevo, non mi drogo, non bestemmio, sono il loro contrario, ma questo loro non devono saperlo altrimenti mi troverei di nuovo da solo in stanza con la pressione di mio fratello e dei miei genitori che mi ripetono che non sarò mai nessuno. Che sono destinato al fallimento.

Mi rifugio nei social. YouTube, TikTok, Instagram. Tutti insieme costituiscono il mio mondo, quello in cui l'essere all'altezza viene scelto da noi stessi. Dove lascio il mio pensiero fluire dietro la barriera che viene creata dalla funzione "disattiva i commenti".

Non trovo il coraggio.
Di parlare, di amare, di respirare, di vivere.

Resto qui, chiuso nella penombra della mia stanza, a guardare gli altri essere felici ed essere distrutti, guardarli vivere, mentre io soffoco all'ombra della paura che mi preme nel petto e mi asfissia.

Vorrei guardare una persona e riuscire a riconoscermici. Prenderla come esempio e riuscire ad uscire dagli schemi che mi sono imposto. Vorrei avere lacrime per piangere e sorrisi per dispensarne, ma ho solo la mia impeccabile abilità nella recitazione.

Suono il pianoforte e so esprimere quel poco che ho capito di me stesso attraverso le note.
Forse non mi sono mai soffermato a pensarci davvero ma quando suono smetto di sentirmi il peso della solitudine premermi in petto e lo sento lasciar spazio alla calma. Una sorta di pace dei sensi che purtroppo dura sempre troppo poco per rimanere.

Aspetto qualcosa, o qualcuno, da sempre in realtà. Tra amici che mi hanno girato le spalle e ragazze che si sono portate via anche le briciole del mio cuore. Aspettavo quella cosa o persona che mi avrebbe fatto da supereroe come quelli che ammiravo da piccolo, sognando di averne un giorno uno tutto mio, l'avevo aspettata da bambino, da adolescente e continuo ad aspettarla adesso da giovane adulto.

Però sto cominciando a capire. Mi sono mostrato me stesso davanti agli altri ragazzi con cui uscivo, mi hanno allontanato perché 'troppo diverso da loro', ma sai che c'è? Chissene frega, so farcela da solo.

Sono io il mio supereroe.

Caro diario...
"Sono uscito ora dalla mia stanza"

Ho paura ~ Q4 🤍Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora