IL VIAGGIO-vivi come se il domani non esistesse

-Prologo-🔏

"Amore, mi sa che abbiamo un problema, vieni qui, controlla anche tu." Disse Emma, rivolgendosi a quello che sarebbe dovuto essere il suo futuro marito.

"Arrivo" rispose lui, prima di andare verso la sedia dove la sua lei era seduta, e scrutare tutte le scritte sullo schermo, che non promettevano niente di buono.

"Non ci posso credere, abbiamo calcolato tutto alla perfezione, nulla doveva andare storto... Com'è possibile?" Le disse Liam, facendosi prendere dall'ansia, ma trattenendosi, sapendo che altrimenti, se si fosse fatto prendere dall'ansia, avrebbe iniziato a dare di matto.

"Non lo so, avevamo calcolato tutto, eppure qualcosa deve esserci sfuggito... Proviamo a chiamare la base, vediamo se ne sono al corrente, magari possono darci qualche risposta o magari un aiuto." Rispose lei, cercando di tranquillizzarlo.

"Va bene tesoro, vedrai che ce la faremo, e realizzeremo tutto quello che avevamo programmato" disse lui, accarezzando la pancia della sua fidanzata, che giorno dopo giorno si faceva sentire sempre di più.

"Amore, ti prometto che ce la faremo, e che vivremo la vita che abbiamo sempre sognato, tutti e quattro insieme." Gli rispose lei, dopo aver sentito che uno dei gemellini avesse scalciato, per poi avviarsi verso il centro di controllo, dove si trovava anche il collegamento per parlare con la base.

"Qui astronave 1597, ripeto, qui astronave 1597, siamo in una situazione di emergenza, attendiamo risposta." Che subito non tardò ad arrivare.

"Astronave 1597, qui base, ci sentite? Qual è il problema?" Rispose una voce profonda, anche se il collegamento risultava parecchio disturbato.

"Signore, abbiamo rilevato che uno dei cinque reattori, ha smesso di funzionare per tre secondi, facendo in modo che uscisse del carburante dalla cassa, e che quest'ultimo ora ha impregnato quasi totalmente la ventola in funzione. Lo sa anche lei che se tutto questo è vero, il reattore e il motore non impiegheranno più di tre ore prima di surriscaldarsi e far scoppiare la navicella." Disse lei, con la voce ormai tremante, di chi ormai sapeva, che non ci sarebbe stato più nulla da fare.

"Ci dia un attimo, agente 3571, controlliamo anche noi in questo momento, lei resti in linea." E dopo infiniti attimi di silenzio, mentre i due restavano lì, guardandosi negli occhi, ad aspettare una risposta, sperando che la base desse loro buone notizie, si sentì parlare di nuovo dalla cornetta.

"Agente 3571 e 3572, siete in collegamento?"

"Si signore, ci dica pure"

"Mi dispiace, quello che avete rilevato è vero, vi restano circa tre ore prima dello scoppio, ci dispiace, volete che avvertiamo i vostri genitori, in modo che possiate parlarci un'ultima volta?" E a quelle parole, entrambi si guardarono negli occhi, e come se le loro menti fossero collegate, pensarono la stessa cosa.

"No signore, non vogliamo che sappiano tutto questo, prima ancora che ciò accada, gli dia la notizia, una volta che non ci saremo più..."

"Va bene agenti, condoglianze, faremo il possibile, ma come sapete, ci sono pochissime speranze... Siete stati efficientissimi, vi dobbiamo tanto. Addio agenti 3571 e 3572, vi ricorderemo sempre con onore, ci rivedremo nella prossima vita."

"Ci rivedremo nella prossima vita." Risposero loro, prima di chiudere definitivamente il collegamento.

Emma, si sentì impotente, così, si strinse le braccia sulla pancia, come a voler proteggere i suoi bambini, e si buttò nelle braccia del fidanzato, scoppiando a piangere a dirotto, cosa che fece anche lui, senza farsi vedere, perché in quel momento, uno dei due doveva restare lucido.

"Aspetta un attimo amore mio, guardaci, abbiamo fatto quello che ci sentivamo e che potevamo, il resto è storia... Siamo stati bravissimi, ma tutto questo vuol dire che non era scritto nel nostro destino... Ora asciugati le lacrime e chiudi gli occhi per favore, ti devo dare una cosa..." Disse Liam, prima di passarle le dita sotto gli occhi, e allontanarsi per prendere una scatolina, che penso ormai abbiate capito cosa contenga.