Perché era difficile sentirsi bene.
Ormai era spesso isolata e triste,a volte anche tra i suoi amici.
Presa in giro,usata,delusa,ecco come spesso era il suo stato d'animo.
Si fece del male fisico dopo molto tempo,quella sensazione gli era mancata come l'aria.
Mentre svolgeva l'atto un po piangeva,appena aveva finito invece sorrideva disperatamente;Perché sapeva che sarebbe stata per sempre dipendente e perché quando lo faceva dopo tanto tempo sembrava di esser tornata a respirare,di aver preso una boccata di ossigeno.
Quando aveva così tanto il desiderio di vomitare mangiava qualcosa,anche il minimo,e poi correva in bagno.
Ma la maggior parte delle volte non ci riusciva,neanche quando lo desiderava e ci provava dal profondo del cuore.
In una sera particolare decise di non farsi del male,sapeva che avrebbe deluso un po di persone e in oltre alcune di queste quella sera l'avevano fatta stare proprio bene,invece altre l'avevano fatta stare male,malissimo.
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Allora arrivava il nuovo anno e sembrava andare tutto bene per il momento,per la prima volta era stata brilla in vita sua cazzo era stato fantastico.
La cosa che ha adorato di più é stata quella di parlare fino alle quattro del mattino con una tizia e scoppiare dalle risate.
Poi le cose andarono bene per quanto riguarda il giorno,arrivò la notte e stava malissimo;aveva letto di alcune persone con problemi seri di l'autolesionismo e voleva essere al loro posto,quelle ragazze non meritavano di stare così male ma lei si.
Perché non aiutava nessuno,si sentiva inutile,tutti facevano qualcosa per farla stare bene.
Si definiva "autolesionista" ma non era arrivata mai a certi livelli,e per questo si sentiva terribilmente in colpa.
Cosí andò in bagno e provò a superare se stessa,ci impiegò un po di tempo e alla fine non arrivò neanche al suo obbiettivo ma si accontentò.
Ad un certo punto non riuscì a respirare bene così provò a fare degli esercizi di respirazione,dopo questi e aver ascoltato della musica,letto un libro ed essersi calmata un attimo si sentì meglio.
Era come se il mondo crollasse addosso a lei,era la prima volta che si feriva nel nuovo anno e sapeva di aver messo in preoccupazione una persona speciale,l'aveva anche fatta stare male ne era sicura,ma non voleva,davvero.
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Il rapporto col cibo sembrava andare meglio,era giorni che mangiava regolarmente ma si sentiva così piena e male...Sapeva che finito questo periodo avrebbe digiunato per almeno due giorni e i tempi a seguire mangiato pochissimo,perché lo voleva e doveva assolutamente.
Principalmente si sentiva in dover per il fatto di perdere peso,almeno quattro chili voleva perderli.
Ovviamente si allenava anche,tre volte alla settimana che però le sembravano pochissime;Voleva arrivare ad avere un fisico perfetto e pesare quanto le ragazze che invidiava o almeno andare vicino al loro peso,per essere "alla loro altezza" perché pensava di valere molto meno rispetto chiunque.
Allora riprovó a vomitare e non ci riuscì,come al solito,però questa volta ci andò molto vicino.
Aveva sentito una sensazione di acido e il vomito salire per la gola,poi subito si fermò e andò a bere un po d'acqua.
Come sempre poi fece finta di nulla,solo che all'inizio rimase un po sconvolta.
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Si sentiva male anche perché aveva dubbi su chi era,sapeva che non era necessario etichettarsi ma lei si sentiva bene con un etichetta ben precisa.Comunque aveva ancora le idee confuse e sapeva che prima o poi l'avrebbe capito.
C'erano quelle sere in cui tutti i suoi pensieri erano dubbiosi,anche sul perché le persone le stavano attorno quando non aveva fatto nulla per meritarlo o sul fatto che aveva un carattere troppo arrogante ed egoista,almeno così la vedevano gli altri.(parenti e alcuni amici)
Non aveva voglia di far nulla,spesso,e l'unica cosa che faceva era sentirsi in colpa e leggere,apparte studiare che l'unica cosa che faceva con voglia,per quanto riguarda lo studio era sempre molto positiva perché sapeva che ne sarebbe valso il suo futuro.
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E lei al suo futuro ci pensava tanto,sognava da sempre il cinema o qualcosa inerente all'arte in America perché sentiva di appartenere a quel posto,senza un motivo preciso.
Amava stare in mezzo alla folla e ridere spensierata,cosa che non faceva quasi mai perché non poteva.
Sperava un giorno di realizzare almeno uno dei suoi tanti sogni nel cassetto,sperava di arrivare a crederci così tanto da farli diventare realtà perché sapeva che "non serve a nulla rifugiarsi nei sogni per smettere di vivere".
Ma il suo scopo principale era l'indipendenza e la libertà andandosene dal posto in cui si trovava,le sarebbe bastato vivere altrove in piena pace e con un lavoro qualsiasi anche in una semplice bottega,sul serio.
Solo desiderava di andare via e non avere più paura di stare in quella che avrebbe dovuto essere "casa sua".
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l'arte delle lacrime
Kort verhaalÉ solo una storia dove magari molte persone possono ritrovarsi