ℭ𝔥𝔞𝔭𝔱𝔢𝔯 𝔣𝔬𝔲𝔯

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I FOUND| yoonmin

I FOUND| yoonmin♔

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AUTHOR'S POV

1.00 am

Un vento gelido soffiava nelle strade di Seoul, vuota a quell'ora per la bassa temperatura invernale. Yoongi si trovava a passeggiare lì completamente solo, con l'umidità che sfiorava la sua bianca pelle. Arrivò nel parco più grande del quartiere e dopo aver camminato nelle molteplici stradine, si sedette su un'altalena facendola dondolandosi di poco. Aveva un pensiero ormai fisso: "non riesco a concludere il mio compito."

"C'è sempre qualcosa che mi ferma quando vedo quel ragazzo. Vorrei non deludere il mio capo, ma è più forte di me. Forse mi ci vuole un po' di tempo, può capitare di dover affrontare alcuni ostacoli a volte...o almeno credo." Riflettè Yoongi.

"E' ridicolo che un angelo nero non riesca a fare una cosa così di poco conto, Yoon" disse una voce sinistra.

Il ragazzo si girò per vedere da chi e da dove proveniva quella voce, ma non vide nessuno; percepì solo un vento freddo sfiorargli la pelle.

"I-io chiedo solo un po' di tempo." disse il ragazzo con un minimo di timore.

"Te lo concederò ma solo perchè, tra tutti, sei il migliore. Hai un massimo di tre mesi. Non ti controllerò neppure dato che mi fido ciecamente. Vedi di non farti sfuggire questa occasione..." disse con un tono freddo.

"...sai cosa ti aspetta altrimenti." sussurrò al suo orecchio procurandogli brividi lungo tutta la schiena.

JIMIN'S POV

Il biondo camminava sereno nelle vie del suo adorato parco a testa bassa. Alzò la testa e vide avvicinarsi una figura a lui familiare. Quel dannato ragazzo che era sempre nei suoi pensieri, era proprio dinanzi a lui e stavolta non se lo fece sfuggire. Si avvicinò a lui con passo svelto e lo afferrò da un braccio facendolo voltare e di seguito incontrare i loro sguardi. Jimin pietrificò allo sguardo freddo ma al contempo mozzafiato del grigio, incatenando i loro occhi. I suoi occhi grigi e vuoti incutevano timore, ma una sua parte si sentiva sicura. Il grigio sfiorò il volto del corvino delicatamente, lasciando un segno rosso sulla sua guancia, data la temperatura molto bassa del suo corpo. Jimin in un istante rivide la morte della donna che amava più al mondo; una lacrima si fece strada sul suo volto. Vide accanto ad essa una figura molto simile al grigio, intenta a toglierle la vita.

Jimin si alzò di scatto respirando a fatica. Si diresse verso il bagno, sciacquò il viso e guardandosi attentamente allo specchio notò un segno rosso sulla sua guancia, proprio nel punto in cui il ragazzo lo sfiorò nel sogno appena avuto. Passò qualche secondo mentre toccava quel punto che subito dopo si dimenticò completamente del sogno avuto.
Un'espressione confusa dipinse il suo volto. Poggiò le mani sul bordo del lavandino e alzando il busto si guardò intorno cercando di capire che cosa stesse facendo. Uscì dal bagno e andò a sedersi su letto; vide l'ora: 1.30 am. Non riusciva a riprendere sonno, per questo si vestì ed uscì nuovamente dirigendosi verso il solito parco, il suo posto sicuro.
Camminò con le mani in tasca e la sciarpa a coprire almeno metà viso per il vento gelido che si scontrava con la sua pelle delicata. Una volta sorpassata l'entrata, si sedette su un'altalena facendola dondolare lentamente.
Si girò a guardare la seduta di fianco a lui e notò come anch'essa stava leggermente dondolando. A primo impatto si sentì abbastanza inquietato, ma in poco tempo si abituò alla presenza che era sicuro di percepire. Rigirò la testa guardando difronte. Rivolse nuovamente lo sguardo su quella seduta e stavolta vide il ragazzo misterioso seduto su questa. Jimin cadde dallo spavento ma non scappò, bensì rimase a fissarlo con occhi spalancati e il cuore quasi in gola per lo spavento. Alla sua vista era davvero affascinante.  Di certo non era questo il motivo del suo stupore, ma il fatto che quell'uomo potesse apparire e scomparire come se nulla fosse. Allora Jimin si rialzò e con un minimo di ansia, si riaccomodò sull'altalena, tenendo gli occhi sempre incatenati sul ragazzo. Il grigio gli rivolse uno sguardo freddo, ma Jimin non si intimorì.

Yoongi, convinto che quello fosse il momento adatto per compiere il suo dovere, si alzò improvvisamente dalla seduta e si avvicinò al ragazzo minuto. Lo guardò dritto negli occhi, si diede coraggio e avvicinò le mani al collo del ragazzo. Questo rabbrividì al contatto con la pelle fredda del grigio, ma non si preoccupò di ciò che stava per succedere, semplicemente lo guardò negli occhi. Solo dio sa quanto penetrante fu lo sguardo di Jimin, tanto che il grigio sentì la terra cedere sotto i suoi piedi e tutto d'un tratto sparì non avendo il coraggio di ucciderlo.

Jimin rimase ancora lì pensando a lungo a ciò che era appena accaduto, guardandosi le mani e dondolando i piedi.

ほっといて ☠️

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