i ⇝ wind of change

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era un'ombrosa e cupa giornata invernale, il vento gelido proveniente da nord soffiava rigido e persistente contro le finestre delle abitazioni londinesi spaventando i bambini, che nei loro letti caldi e isolati credevano alle favole raccontante d...

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era un'ombrosa e cupa giornata invernale, il vento gelido proveniente da nord soffiava rigido e persistente contro le finestre delle abitazioni londinesi spaventando i bambini, che nei loro letti caldi e isolati credevano alle favole raccontante dalle madri nelle serate precedenti e aspettavano terrorizzati il momento in cui le loro case sarebbero state spazzate via dalla tempesta, venendo trascinate in qualche paese sperduto dove nessuno si sarebbe più ricordato di loro; esso bisbigliava alle loro orecchie, esso cantava malinconico e parlava di crudeltà, la crudeltà che concepiva il mondo, o ancor meglio, l'uomo, il suo canto era un lamento senza fine né inizio e continuava sempre più forte a raccontare ai piccoli del dolore e dell'ingiustizie che avrebbero vissuto negli anni a venire.
in pochi coglievano quel significato, in pochi ascoltavano, in pochi apprezzavano la cruda realtà della tempesta e del tormento che infliggeva nella vita degli uomini, i veri mostri dei racconti delle favole e solo pochi credevano senza aver paura e accettando il destino, uno di quei pochi era un bambino dai capelli biondi tagliati a caschetto e due occhi color del cioccolato che amava tanto con una punta di blu elettrico ammagliante al loro interno, che si poteva cogliere solo se glieli si guardavano molto attentamente e che mostrava quando le emozioni prendevano il sopravvento sulla sua mente, lui, mello, lui riusciva a percepire questo messaggio.

orfano di padre e madre fin da piccolo, era stato trasferito in ben due orfanotrofi prima di finire alla Wammy's house, l'orfanotrofio per bambini prodigi; perché ebbene sì mello era diverso dai suoi coetanei, aveva un'intuizione e un modo di atteggiarsi e manifestarsi molto differente rispetto alla maggioranza dei bambini e ragazzi della sua età o più grandi di lui, spesso non veniva nemmeno capito dagli adulti a causa del suo modo insolito di pensare.

venne scoperto da watari, il fondatore dell'orfanotrofio, casualmente: egli stava comprando il giornale prima di andare al lavoro quando una scena colse il suo interesse, un bambino di sei anni circa che poneva resistenza a due poliziotti.
"lasciatemi andare brutti vermi schifosi, se sono riuscito a scappare da quell'orribile casa e non mi avete scovato per ben quattro giorni è perché sono più furbo di voi! non merito di star in quel posto!" urlò il biondino con foga ricevendo in cambio un calcio da un uomo sulla sessantina che, a quanto pare, doveva essere il suo mentore "sta zitto brutto rospo, se potessi ti farei fare la stessa fine dei tuoi genitori!" il bimbo strillò e si dimenò con tale forza che confuse i poliziotti i quali lasciarono la presa, il piccolo stava piangendo e ribolliva di rabbia, si sarebbe voluto vendicare contro quelle parole, contro il male sia fisico che psicologico che quegli uomini gli avevano causato, ma non era ingenuo, sapeva bene che contro tre adulti non avrebbe potuto averla vinta, non gli rimaneva altro che scappare e la sua astuzia superava di gran lunga quella dei suoi superiori, che non si accorsero nemmeno dell'assenza del biondo, ma non quella di watari che aveva riconosciuto il grosso potenziale del ragazzo e che non se lo sarebbe fatto sfuggire.

lo seguì di nascosto finendo per ritrovarsi in un vicolo cieco nella zona sud di londra; il bambino era sfinito, ansimava e non riusciva più a reggersi in piedi, stava per svenire dalla fatica, ma fu in quel momento che vide la luce: un uomo di mezza età dal sorriso genuino gli stava porgendo una barretta di cioccolato "devi essere affamato, non è da tutti i ragazzini della tua età correre tre chilometri senza mai fermarsi" senza esitare il bambino prese la merenda, non riusciva a parlare dallo sforzo che aveva appena compiuto, riuscì a riprendersi totalmente solo un'ora dopo, l'uomo non lo abbandonò mai.
"non dovrei fidarmi di sconosciuti, però sembra che lei sappia qualcosa su di me, chi è lei? e perché si sta preoccupando per me? non ce n'è bisogno, so bene come vivere da solo" il bambino parlò con un autorità degna di un uomo esperto e adulto, sicuramente non come un normale bimbo di sei anni "prima vorrei porti io una domanda, perché stai fuggendo? anche se penso che da un imbecille come quell'uomo tutti scapperebbero" il ragazzino rise soddisfatto "non mi trovavo bene, sa io sono un orfano e in quella "casa" venivo reputato diverso per le mie ideologie e spesso i miei compagni mi picchiavano inutilmente, nessun adulto hai mai fatto nulla per fermarli hanno sempre dato loro ragione, n-non ce la facevo più, quindi mi sono intrufolato all'interno di un furgone delle consegne e sono scappato. avrei tanto voluto avere i miei genitori ancora con me per non finire in questa situazione, mi sento solo e abbandonato" lo sguardo spento e deluso, quella sensazione che lo stesso uomo aveva provato da giovane e che si ritraeva negli occhi del bambino "se ti portassi in un luogo con tanti bambini come te cambieresti idea?" disse l'uomo con gentilezza, il biondino percepì una sensazione nuova, forse comprensione da parte dell'asilo? era scioccato e il suo viso illuminato di speranza "esiste un posto del genere? ci sono altri bambini proprio come me?" l'uomo sorrise "si ci sono, devi sapere che tu non sei diverso, sei solo più intelligente del normale e spesso le persone con del genio sono incomprese e viste male dalla società e io, ero e sono proprio come te, per questo ho deciso di creare degli orfanotrofi per bambini "speciali", se tu vorrai, ti trasferirò in uno di questi ma naturalmente non ti obblig-" "lo voglio!" il bambino iniziò a saltare dalla gioia "voglio conoscere persone come me e studiare! voglio essere il ragazzo più sapiente della terra!" era in estati, il volto finalmente risplendeva di un'aurea di pura felicità e di una possibilità per il futuro, watari provò una scossa di energia, il suo istinto non si era sbagliato ed era quello stesso istinto che aveva avuto per il detective migliore al mondo quando egli era ancora un ragazzino, il biondo era la scelta giusta.

"mi chiamo watari e sarò il tuo nuovo padre" "io mi chiamo mihael keehl, ma questo nome mi ricorda il mio passato e non mi faccio chiamare mai così, preferisco mello!" il ragazzo saltò roteando su sé stesso e cantando con tutta la foga che aveva in corpo, si girò di soprassalto e guardò il suo salvatore, era pieno di riconoscenza "grazie" arrossì leggermente e morse uno egli ultimi scacchi della barretta di cioccolato che gli era rimasta"non ringraziarmi, il piacere è tutto mio, vedo in te grandi possibilità, già il tuo nome lo dice, è particolare come te. ora ti riaccompagno a casa, ma tra di noi non finisce qui, a presto, mello"

mano nella mano tornarono all'orfanotrofio e dopo non molte pratiche mello fu traferito e arrivò nella sua nuova e vera casa: conobbe tanti nuovi compagni e cominciò fin da subito a studiare, a perfezionare le sue tecniche e ad impararne delle nuove, in poco tempo divenne il ragazzo migliore e con le graduatorie più alte dell'istituto.

era passato del tempo da quella giornata, ormai mello aveva nove anni e ne avrebbe compiuti dieci a breve, il passato alle spalle, o quasi, come il suo nome di nascita che quasi si era dimenticato, la routine era sempre la stessa: scuola, test ai quali eccelleva e il tempo libero che passava in camera o in giardino, scherzando e rilassandosi con il suo migliore amico matt.

era tutto perfetto, tutto troppo semplice, questo pensava mello, voleva qualcosa di più, voleva sentire il brio della sfida, voleva che si riaccendesse la scintilla che bruciava in lui un tempo, voleva qualcosa che lo rendesse vivo; eppure non si sarebbe mai immaginato che in quella giornata di novembre, l'arrivo di un bambino un po' più piccolo di lui, gli avrebbe stravolto, come da lui sognato, la vita.

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comincio col dire che non mi aspetto grandi cose da questa storia, l'ho scritta più per me stessa visto che sono molto attacca a questa ship e mi sono resa conto che ci sono veramente poche storie al riguardo, spero che alle persone che la leggeranno piaccia l'idea e che non vi annoi troppo visto che sarà piena di descrizioni sopratutto psicologiche :)

summertime | melloxnear Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora